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Giocare ai giochi Nintendo ti rende più intelligente e socievole?

Una ricerca sembra suggerire un legame tra l'esperienza videoludica e lo sviluppo cognitivo

Per molti di noi, giocare ai videogiochi da bambini (ma anche da adulti) non è stato un semplice svago, ma una vera e propria parte della nostra formazione. Il modo di pensare e di agire è condizionato dall’ambiente che ci circonda, e giocare a certi videogiochi fa certamente parte di questa influenza.

A confermarlo sono anche alcune ricerche, focalizzate sui giochi della Nintendo, che sembrerebbero suggerire un legame tra l’esperienza videoludica e l’intelligenza e la socialità.

I risultati della ricerche sui giocatori Nintendo

I giocatori Nintendo sono più intelligenti

Una ricerca condotta dall’Istituto Max Planck per lo Sviluppo Umano è giunta alla conclusione che giocare ai videogames porta ad una maggiore crescita della materia grigia all’interno del cervello. Le aree coinvolte sono spesso collegate a funzioni come l’orientamento spaziale, la formazione dei ricordi, il pensiero strategico le abilità motorie di precisione.

I ricercatori hanno fatto giocare un gruppo di adulti a “Super Mario 64” per 30 minuti al giorno per due mesi. Sottoponendoli poi ad una risonanza magnetica hanno confrontato la loro struttura cerebrale con quella di un gruppo di test, evidenziando una maggiore presenza di materia grigia nell’ippocampo destro, nella corteccia prefrontale e in parte del cervelletto.

I giocatori Nintendo sono più socievoli

Il ricercatore Andrew K. Przybylski della Università di Oxford, per determinare l’influenza dei videogiochi sul comportamento psicosociale, ha esaminato migliaia di bambini di età compresa tra 10 15 anni. Dopo avergli chiesto di scrivere ogni giorno per quante ore giocavano ai videogiochi, li ha sottoposti ad un test della personalità. Il risultato è stato che chi giocava, rispetto a chi non lo faceva, mostrava livelli più alti di comportamenti prosociali e di soddisfazione, e livelli più bassi di difficoltà in condotta, iperattività e problemi sia con altri bambini che emotivi. Attenzione, però: questo è risultato vero solo per quei bambini che giocavano per meno di un terzo del loro tempo libero totale, quindi in maniera moderata.

Un’altra ricerca suggerisce che fratelli e sorelle vanno più d’accordo se giocano insieme ai videogiochi, mentre uno studio precedente mostra come le ragazze che giocano a giochi come Mario Kart e Mario Bros. con i loro genitori hanno una migliore salute mentale e hanno una migliore connessione con questi ultimi.

I videogiocatori hanno più successo

Passare delle ore sui videogiochi, oltre a migliorare ed affinare le skills necessarie per il gioco stesso, potrebbe aiutare ad avere successo anche in altri campi. Personaggi come Mark Zuckerberg attribuiscono il loro successo alla loro passione per i videogames durante l’infanzia.

Uno studio pubblicato dall’International Journal of Communication ha scoperto che i bambini che giocano ad online game durante il loro tempo libero hanno poi risultati migliori durante il test PISA (Programma per la valutazione internazionale dell’allievo). Non è chiaro però quali aspetti dell’esperienza videoludica contribuiscano a questi risultati.

Senza esagerare

Molti altri studi hanno dimostrato però come i videogames possano avere effetti negativi sul comportamento e sulle perfomance cognitive, e lOMS ha recentemente aggiunto tra le varie dipendenze quella da videogiochi. Inoltre uno studio da solo non è necessariamente significativo, soprattutto per quanto riguarda fenomeni complessi come il comportamento e la personalità.

Giocare ai videogiochi è un bellissimo passatempo e un’ottima forma di intrattenimento con potenzialmente anche alcuni benefici, come abbiamo appena visto. Dovrebbe però rimanere un’azione fatta, come tutte le cose, con moderazione, per divertirsi e in maniera non ossessiva. Quindi, giocatori Nintendo, non montatevi troppo la testa (ma continuate pure a giocare!).

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Via
Business Insider
Source
NaturePediatrics (AAP News&Journals Gateway)

Giovanni Natalini

Ingegnere Elettronico prestato a tempo indeterminato alla comunicazione. Mi entusiasmo facilmente e mi interessa un po' di tutto: scienza, tecnologia, ma anche fumetti, podcast, meme, Youtube e videogiochi.

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