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Super Seducer 2: più grosso, più spregiudicato, più La Ruina | Recensione

Il guru della seduzione ci propone la sua seconda impresa, alzando la posta in gioco.

Il nostro ultimo incontro col buon Richard La Ruina risale allo scorso maggio, quando abbiamo potuto spolpare il suo primo videogioco. Super Seducer è l’opera magna del pick-up artist britannico, ‘famoso’ per le sue guide e i consigli nell’ambito della comunicazione seduttiva, tutte tecniche che abbiamo potuto apprendere mediante il singolare simulatore d’incontri per PC e Mac.

Non ve lo nascondiamo: il titolo di La Ruina ci aveva divertito non poco. Sarà per questo motivo che il più recente Super Seducer 2 – in uscita a breve su Steam – è stato accolto con grande calore dalla nostra redazione. Vi raccontiamo allora com’è andato il nostro secondo appuntamento con l’ammaliante dating coach, analizzando il sequel sviluppato da RLR Training Inc..

Super Seducer 2: i soldi fanno il seduttore onesto

Le 80.000 copie digitali vendute dal primo Super Seducer hanno permesso al team di Richard La Ruina di progettare un sequel ancora più grande, impiegando un budget 10 volte superiore. I risultati di tale investimento si noteranno già dai primi frangenti di gioco: vi è una maggiore cura per gli ambienti, resi ancora più sfarzosi, e un nuovo cast di attori decisamente più ampio e variegato.

Insomma, Super Seducer 2 è più grosso, sotto ogni punto di vista. Lo possiamo dedurre, tra le altre cose, dall’introduzione della prima grande novità del secondo capitolo, ovvero la presenza della co-protagonista Charlotte Jones; la modella incarnerà a tutti gli effetti la prospettiva femminile e, dunque, un secondo punto di riferimento per l’analisi delle nostre scelte. In veste di ‘giudice’, la bella Charlotte affiancherà un Richard sempre più audace e, a tratti, impacciato, pronto a strapparci più di qualche semplice sorriso con la sua amabile sfacciataggine e grossonalità – nei limiti del buon senso, s’intende.

Trattandosi di un dating simulator in FMV (Full Motion Video), i giocatori s’interfacceranno con il gameplay attraverso una serie di sketch con attori in carne e ossa. Possiamo dunque osservare come sia stata riposta una maggiore attenzione alle tecniche di ripresa dei filmati e ai dettagli degli stessi scenari inquadrati, più variegati nell’estetica e, soprattutto, nelle situazioni in cui saremo coinvolti.

Il più grande budget ha portato ad un sensibile innalzamento del livello di qualità, ciò è indiscutibile, ma la sostanza resta pressoché la stessa: un’avventura all’insegna del puro trash, con situazioni al limite del ridicolo e un umorismo pungente, talvolta anche troppo.

Un’ultima osservazione in merito al budget: La Ruina è ben consapevole del pessimo lavoro svolto con la localizzazione italiana del primo Super Seducer. Per il sequel, il producer ha così deciso di decuplicare la cifra originale investita sulla traduzione per garantire anche ai giocatori italiani un’esperienza di gioco chiara e priva di intoppi comunicativi. Esperienza che tuttavia non abbiamo ancora testato, dal momento che la versione pre-release non presentava il supporto alla nostra lingua.

Politically correct, con qualche eccesso

Il codice fornitoci dal team di sviluppo ci ha permesso di mettere le mani sui primi tre appuntamenti previsti da Super Seducer 2, ma saranno ben dieci gli incontri disponibili al lancio – per un totale di 16 ore di contenuti e altre 4 ore di extra. Abbiamo comunque colto tale occasione per giocare (e rigiocare) ciascuno scenario nel tentativo di scoprire tutti i possibili finali che, se confrontato con il prequel, saranno ancora più numerosi e diversificati.

Entriamo nel vivo dell’azione inaugurando il primo episodio dell’agenda. Seguiamo il caro Richard, intento a dirigersi verso un sofisticato locale all’aperto… a bordo di un carro armato. Tralasciamo la momentanea confusione per osservare ciò che accade dopo: il nostro eroe giunge sul luogo dell’incontro e, dopo aver spiazzato tutti gli astanti con il suo scenografico ingresso, resta imbambolato alla vista di un elegante donna dalla bionda chioma, anch’essa appena arrivata su un più umile yacht.

Un altro potenziale appuntamento avrà luogo nel peggiore setting possibile: l’ufficio. Com’era lecito aspettarsi, il capo Richard La Ruina avrà intenzione di provarci con la sua segretaria, ma per riuscire in tale impresa dovrà scegliere l’approccio più consono alla sua delicata posizione; sarà fondamentale optare per la professionalità, ma senza rinunciare a quel pizzico d’informalità senza il quale la dolce pulzella non potrebbe mai comprendere le nostre genuine intenzioni.

In ogni caso, Richard non sarà l’unica figura a ricoprire il ruolo di ‘super seduttore’.

