Auto elettriche, l’Italia rimane con il freno a mano tirato in fatto di vendite

In fatto di vendite delle auto elettriche l’Italia ha ancora il freno a mano tirato e non di poco. Mentre tutto il mondo s’appresa all’esplosione dell’immatricolato elettrico, noi siamo sempre più scettici e reticenti all’idea di mettere in rimessa un’auto elettrica.

Auto elettriche, il flop di vendite in Italia

Partiamo da qui: il mese di aprile 2023 per le immatricolazioni delle auto con motore termico è positivo. Ma al palo ci sono le auto elettriche.

Ora, i dati del ministero dei Trasporti, in Italia, segnala immatricolate 125.805 autovetture a fronte delle 97.365 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente Quindi una crescita del 29,2%. Sicuramente a contribuire a questo risultato rispetto all’aprile 2022 a -33%, c’è il progressivo sblocco degli ordini che erano rimasti inevasi nei mesi precedenti a causa dei rallentamenti nella catena di fornitura, per via della crisi dei microchip e delle materie prime.

Auto elettriche, la verità è che gli italiani non mollano il motore termico

Chi scende e chi sale nella classifica dei colossi? Crescono Stellantis (+24,6%), Volkswagen (+34,6%) e soprattutto Renault. Ma in un clima di generale crescita, solo il 3,1% delle auto immatricolate in Italia è un’elettrica pura.

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Bene, ma non benissimo: gli italiani non mollano vecchio motore termico. Soprattutto, è l’unico caso di flessione registrato nel mercato europeo.

Mentre, in Germania, in Francia e perfino in Spagna le immatricolazioni di veicoli elettrici aumentano. Non solo a livello mondiale si aspetta il boom delle vendite del 2023 delle auto elettriche.

In particolare, il Global Electric Vehicle Outlook 2023 pubblicato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia puntualizza sulla fine di un secolo: quello del petrolio. Sempre secondo il report ci saranno 14 milioni di auto elettriche vendute entro la fine del 2023.

Quali sono le principali piazze di mercato: Cina, Europa e Usa.

Auto elettriche, la Cina è il frontrunner di un fenomeno

La Cina è il frontrunner di un fenomeno. Continua l’ascesa inaugurata nel 2022, con una quota del 60% di auto elettriche sulle nuove vendite. Dietro c’è l’Europa con circa 1 auto elettrica su 5 vendute. Medaglia di bronzo per gli Usa hanno aumentato le vendite di auto elettriche del 55% lo scorso anno. L’India, la Tailandia e l’Indonesia, inviano dati interessanti. Soprattutto, con questi numeri, Iea prevede un risparmio di 5 milioni di barili/giorno di petrolio nel 2030.

Da un lato c’è chi non se ne preoccupa, sottolineando che va bene anche sostituire il parco auto circolante più vecchio d’Europa con nuovi veicoli, più sicuri e meno inquinanti, dall’altro chi invece punta il dito contro le lentezze e i problemi autorizzativi nell’installazione e attivazione delle colonnine di ricarica. Il problema però sono sempre i costi.

Un’auto elettrica costa molto di più di una sua controparte a benzina. La volontà di cambiare c’è, ma che allo stesso tempo bisogna ridurre i prezzi, aumentare la presenza di punti ricarica e cambiare qualche regola per l’accesso agli incentivi.

Ora, il gap con l’Europa da questo punto di vista sta crescendo rapidamente. La quota delle auto elettriche nei principali paesi europei è già da tempo a due cifre, mentre in Italia siamo ancora ben lontani da questi numeri.

 

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