fbpx
FeaturedRecensioniRecensioni TechTechVideogiochi

Recensione Fire Emblem: Three Houses, tra insegnamenti e battaglie

Fire Emblem: Three Houses crea dipendenza. Il nuovo titolo di Intelligent System e Koei Tecmo Games – in arrivo domani in esclusiva su Nintendo Switch – vi introduce delicatamente in un mondo fatto di nobili, cavalieri, magie e strategie per poi catapultarvi in un intreccio narrativo incredibilmente avvincente che vi terrà incollati alla console del colosso di Kyoto.

La religione al centro del conflitto

Fire Emblem: Three Houses vi catapulterà direttamente nel Medioevo. Ci sono regni, imperi, casati, dinastie, cavalieri e battaglie portate avanti a suon di armi bianche. A definire al meglio il periodo però è l’invadente presenza della religione, di un culto che fa riferimento ad una generica Dea, a Santi dai nomi insoliti e ad una serie di figure che prendono il nome di vescovi e sacerdoti. Insomma, i punti in comune con il Cristianesimo si sprecano, soprattutto considerando la forte ingerenza di questa religione nelle questioni politiche del periodo.

È in questo clima – così bizzarramente famigliare – che facciamo la conoscenza di Byleth, personaggio di cui possiamo scegliere il genere e a cui possiamo affibbiare eventualmente un altro nome.  Qui, per comodità, userò il femminile poiché è così che ho completato la mia prima run del gioco.

Ma torniamo a noi. Byleth è figlia Jeralt, mercenario ed ex capitano dei Cavalieri di Seiros, braccio armato dell’omonima Chiesa. Un fortunato incontro riporterà il militare nel suo vecchio ruolo, mentre Byleth diventerà una delle insegnante dell’Accademia Ufficiali del monastero di Garreg Mach, centro nevralgico di quel culto guidato dall’Arcivescova Rhea. Qui farete la conoscenza dei tre futuri membri chiave del Fódlan: l’erede al trono del Sacro Regno di Faerghus, Dimitri, la futura imperatrice del’Impero Adrestiano, Edelgard, e infine colui che guiderà l’Alleanza di Leicester, Claude.

Una volta conosciuti i tre capi delle differenti casate – e delle omonime classi – dovrete decidere quale giovane regnante prendere sotto la vostra ala, una decisione che influenzerà il corso della storia e la vostra particolare visione degli eventi narrati in Fire Emblem: Three Heroes.

Idealmente, per assaporare ogni sfumatura della storia, dovreste giocare il titolo per ben 3 volte, una scelta che però richiederà diverse ore. Per darvi un’idea del tempo necessario calcolate che per la prima run, ignorando alcune quest secondarie, ho impiegato circa 40 ore.

Libri…

Ma cosa si fa esattamente in questo gioco? In realtà possiamo riassumere le attività in 2 grosse branche: l’insegnamento e i combattimenti. Da una parte infatti dovrete compiere il vostro dovere di insegnanti con lezioni settimanali, seminari e chiacchierate con gli studenti che vi permetteranno di coltivare le abilità – vostre e degli allievi – e di migliorare il supporto tra i diversi membri del gruppo durante le battaglie.

Attenzione però: non dovrete insegnare loro ciò che volete, ma dovrete fare attenzione ai loro obiettivi personali, obiettivi che potranno cambiare nel corso del tempo portandoli a prediligere nuove materie. Quest’ultime naturalmente non sono discipline tradizionali, ma tutte legate al combattimento. Nello specifico avrete: spada, lancia, ascia, arco, pugni, fede, ragione (che corrisponde alla magia), comando, corazza, equitazione e volo.

Potenziare le singole skill consentirà agli studenti di sostenere gli esami necessari a cambiare classe. Tantissime quelle a disposizione, tutte divise in 4 macro categorie: Principiante, Intermedio, Avanzato e Master.

Tutto questo vi servirà poi per affrontare i nemici in battaglia.

