Nelle ultime settimane non si parla altro che di WhatsApp e del suo aggiornamento della privacy policy. E a buona ragione. La sola idea che il servizio potesse condividere le informazioni degli utenti con la “società madre” Facebook ha scatenato reazioni incredibili, inclusa la migrazione verso Signal e Telegram. Ancora ora, la questione App di messaggistica e privacy è al centro delle nostre conversazioni quotidiane.
Quello che tutti ci stiamo chiedendo da giorni, infatti, è cosa sanno davvero di noi i servizi di messaggistica. Quali dei nostri dati personali trattengono, e quali condividono con terze parti. Domande che forse non ci siamo mai posti prima, data la piena fiducia che abbiamo riservato nelle applicazioni. Ma l’aggiornamento proposto da WhatsApp sulla privacy ha sollevato un vero e proprio polverone. E per rispondere a tutte le vostre – e nostre – domande, vediamo insieme quali sono i dati degli utenti che ognuna delle App di messaggistica menzionate trattiene per sé.
- App di messaggistica e privacy: WhatsApp vs Signal vs Telegram
- App di messaggistica e privacy: conclusioni
- Guide all’uso delle app di messaggistica
App di messaggistica e privacy: WhatsApp vs Signal vs Telegram
All’inizio di Gennaio, prima ancora dell’annuncio dell’aggiornamento della privacy di WhatsApp, il portale 9to5Mac ha pubblicato uno schema in cui ha raccolto accuratamente tutti i dati degli utenti trattenuti da alcune App di messaggistica. Un’operazione resa possibile grazie alle cosiddette “etichette sulla privacy” dell’App Store, ideate dalla compagnia di Cupertino per permettere agli utenti di capire quali informazioni sono utilizzate dalle diverse applicazioni. E soprattutto come.
Lo condividiamo qui con voi, in modo da darvi una panoramica generale della quantità di dati personali che le piattaforme di messaggistica manipolano ogni giorno.
Come potete notare, la lista di informazioni gestite da Messenger è pressoché infinita. L’App di messaggistica condivide con Facebook quasi tutti i dati degli utenti: acquisti, informazioni finanziarie, cronologia di navigazione, cronologia di ricerca ed anche alcuni “dati sensibili”. Ma perché la società di Zuckerberg ha bisogno di tutte queste informazioni? Per la pubblicità da parte di terzi, per attività di analisi, per la personalizzazione della piattaforma e molto altro ancora. Pensate quindi a quante delle vostre informazioni personali Facebook riesce a carpire, manipolare e poi utilizzare per convincere ad acquistare un prodotto, seguire un brand o altro.
Ma passiamo ora a WhatsApp, Telegram e Signal. E vediamo quali sono i dati personali trattenuti da queste app, così da capire quale tra questi servizi è il più sicuro.
WhatsApp privacy
Quando si parla della privacy di WhatsApp si fa tutto molto complesso. Soprattutto se consideriamo che l’applicazione ha riscosso successo soprattutto per la sicurezza che è in grado di garantire ai suoi utenti. La crittografia end to end di WhatsApp è stato il suo punto di forza per molti anni, ma ora non sembra più bastare. Ed ecco perchè. Questa è la lista dei dati personali che la piattaforma trattiene per i vari scopi elencati.
- Pubblicità o marketing dello sviluppatore
ID dispositivo
Dati sulla pubblicità - Analisi
Cronologia degli acquisti
Posizione approssimativa
Numero di telefono
Altri contenuti dell’utente
ID utente
ID dispositivo
Interazione con il prodotto
Dati sulla pubblicità
Dati sui crash
Altri dati di diagnosi
Dati sulle prestazioni - Personalizzazione del prodotto
Altri contenuti dell’utente - Funzionalità dell’App
Cronologia degli acquisti
Informazioni di pagamento
Posizione approssimativa
Indirizzo email
Numero di telefono
Contatti
Assistenza clienti
Altri contenuti dell’utente
ID utente
ID dispositivo
Interazione con il prodotto
Dati sui crash
Dati sulle prestazioni
Altri dati di diagnosi - Altri scopi
Numero di telefono
ID utente
ID dispositivo
Interazione con il prodotto
Telegram privacy
Come anticipato, le etichette sulla privacy dell’App Store ci aiutano a capire alla perfezione quali dati vengono trattenuti dalle applicazioni che scarichiamo, e soprattutto perché. Quanto a Telegram, pare che le informazioni degli utenti vengano utilizzate soprattutto ai fini delle funzionalità dell’applicazione stessa. Ed ecco i dati trattenuti dalla piattaforma.
- Funzionalità dell’App
Nome
Numero di telefono
Contatti
ID utente
Signal privacy
Una medaglia all’onore per l’app di Signal, che non trattiene alcun dato personale degli utenti, fatta eccezione per il numero di telefono, richiesto esclusivamente per garantire il suo funzionamento. Inoltre, sembrerebbe che la piattaforma stia addirittura cercando di rendere possibile il suo utilizzo senza la necessità di fornire il proprio contatto telefonico. Per il momento, però, è abbastanza chiaro che, tra le tre App di messaggistica analizzate, Signal sia il servizio che trattiene i nostri dati meno di altri.
- Funzionalità dell’App
Numero di telefono
App di messaggistica e privacy: conclusioni
Ora, come potete notare voi stessi, la lista dei dati trattenuti di WhatsApp è ben più lunga di quelle di Signal e Telegram. Soprattutto, cosa significa davvero “altri scopi”? L’indicazione non è chiara, e questo potrebbe bastare a mettere gli utenti in allerta nei confronti dell’App.
“Usiamo tutte le informazioni che abbiamo per aiutarci a gestire, fornire, migliorare, comprendere, personalizzare, supportare e commercializzare i nostri servizi“. Così WhatsApp ha spiegato le sue motivazioni quanto alla gestione dei dati degli utenti. “Come parte del gruppo di aziende Facebook, WhatsApp riceve informazioni da e condivide informazioni con questa famiglia di aziende. Possiamo utilizzare le informazioni che riceviamo da loro, e loro possono utilizzare quelle che condividiamo con loro“.
La condivisione dei dati tra l’App di messaggistica e la società madre Facebook è più che realtà. E non c’è da stupirsi che l’aggiornamento proposto da WhatsApp abbia fatto migrare gli utenti verso Signal e Telegram. D’altronde, Zuckerberg ancora non controlla queste piattaforme. E lì i vostri dati possono sentirsi al sicuro.
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Guide all’uso delle app di messaggistica
La nostra analisi alla privacy di alcune delle più note app di messaggistica istantanea si conclude qui. Dopo aver letto questo articolo, avete degli strumenti in più per valutare quale servizio utilizzare. Se cercate delle guide all’uso, invece, vi suggeriamo di dare un’occhiata ai seguenti articoli di Tech Princess:
- Telegram: cos’è, come funziona, come si usa e tutto quello che bisogna sapere
- WhatsApp: cos’è, come funziona, come si usa e tutto quello che devi sapere
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