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The Abyss di James Cameron – Il filo nascosto

Per il nuovo appuntamento con Il filo nascosto, parliamo ancora di James Cameron e in particolare del suo The Abyss.

Nella carriera di un regista che ha firmato con altrettanta classe Aliens – Scontro finale e i primi due capitoli di Terminator, Titanic e la saga di Avatar, un’opera complessa e ostica come The Abyss corre il rischio di essere ingiustamente considerata minore. In realtà, questo del 1989, figlio della Guerra Fredda e arrivato proprio sul finire di questo lungo periodo di tensione, contiene molti degli spunti che hanno consentito a James Cameron di scolpire indelebilmente l’immaginario collettivo, e può essere considerato uno spartiacque fra la prima parte della sua carriera e tutto ciò che è arrivato in seguito.

Dopo aver parlato di True Lies nel precedente appuntamento con la nostra rubrica cinematografica Il filo nascosto, ci dedichiamo dunque a un’altra opera non sufficientemente celebrata di James Cameron, che anche in questo caso è contrassegnata da una lavorazione difficile ed estremamente costosa. Il cineasta statunitense non ha infatti voluto scendere a compromessi, e ha costretto il cast tecnico e artistico a lunghe e rischiose riprese subacquee, con conseguenti pericoli per la salute delle persone coinvolte. Cameron si è poi avvalso della Cherokee Nuclear Power Station, imponente centrale energetica costata oltre 700 milioni di dollari ma abbandonata dalla compagnia che l’aveva costruita a causa di diverse problematiche. Tutto questo ha fatto lievitare i costi di produzione fino a una cifra mai rivelata, ma realisticamente quantificabile in circa 60-70 milioni di dollari, decisamente proibitiva per l’epoca.

Un’impresa ai limiti dell’impossibile per un regista che in tutta la sua carriera ha sempre cercato di spingere più in avanti i limiti tecnologici e artistici, e che anche grazie all’esperienza di The Abyss ha maturato la passione per gli abissi marini, ulteriormente esplorati nei successivi Titanic e Avatar – La via dell’acqua.

The Abyss: l’angosciante monito all’umanità di James Cameron

«Se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te». Si apre con questa citazione di Friedrich Nietzsche la Special Edition di The Abyss, lunga 25 minuti in più della versione cinematografica (per un totale di 163 minuti) e da noi visionata per la scrittura di questo articolo. Un’introduzione suggestiva e calzante, dal momento che il racconto di James Cameron è certamente una avventura negli abissi oceanici, ma è anche e soprattutto un monito all’intero genere umano, sempre tentato da idee autodistruttive.

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A dare il via agli eventi è il misterioso affondamento di un sottomarino statunitense vicino alle Isole Cayman. Il governo statunitense affida a un team di Navy Seal guidato dal tenente Hiram Coffey (Michael Biehn) una missione di recupero, col supporto di una piattaforma petrolifera e della su progettista Lindsey Brigman (Mary Elizabeth Mastrantonio). Una volta giunta sul posto, la donna si imbatte in Virgil “Bud” Brigman (Ed Harris), suo ex marito e leader degli operai impiegati nella piattaforma. Le varie persone coinvolte si trovano così davanti alla necessità di cooperare, in modo da velocizzare le operazioni.

Quando la spedizione subacquea entra nel vivo, cominciano però a verificarsi imprevisti e inspiegabili fenomeni, come le apparizioni di strane creature marine, etichettate frettolosamente come sintomi dello stress e della carenza di ossigeno. Con il passare del tempo, cresce inoltre la paranoia per un possibile scontro con la Russia e per la presenza di una testata nucleare sul posto, vero obiettivo dei Seal. Ma la realtà in cui si stanno per imbattere i protagonisti trascende il genere umano e la sua atavica aggressività.

Un kolossal sottomarino

In questo angosciante kolossal sottomarino, James Cameron mette una quantità impressionante di carne al fuoco, esplorando alcuni dei temi portanti del suo cinema. Al di là dell’ambientazione subacquea del racconto, che col senno di poi sembra quasi una prova generale per le strabilianti riprese sottomarine di Titanic e Avatar – La via dell’acqua, The Abyss è una delle tante declinazioni della sfida fra uomo e natura da parte del regista, acuita dal clima di sospetto e timore generato dalla Guerra Fredda. Un aspetto che emerge soprattutto nel finale (di cui parleremo fra poco), ma che accompagna silenziosamente l’intero scorrere degli eventi. Ne è una lampante testimonianza il clima claustrofobico e ansiogeno sapientemente messo in scena dal cineasta, sempre più evidente con l’avanzamento dell’immersione dei protagonisti.

Mentre sopra la superficie il clima è spesso rilassato o addirittura goliardico, nell’abisso la tensione sale alle stelle, con conseguenze nefaste per la psiche e per la sicurezza dei protagonisti. A rappresentare perfettamente questa atmosfera è il personaggio di Michael Biehn (attore feticcio del regista), che anticipa il Miles Quaritch di Stephen Lang in Avatar incarnando l’aggressività e l’imperialismo statunitense, ma al tempo stesso anche la paranoia tipica di chi è costantemente alla ricerca di un nemico da sconfiggere. In questo caso, la paura e la diffidenza si riversano verso l’Unione Sovietica, accusata più volte di un complotto inesistente, fino alla conseguenze più estreme per Hiram Coffey.

