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Scrivere con carta e penna è più stimolante per il cervello e la memoria

Lo studio dell'Università di Tokyo è stato pubblicato sulla rivista Frontiers in Behavioral Neuroscience

I dispositivi digitali sono diventati parte della nostra quotidianità e hanno reso carta e penna cose superate, appartenenti al passato. Eppure le due culture, della carta e dello schermo, sembrano comunque sopravvivere parallelamente e vivere una collisione sempre più evidente. È opinione comune che i dispositivi digitali aiutino le persone a sbrigare le proprie attività più velocemente e con maggior facilità. Nonostante ciò, un nuovo studio dell’Università di Tokyo ha rilevato che le persone che scrivono appunti a mano mostrano più attività cerebrale rispetto a coloro che inseriscono dati in un dispositivo elettronico. Inoltre, il medesimo studio mostra che le informazioni tattili che derivano dallo scrivere cose su carta possono anche aiutare a ricordare meglio ciò che scriviamo.

“In realtà, la carta è più avanzata e utile rispetto ai documenti elettronici perché la carta contiene più informazioni uniche per un più forte richiamo della memoria”, ha affermato l’autore e neuroscienziato Kuniyoshi L. Sakai. 

Scrivere con carta e penna è più stimolante per il cervello e consolida la memoria

carta e penna

La nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Frontiers in Behavioral Neuroscience, si proponeva di indagare su eventuali differenze tra l’attività cerebrale o la conservazione della memoria per le informazioni scritte a mano su un taccuino di carta rispetto a un dispositivo elettronico. L’indagine ha interessato 48 giovani studenti universitari divisi in tre gruppi. Ogni soggetto ha letto una conversazione immaginaria tra diversi studenti che discutevano di argomenti accademici futuri ed è stato quindi incaricato di generare un programma futuro per il lavoro educativo. Un gruppo ha registrato i propri programmi su taccuini di carta, un altro gruppo ha utilizzato un tablet e il terzo gruppo ha utilizzato uno smartphone con tastiera touchscreen. 

Un’ora dopo l’attività iniziale, ogni partecipante ha risposto a una serie di domande verificando la propria memoria del programma durante una risonanza magnetica (Mri). Il gruppo che ha preso appunti su carta ha ottenuto un punteggio leggermente migliore nel test della memoria, rispetto ai gruppi del tablet e dello smartphone, e le attivazioni in alcune aree del cervello erano significativamente più alte nel gruppo della carta. I volontari che hanno utilizzato la carta hanno completato l’attività il 25% più velocemente di coloro che hanno utilizzato tablet o smartphone digitali. “Quando prendiamo appunti scrivendo su un quaderno fisico, le informazioni che scriviamo occupano un posto ben preciso nello spazio, che peraltro è permanente. Possiamo riaprire il quaderno in qualsiasi momento, e l’informazione sarà sempre nello stesso posto” spiega Sakai.

Lo studio dell’Università di Tokyo è stato pubblicato sulla rivista Frontiers in Behavioral Neuroscience

carta e penna

I ricercatori ipotizzano una serie di ragioni per cui scrivere su carta potrebbe essere più efficace nell’aiutare il cervello a immagazzinare e recuperare nuove informazioni. Il fattore chiave sembra essere dovuto alle proprietà tattili e spaziali della scrittura su carta. Quindi le proprietà del materiale della carta forniscono indicazioni più fisse per la codifica della memoria rispetto ai dispositivi elettronici. I volontari che hanno utilizzato la carta hanno mostrato più attività cerebrale nelle aree associate al linguaggio, alla visualizzazione immaginaria e all’ippocampo. 

I ricercatori hanno affermato che i taccuini di carta contengono anche informazioni spaziali più complesse di uno schermo digitale. Gli autori dello studio affermano che la carta digitale è molto più uniforme e fa sì che il cervello non attribuisca una posizione spaziale alle informazioni. La carta fisica consente allo scrittore di aggiungere una tangibile permanenza alle proprie informazioni importanti. Carta e penna, e di conseguenza la lettura e la scrittura elettronica, sono concetti che si trovano al centro di un dibattito molto acceso. Secondo Maryanne Wolf, neuroscienziata cognitiva e direttrice del Center for Reading and Languages Research, il cervello è influenzato da fattori come il sistema di scrittura e il mezzo di lettura, e “di una storia letta su uno schermo ricordiamo meno dettagli, e anche la comprensione è inferiore”. 

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Lucia Tedesco

Giornalista, femminista, critica cinematografica e soprattutto direttrice di TechPrincess, con passione ed entusiasmo. È la storia, non chi la racconta.

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