Qatar 2022 – Il racconto: Argentina in finale, Messi dà appuntamento alla storia

Giocatore finito, incostante, a suo agio solo al Barcellona. Campione privo di personalità, mai decisivo in nazionale, impalpabile nelle partite che contano. Questo e molto altro si è letto e sentito nei mesi precedenti a Qatar 2022 a proposito di Leo Messi e della sua Argentina. Colpa dell’inevitabile paragone con Diego Armando Maradona, a cui Messi contende il titolo virtuale di miglior giocatore argentino della storia, ma anche della spada di Damocle che pende sulla testa di chi è condannato a non scendere mai sotto la soglia dell’eccellenza, dopo aver dominato la scena calcistica internazionale per più di 15 anni. Per ogni diatriba calcistica c’è però un giudice severo e imparziale, cioè il campo. E oggi il campo ha parlato in maniera inequivocabile, regalando un secco 3-0 dei sudamericani sulla Croazia e una sontuosa prestazione di Messi, autore di un gol e di un assist.

A otto anni di distanza dalla finale persa contro la Germania, in quella che è molto probabilmente la sua Last Dance mondiale Messi ha dunque una nuova chance, per certi versi inaspettata, di portare la sua Argentina al terzo titolo mondiale e di conquistare l’unico trofeo che realmente lo divide dal suo mentore e modello. Una sorta di rivincita contro la sfortuna e contro il destino, che coinvolge in prima persona anche Ángel Di María, fuori per infortunio nella finale di Brasile 2014. Chi invece è costretto a rimanere a bocca asciutta è il fuoriclasse del Real Madrid Luka Modrić, che dice addio al sogno mondiale ma a testa altissima, al termine di una partita di impagabile abnegazione e caratterizzata dalla sua ineguagliabile classe, che però non è bastata per tenere testa a un’Argentina semplicemente superiore sotto ogni punto di vista.

Qatar 2022: Argentina-Croazia 3-0

Col duplice intento di infoltire il centrocampo e di salvaguardare la fragile ala della Juventus per un’eventuale finale, il CT argentino Lionel Scaloni lascia Di María in panchina, affidando l’attacco al suo capitano e al suo giovane potenziale erede Julián Álvarez. Una scelta di disarmante efficacia, dal momento che l’Argentina limita al minimo sindacale gli attacchi di una Croazia fiaccata da due partite consecutive finite ai calci di rigore, e trova tre reti proprio grazie alla premiata ditta Messi-Álvarez.

A sbloccare la partita è proprio il numero 10, che al 34esimo minuto trasforma con un perfetto mix di potenza e classe un calcio di rigore conquistato proprio da Álvarez. È il suo quinto gol a Qatar 2022 (primo posto nella classifica marcatori insieme a Kylian Mbappé), nonché l’undicesimo nella sua storia ai Mondiali, che lo trasforma anche nell’argentino più prolifico nella massima rassegna iridata. Pochi minuti dopo è il turno di Julián Álvarez, che con l’aiuto di una serie di rimpalli favorevoli compie una lunga cavalcata e mette a segno il 2-0.

Con la partita in ghiaccio già alla fine del primo tempo, l’Argentina sembra limitarsi ad amministrare, Al 69esimo sale però nuovamente in cattedra Leo Messi, che a 35 anni suonati si fa beffe del 20enne Joško Gvardiol (fin qui il migliore difensore di Qatar 2022) e sforna un pregevole assist per il facile 3-0 di Álvarez, al suo quarto centro al Mondiale. È il colpo del KO per il match, che termina senza ulteriori minuti e regala anche i primi minuti di gioco a Paulo Dybala.

A separare Leo Messi dalla gloria adesso c’è solo la finalissima, che giocherà domenica alle 16 contro la vincente della sfida fra Francia e Marocco. Impossibile sbilanciarsi, ma mai come stavolta si sente chiaramente profumo di leggenda.

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