[amazon_link asins=’B07DM9SP58,B07NWRF8X9,B07T1N6LC1′ template=’ProductCarousel’ store=’gamspri02-21′ marketplace=’IT’ link_id=’0d7f5f8f-a5c2-4c00-ba42-da52baa43365′]

…e armi

 

Fire Emblem: Three Houses, esattamente come i suoi predecessori, è uno strategico a turni. Questo significa che, una volta scesi in campo, ogni vostro soldato potrà muoversi una volta prima di passare la palla agli avversari.

Prima di avviare lo scontro però dovrete svolgere una serie di operazioni preliminari, come assicurarvi che tutti siano muniti di armi, controllare che abbiano uguenti, pozioni ed elisir per curarsi e che siano attive le mosse ed abilità che intende sfruttare durante la battaglia. Sarà inoltre possibile associare ad ogni componente del team un battaglione, ossia un nugolo di uomini e donne che potrà attaccare i nemici. Qual è la particolarità rispetto ad un attacco normale? Semplice: mentre gli attacchi singoli sono tali, gli Stratagemmi – questo il nome del comando da utilizzare – vi permettono di unire le forze. Il vostro battaglione infatti può collaborare con quelli di altri 3 compagni al massimo, scatenando così attacchi più incisivi.

Vi segnalo inoltre la possibilità di accedere al Mercato direttamente dal menù pre-scontro, il che include l’Armeria, l’Emporio, la Gilda battaglioni e la Fucina.

Terminati i preparativi sarete pronti per la battaglia. A disposizione qui avrete gli attacchi, i già citati stratagemmi, la possibilità di curare voi stessi e i compagni e di accedere agli strumenti. Non manca poi la possibilità di riavvolgere il tempo di fronte ad eventuali errori ma naturalmente non potrete farlo continuamente: il numero di volte previsto è limitato e dipenderà dal livello raggiunto.

Tutto questo comunque non vi garantirà la vittoria. Dovete pensare bene alla strategia d’attacco, altrimenti rischiate solo di perdere compagni. Ricordatevi poi che il livello di difficoltà scelto inizialmente definirà il futuro dei vostri alunni: il livello base infatti li riporta in vita al termine di ogni conflitto, mentre quello avanzato prevede la morte permanente, cosa che decimerà il vostro piccolo esercito.

Stile nipponico e fascino medievale

Fire Emblem: Three Houses mixa in modo sapiente lo stile nipponico, con cut scenes che ricordano da vicino gli anime giapponesi e personaggi dai tratti squisitamente orientali, a paesaggi, scenari ed edifici prettamente medievali. Il risultato è un mondo unico, arricchito da elementi sovrannaturali come maghi, mostri e dei.

Naturalmente non potete aspettarvi fuochi d’artificio dal punto di vista tecnico, ma vi garantisco che tutto fluisce perfettamente, con caricamenti non eccessivamente lunghi e, soprattutto, con una soundtrack davvero ben realizzata e sempre discreta. Buono anche il doppiaggio che però è esclusivamente in lingua inglese. Don’t panic: ci sono i sottotitoli in italiano.

Presente infine una componente online che però risulta piuttosto circoscritta. Tutto ciò che offre infatti è la possibilità di vedere una serie di statistiche (attività predilette, personaggi più amati, ecc.) e di visualizzare sul campo gli spiriti dei caduti sui campi di battaglia.

Fire Emblem: Three Houses, acquistarlo oppure no?

Gli strategici, si sa, non sono amati da tutti. Molti giocatori preferiscono giochi di avventura, sparatutto e titoli sportivi. Tutte cose molto diverse da questo Fire Emblem: Three Houses. Eppure, a mio avviso, dovreste dargli una possibilità. Quella di dimostrarvi che “strategia” non significa “noia”, quella di avvicinarvi ad un titolo differente dagli altri, quello di scoprire un’ambientazione così vicino alla nostra storia e, al contempo, così lontana dalla realtà. E poi, diciamocelo, quanti altri giochi con 60 euro vi regalano oltre 100 ore di gameplay?

Fire Emblem: Three Houses

Pro Pros Icon
  • Storia accattivante
  • Combattimenti avvincenti
  • Componente gestionale ben strutturata
  • Decine di ore di gioco garantite...
Contro Cons Icon
  • ...e quasi obbligatorie per capire bene la storia

Da non perdere questa settimana su Techprincess

✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button