Per la prima volta vestiremo anche i panni di una donna, anch’essa alle prese con una potenziale conquista, e di ulteriori personaggi appartenenti ad altre etnie e culture. Tra i tre appuntamenti della versione pre-release ci siamo così tuffati in Interracial Dating che, come suggerisce il titolo, vedrà protagonisti un ragazzo cinese e una donzella inglese dai capelli rossi.

A giudicare dall’insistenza con cui lo stesso La Ruina ci introduce agli scenari ‘multi-culturali’, il loro inserimento sembra quasi forzato e fa storcere il naso notare come gli stessi personaggi coinvolti facciano leva sugli stereotipi associati alla loro etnia. Dopotutto la sfera seduttiva non dovrebbe vedere l’imposizione di paletti di alcun tipo e tali elementi, di conseguenza, finiranno solo per stonare.

Volendo essere puntigliosi, durante la prova non abbiamo assistito a degli scenari dedicati agli altri orientamenti sessuali, ma vogliamo continuare a credere che i consigli dati da La Ruina e dai suoi colleghi risultino universali e pertanto adattabili anche in situazioni non (ancora) esplorate.

Formula che vince (?) non si cambia

Le prime ore trascorse con l’ambizioso Super Seducer 2 ci hanno permesso di dare uno sguardo ravvicinato al nuovo sistema di dialoghi.

Questo si baserà sulla medesima, essenziale formula conosciuta nel prequel: dopo aver ascoltato attentamente le parole della nostra interlocutrice ci verranno proposte diverse opzioni, tra le quali si cela una risposta corretta, una ‘mediocre’ e altre del tutto errate. Non sarà troppo difficile distinguere queste ultime, se consideriamo che il gioco decorerà alcune linee di dialogo con insulti gratuiti e immagini a dir poco colorite – che si materializzeranno in spassose scene assolutamente imperdibili.

Ciononostante, non sarà neanche particolarmente facile azzeccare la risposta esatta. Quella che potrebbe apparire come l’opzione corretta porterà invece ad un esito mediocre e, dunque, ostacolare il raggiungimento del nostro obiettivo. Citiamo allora il suddetto esempio dell’incontro in ufficio: scegliendo continuamente delle risposte dal tono troppo formale rischieremmo di allontanare la ragazza, sarà quindi necessario alternare la formalità con risposte più amichevoli e confidenziali.

Se pensiamo alla banalità di cui era rivestito il precedente sistema, l’inaspettata complessità dei dialoghi di Super Seducer 2 va apprezzata e promossa: i giocatori saranno costretti a prestare maggiore attenzione alle parole pronunciate dai due interlocutori e, soprattutto, dovranno considerare le possibili conseguenze di ciascuna delle risposte presenti sullo schermo.

A tal proposito, variano leggermente i siparietti che seguiranno ogni scelta effettuata.

In questi brevi sketch secondari scopriremo se avremo risposto in modo corretto, mediocre o errato, con le rivelatorie spiegazioni di Richard La Ruina e Charlotte Jones. Quando il nostro dating coach sarà seduto sul trono, l’opzione scelta sarà quella esatta; quando sarà Charlotte ad occupare la poltrona, la risposta è stata mediocre. In caso di totale fallimento, lo scenario muterà completamente e compariranno due tizi loschi che minacceranno il povero Richard.

Richard La Ruina perde il pelo, ma non il vizio

La curiosa esperienza videoludica concepita da Richard La Ruina compie un ulteriore level up con Super Seducer 2. I maggiori investimenti del team di sviluppo si rispecchiano in una mole di contenuti visibilmente più ricca e variegata, com’è possibile osservare dai bizzarri scenari in cui saremo catapultati e dallo stesso comparto tecnico, con un percepibile miglioramento qualitativo.

La produzione di RLR Training Inc. rattoppa anche alcune delle gravi falle del primo capitolo: aumentano i finali alternativi disponibili per ciascun appuntamento e, dunque, il fattore rigiocabilità; troveremo finalmente una degna localizzazione italiana – almeno secondo le dichiarazioni del producer – e una più attenta scrittura dei dialoghi, anche nella lingua originale.

Non convincono pienamente determinate situazioni esplorabili all’interno del gioco, prima fra tutte quella inerente agli incontri ‘interracial’, in cui l’abuso degli stereotipi rischia di stancare facilmente qualsiasi tipo di giocatore, anche i meno suscettibili. D’altro canto, le esilaranti reazioni dei personaggi alle (spettacolari) follie di Richard e degli altri seduttori ci regalano momenti di autentica comicità – persino per un prodotto che emana trash da tutti i pori.

Il nostro consiglio spassionato, in ogni caso, è quello di dare una chance alla nuova opera di La Ruina. Certo, non intratterrà chi sarà alla ricerca di un simulatore più serio e profondo, ma riuscirà senz’altro a strappare una sonora risata a coloro che cercheranno un titolo divertente e poco impegnativo, da giocare in solitaria o in compagnia di un amico – o, perché no, del proprio partner.

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Pasquale Fusco

A metà strada tra un nerd e un geek, appassionato di videogiochi, cinema, serie TV e hi-tech. Scrivo di questo e molto altro ancora, cercando di dare un senso alla mia laurea in Scienze della Comunicazione e alla mia collezione di Funko Pop.

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