A decretare l’ennesimo fallimento del genere umano nei confronti dell’ambiente sono invece gli svariati infortuni (a sottolineare l’imprudenza di chi cerca di dominare la natura), nonché le frequenti anomalie delle apparecchiature e della tecnologia in dotazione, a cui paradossalmente andò incontro lo stesso James Cameron: durante la lavorazione si verificarono infatti numerosi black out, che misero a repentaglio le riprese e la sicurezza del cast.

Fra John Carpenter e Steven Spielberg

The Abyss

Il regista statunitense si prende come sempre i suoi tempi, dando vita a una prima parte di racconto estremamente dilatata, in cui convivono le dinamiche di convivenza forzata già alla base del precedente La cosa di John Carpenter, un rapporto familiare da ricostruire e una componente più avventurosa e fantastica, che arriva direttamente dal cinema di Steven Spielberg e in particolare da Incontri ravvicinati del terzo tipo. Una miscela che a tratti può dare la sensazione di eccessiva staticità, ma che diventa terreno fertile per i pregevoli effetti speciali di Hoyt Yeatman, Dennis Muren, John Bruno e Dennis Skotak (premiati giustamente con l’Oscar per la categoria, unico conquistato dal film) e per il climax emotivo del visionario epilogo.

Fra incubo nucleare, asfissiante tensione e mistero, c’è spazio anche per la rappresentazione di un matrimonio in crisi, altro collegamento con la vita privata di James Cameron (all’epoca vicino al matrimonio con la collega Kathryn Bigelow, il suo terzo di cinque totali) che successivamente deflagrerà proprio nel già citato True Lies. Mary Elizabeth Mastrantonio non regge il confronto con Sigourney Weaver, Linda Hamilton e le altre eroine del cinema del regista, mentre Ed Harris appare meno a suo agio del solito nel ruolo di protagonista action. Nonostante ciò, l’alchimia fra i due funziona sia nei momenti in cui il confronto è più aspro, sia nelle sequenze più pericolose ed estreme, anticipatrici della prevedibile riconciliazione.

The Abyss: la via dell’acqua di James Cameron

The Abyss

Proprio quando crediamo di poter incasellare The Abyss sotto la voce di blockbuster action ad ambientazione sottomarina, James Cameron sterza decisamente in un’altra direzione, dando spazio alla componente più fantastica del racconto, in cui affiora chiaramente la vena ambientalista e pacifista del regista. Un atto conclusivo esaltato dalle musiche di Alan Silvestri e dall’ottimo lavoro sugli effetti computerizzati da parte della Industrial Light & Magic di George Lucas, nonché dall’esplicito desiderio del regista di confrontarsi con la fantascienza più filosofica, e in particolare con capisaldi del filone come Ultimatum alla Terra di Robert Wise e 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick.

Dopo averlo sfiorato in qualche breve apparizione precedente, abbiamo finalmente la possibilità di abbracciare il mistero del popolo del mare, che esiste al di là del bene e del male, oltre il progresso e la mancanza di rispetto del genere umano verso tutto ciò che lo circonda. Un popolo che dialoga ancora una volta con l’attitudine e con la filosofia delle creature celebrate in Avatar – La via dell’acqua, ma che al tempo stesso si mostra come un guardiano severo e silenzioso delle attività umane, sulla scia delle intelligenze extraterrestri protagoniste del già menzionato 2001: Odissea nello spazio.

Il finale di The Abyss

The Abyss

Come il David Bowman di Keir Dullea, il Bud Brigman di Ed Harris compie un vero e proprio “trip” visivo e sensoriale, che lo porta al cospetto di creature così avanzate rispetto all’uomo da poter essere considerare vere e proprie divinità. Grazie a effetti speciali che reggono in maniera sbalorditiva alla prova del tempo, James Cameron ci mostra il possibile futuro dei terrestri, con giganteschi tsunami che minacciano le coste delle principali metropoli statunitensi. Una sorta di avvertimento da parte dei nativi del mare, stanchi delle violenze degli umani ma allo stesso tempo sinceramente commossi dal sentimento che nonostante tutto ancora lega Bud e Lindsey, capace di dissuaderli da propositi vendicativi.

Un messaggio all’umanità intera di cui diventa portavoce proprio Bud, che non a caso interpreta le parole di questo affascinante e intelligente popolo grazie a un esplicativo montaggio di telegiornali e immagini d’archivio. Un inno all’immagine come strumento di decodifica della realtà, trasformato in invito alla fratellanza fra popoli e alla comunione con la natura. L’ennesima gemma da scoprire o riscoprire all’interno della carriera di un irriducibile esploratore dell’animo umano e di un diffidente amante della tecnologia, che ancora oggi continua a plasmare il nostro immaginario.

The Abyss

Il filo nascosto nasce con l’intento di ripercorrere la storia del cinema nel modo più libero e semplice possibile. Ogni settimana un film diverso di qualsiasi genere, epoca e nazionalità, collegato al precedente da un dettaglio. Tematiche, anno di distribuzione, regista, protagonista, ambientazione: l’unico limite è la fantasia, il faro che ci guida è l’amore per il cinema. I film si parlano, noi ascoltiamo i loro dialoghi.

The Abyss (Special Edition) (2 Dvd)
  • Attori: Ed Harris, Mary Elizabeth Mastrantonio, Michael Biehn, Leo Burmester, Todd Graff, John Bedford Lloyd, J.C....
  • Regista: James Cameron
  • Ed Harris, Michael Biehn, Todd Graff (Attori)

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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