È rientrata sulla Terra la mini troupe russa che ha girato il primo film nello spazio.
È davvero il caso di affermare che lo spazio ultimamente sta dando spettacolo. O meglio: lo spazio, di suo, non sta facendo nulla di nuovo. È l’uomo che sta iniziando a interpretarlo non più solo come un mistero da svelare poco per volta, attraverso l’osservazione e le missioni spaziali, per scoprire come funziona la vita al di là della Terra. E magari per trovare materiali o mezzi per migliorare la nostra esistenza.
Da qualche tempo a questa parte lo spazio sta diventando anche, potremmo dire, un hobby.
Ha iniziato la triade di supermiliardari americani, inaugurando quello che è stato subito chiamato turismo spaziale. Primo in ordine di tempo è stato Richard Branson, seguito a stretto giro da Jeff Bezos. Il terzo arrivato, Elon Musk, detiene tuttavia un primato: il volo del suo Inspiration4 è stato il primo a essere composto unicamente da non professionisti.
Realtà e finzione: il capitano Kirk
Ma è stato un recente volo privato a creare una specie di corto circuito nell’immaginazione di molti.
Mercoledì 13 ottobre, assieme ad altri tre membri dell’equipaggio, il capitano Kirk è volato nello spazio. O meglio, William Shatner – interprete dell’eroe della fortunatissima serie televisiva Star Trek – ha abbattuto il diaframma tra realtà e finzione, volando davvero là dove era stazionato per anni il suo personaggio.
Il primo film girato nello spazio
Sullo stesso crinale tra verità e finzione si è mossa la troupe russa che ha girato il primo film nello spazio.
Martedì 5 ottobre l’attrice Yulia Peresild e il regista Kilm Shipenko sono partiti per la Stazione spaziale internazionale assieme all’astronauta Anton Shkaplerov, che ha già all’attivo tre missioni spaziali.
Il mini equipaggio è decollato dal Kazakistan a bordo della navicella russa Soyuz MS-18, ed è rimasto in orbita per dodici giorni.
“The challenge”
Il primo film girato nello spazio si chiamerà “The challenge”. Anzi, per essere più precisi, nello spazio si sono girate solo alcune scene della pellicola. Della trama non sappiamo ancora molto: la protagonista è una chirurga (Yulia Peresild) che dovrà salvare un astronauta in orbita, affetto da una malattia cardiaca. E lo farà raggiungendolo nello spazio e operandolo in assenza di gravità.
Battuto sul tempo Tom Cruise
La trentasettenne attrice russa Yulia Peresild è la prima star a volare nello spazio. Anticipando non solo il capitano Kirk, ma anche e soprattutto Tom Cruise. Era stato lo stesso Cruise, lo scorso anno, ad aver annunciato che sarebbe andato in orbita per realizzare un progetto cinematografico in collaborazione con la Nasa.
Tuttavia il primo film nello spazio è un’altra medaglia da appuntare alla Russia, che detiene così un altro primato interstellare.
Impossibile non tornare con la memoria a Jurij Gagarin, il primo uomo ad aver volato nello spazio.
Un lungo periodo di addestramento
L’attrice Yulia Peresild e il regista Kilm Shipenko si sono sottoposti a un lungo addestramento per arrivare pronti al volo spaziale. Pare che soprattutto il regista Shipenko abbia dovuto faticare sia prima delle riprese che durante.
Prima, perché per rimettersi in forma in previsione del decollo ha dovuto perdere quindici chili. E durante perché, unico tecnico nella navicella, avrà il molteplice compito non solo di dirigere, ma anche di calarsi nei panni dell’operatore, dello scenografo e del truccatore.
Secondo indiscrezioni, le scene girate nello spazio dovrebbero corrispondere a circa 35-40 minuti della pellicola.
Qualche curiosità sul film
Il primo film girato nello spazio, “The challenge”, è una co-produzione dell’agenzia spaziale russa Roscosmos con l’emittente televisiva russa Channel One e lo studio Yellow, Black and White.
Nella pellicola appariranno anche alcuni veri astronauti: Oleg Novickij (l’uomo da salvare), Petr Dubrov e Anton Shkaplerov.
Attrice e regista hanno lavorato per 2-3 ore al giorno (il tempo che i veri astronauti potevano concedere ogni giorno alla troupe).
Non si conoscono con precisione i costi di queste riprese. La rivista Forbes ha fatto una stima, ipotizzando una spesa tra i 20 e i 35 milioni di dollari.
Sergey Kostenko responsabile di un’azienda russa che organizza voli civili nello spazio, ha invece dichiarato che un volo commerciale con una navicella Soyuz costa circa 50 milioni di dollari.
Il rientro della troupe
La navicella Soyouz MS-18 è rientrata sulla Terra nei tempi prestabiliti. L’atterraggio è avvenuto in Kazakistan alle ore 4 e 36 minuti di domenica 17 ottobre.
Il viaggio dalla stazione spaziale internazionale è durato tre ore e mezza, e la troupe è apparsa sorridente.
Tuttavia Yulia Peresild non ha nascosto una certa malinconia: “Mi sento un po’ triste oggi. Sembrava che 12 giorni sarebbero stati tanti, ma quando è arrivato il momento non volevo più partire”.
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