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Rimandare la sveglia mattutina fa male? Una ricerca smentisce il falso mito

Molti di noi si sentono in colpa quando, al suono della sveglia, decidono di concedersi qualche minuto in più di sonno premendo il pulsante snooze. Ok, ammettiamolo, a volte più di qualche minuto. Tuttavia, una nuova ricerca suggerisce che la pratica di rimandare la sveglia non solo è piacevole, ma può anche avere effetti positivi sulle prestazioni cognitive.

Snoozing: l’abitudine di rimandare la sveglia fa bene al cervello

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori e pubblicato sul Journal of Sleep Research ha indagato le abitudini e le motivazioni di chi usa abitualmente il pulsante snooze

Lo studio si è basato su due indagini: la prima ha coinvolto 1.732 adulti a cui sono state poste domande sulle loro abitudini di sonno e di risveglio; la seconda ha coinvolto 31 snoozers abituali che si sono prestati a dei test cognitivi dopo essersi alzati. Questi hanno anche fornito dei campioni di saliva per l’analisi ormonale.

I risultati della prima indagine hanno mostrato che il 69% dei partecipanti usava il pulsante snooze (o impostava più sveglie almeno) ritardando il risveglio definitivo di circa 22 minuti in media (anche se c’è chi arrivava fino a 180 minuti). Queste persone sono in genere più giovani e più orientate alla vita notturna rispetto a chi non usa il pulsante snooze. Tra le ragioni principali addotte ci sono la stanchezza, il piacere e il desiderio di svegliarsi con più calma.

I risultati della seconda indagine hanno rivelato che 30 minuti di snoozing non influenzano negativamente le prestazioni cognitive dei partecipanti. Anzi, in alcuni casi le migliorano. Inoltre dai test emerge che lo snoozing non comporta alcuna alterazione dei livelli di ormone dello stress né sull’umore.

“Le scoperte indicano che non c’è motivo di smettere di usare il pulsante snooze al mattino, almeno non nell’arco temporale dei 30 minuti. Anzi, potrebbe addirittura aiutare ad essere leggermente più svegli una volta alzati”, ha dichiarato Tina Sundelin, autrice dello studio.

Quindi, se siete tra quelli che amano rimanere un po’ di più a letto al mattino, non vi sentite in colpa: la scienza dice che probabilmente state facendo del bene al vostro cervello. Ovviamente, senza esagerare: mezz’ora di snoozing va bene, ma tre ore e 72 sveglie forse sono troppe.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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