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La bufala Tech

Torna la fake news sulla correlazione tra i vaccini anti Covid e l’aumento delle morti. La bufala della settimana

Ma per fortuna c’è anche chi mostra i dati corretti

I complottisti di ispirazione no vax sono, a loro modo, eroici. Non soltanto perché, durante i penosi mesi della pandemia da Coronavirus, hanno provato a demolire le certezze di chi confidava nelle vaccinazioni, adducendo prove false o argomentazioni palesemente antiscientifiche.

Ma anche perché, ora che la già citata pandemia dovremmo essercela lasciata alle spalle, di tanto in tanto tornano con le loro ossessioni. Lo abbiamo testimoniato proprio su questa rubrica non più tardi di quattro settimane fa.

E adesso rieccoli, pronti a manipolare (anzi, diciamo pure inventare) alcuni dati Istat pur di individuare un collegamento tra i vaccini contro il Covid e l’aumento delle morti o degli eventi avversi.

Per fortuna c’è stato anche chi ha mostrato e analizzato i dati veri. Ma andiamo con ordine.

uomo elegante tiene in mano quattro dadi, su cui si legge FACT e FAKE

La presunta correlazione tra i vaccini anti Covid e l’aumento delle morti

A citare alcuni inquietanti dati dell’Istat è stato il dottor Francesco Oliviero, attraverso un video che, come hanno scritto i colleghi di Open, in realtà circola già dal marzo del 2023.

In questo breve filmato, che sta avendo una seconda giovinezza in Rete, si istituisce una correlazione tra i vaccini anti Covid e una serie di malattie gravi o eventi avversi.

Si dice nel video, parlando del loro aumento percentuale: “Gli aborti spontanei del 279%; il tumore al seno del 487%; l’infarto del miocardio del 269%; l’embolia polmonare del 468%; le disfunzioni ovariche del 437%. E in ultimo – dato allarmante – le sclerosi multiple sono aumentate del 680%. I malori improvvisi nel 2020, quando non c’erano i vaccini sono stati in Italia 155 mila, nel 2022 siamo arrivati a 548 mila. Sono tutti dati Istat”.

“Sono tutti dati Istat”. Davvero?

Ecco: davanti all’affermazione secondo cui si tratterebbe di dati provenienti dall’Istituto nazionale di statistica, molti potrebbero – diciamo così – arrendersi. E dimenticarsi di come le notizie, sempre così clamorose, andrebbero sempre verificate.

E infatti si tratta di dati del tutto inventati, che poco dopo la loro prima comparsa erano già stati sbugiardati da Facta. Che si occupava di etichettare come false le medesime percentuali, già apparse in un tweet addirittura nell’ottobre del 2022.

C’è poi un errore logico, al di là delle menzogne numeriche: eventuali correlazioni andrebbero casomai ricercate tra l’insorgenza della malattia da Coronavirus e certi malesseri, e non tra questi ultimi e i vaccini anti Covid.

I veri dati Istat: il post di Roberto Burioni

Quindi una correlazione tra i vaccini anti Covid e l’aumento delle morti c’è? No, e lo ha da poco dimostrato l’infettivologo Roberto Burioni, concentrandosi sui decessi dei giovani.

In un post pubblicato sul proprio profilo Facebook sabato 19 aprile, Burioni scrive: “«A causa del vaccino i giovani stanno morendo come le mosche.» La vogliamo finire una volta per tutte con queste bugie?”

Segue un grafico che riporta gli autentici dati Istat sulla variazione dei tassi di mortalità in Italia nel 2023 rispetto alla media tra il 2015-19 per fasce anagrafiche.

E le percentuali riferite a qualunque fascia di età sono precedute dal segno meno: se dunque una correlazione tra i vaccini anti Covid e le morti c’è, è virtuosa. Perché le percentuali del 2023 (non solo quelle dei giovani, ma tutte) sono inferiori a quelle del periodo 2015-2019.

In un post del giorno successivo, domenica 20 aprile, Burioni sbugiarda invece i complottisti no vax inserendo il link a un report inglese. Dove si dimostra che nel periodo che va dall’aprile 2021 al maggio 2023 la mortalità è stata più alta nei non vaccinati che nei vaccinati.

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Scienza e superstizione

Burioni, si sa, è famoso non solo per la sua preparazione, ma anche per i suoi modi diretti.

L’infettivologo chiude il primo post scrivendo: “Per discutere di statistica bisogna vere delle basi almeno elementari di statistica, ricordatevi che la pagina è da sempre desomarizzata.” E così conclude il secondo: “Anche in questo caso non parliamo di ‘quello che dice Burioni’, non parliamo di una mia opinione che può essere confutata. Sono numeri oggettivi, inoppugnabili che è impossibile fraintendere. Sono fatti.”

Ecco: anziché sentirsi offesi dai suoi toni, occorrerebbe concentrarsi sui contenuti. La scienza è fatta per essere continuamente confutata, certo. Ma da nuove e più aggiornate teorie scientifiche, non da numeri inventati o superstizioni fatte circolare più o meno in malafede.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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