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La recensione di The Callisto Protocol: lo Spazio poteva sicuramente offrire di più

The Callisto Protocol è stato ed è tutt’ora sulla bocca di tutti. Il Survival Horror di Krafton e Striking Distance Studios ha incuriosito fan e stampa del mondo videoludico sin da sul annuncio ed è da qualche giorno disponibile su PC, PlayStation e Xbox. La curiosità generale sul titolo è nata sia dalle alte aspettative date dai vari trailer, sia perché era stato visto come un erede spirituale di Dead Space, serie videoludica di grande successo che condivide le tematiche horror e lo stile. Tuttavia, il risultato finale non è stato dei migliori e parte del pubblico non ha reagito bene. Ma cosa c’è che non va in questo titolo? Scopriamo tutti i dettagli in questa recensione di The Callisto Protocol

La nostra recensione di The Callisto Protocol

The Callisto Protocol è ambientato nel 2320 su una delle luna di Giove e narra le (dis)avventure di Jacob Lee, uno spedizioniere spaziale che durante la sua ultima consegna, precipita su Callisto. La sua nave spaziale è stata attaccate da quello che sembra un gruppo terroristico guidato da Dani Nakamura che finisce, insieme a Jacob nella prigione di Black Iron. Si tratta di una struttura che accoglie le peggiori menti criminali e che ha dato la nomea a Callisto di luna-prigione.

Le condizioni con cui vengono trattati i prigionieri sono tutt’altro che umane e sono soggetti a esperimenti e torture. In poco tempo però la nuova vita da carcerato di Jacob viene ancora una volta messa in subbuglio da quella che sembra una rivolta. Qui, Jacob farà l’incontro di Elias, un altro prigioniero che lo aiuterà a fuggire dalla prigione e capire di più sulla situazione.

L’intera struttura pullula infatti di creature inquietanti dai poteri e abilità sovrannaturali. E inizierà per i protagonisti un viaggio da incubo che li porterà, poco a poco, a scoprire la vera natura della prigione e di cosa succedeva al suo interno.

All’essenza del “Survival Horror”

The Callisto Protocol recensione

Per quanto riguarda il gameplay, The Callisto Protocol fa proprie le caratteristiche dei survival horror presentandoci un gameplay fresco ma senza eccessive novità. Abbiamo una telecamera in terza persona con la quale giostreremo Jacob a esplorare e combattere contro le creature. A disposizione avremo attacchi ravvicinati e a distanza oltre a nuovi gadget e abilità che svilupperemo nel corso della storia. A differenza della maggior parte dei titoli del genere, il combattimento ravvicinato la fa da padrona e Jacob potrà sferrare colpi leggeri e veloci o più pesanti e lenti. A queste classiche meccaniche si affianca un sistema di schivata interessante che prevede lo spostamento dell’analogico sinistro a seconda della direzione verso la quale si vuole schivare o parare (tirando indietro la levetta). Si tratta di un mix semplice ed efficace ma che alla lunga, ci ha annoiato un po’.

A smuovere la situazione ci pensa il guanto GRP, un dispositivo altamente tecnologico che ci permette di usare un’energia simil-telecinetica per “afferrare” i nemici o oggetti e scaraventarli lontano da noi. Nell’ambientazione sono presenti spuntoni ai muri, precipizi e valvole che aspettano solo di accogliere i nostri nemici ed eliminarli con grande soddisfazione. Come anticipato, le armi a distanza svolgono più una semplice funzione di supporto, a causa anche delle scarse munizioni a disposizione. Alternare colpi da mischia e attacchi a distanza sarà la strategia giusta soprattutto con i mostri più tenaci e i boss.

In generale il sistema di combattimento si muove egregiamente ma pecca in molteplici situazione come in presenza di molti nemici o a ridosso di ostacoli o baratri. Qui, animazioni e fisica delle azioni fanno un passo indietro di 10 anni, davvero un peccato.

Nello spazio nessuno può sentirti urlare: “Mah”

The Callisto Protocol recensione 1

Oltre a questi, i principali punti di debolezza riguardano alcune scelte di sviluppo della trama e dei personaggi. Sebbene la storia proposta da The Callisto Protocol abbia tutti i presupposti per un racconto spaziale davvero interessante, la resa su schermo non è stata all’altezza. La trama si sviluppa troppo rapidamente e in maniera impacciata, intervallata dalle sequenze di gioco. Allo stesso modo la personalità dei personaggi rimane troppo spesso incastrata negli stereotipi cinematografici e nessuno dei protagonisti riesce a spiccare, nemmeno Jacob. A questo si aggiunge la questione dell’ “Horror” ridotta a una serie di Jump Scare che dopo qualche ora di gioco risultano altamente prevedibili diventando più noiosi che paurosi.

In generale, il titolo si muove discretamente ed è riuscito a intrattenerci per tutte le 13 ore che abbiamo impiegato per finire la storia principale. La durata può aumentare se si decide di esplorare accuratamente le varie aree. Anche se siamo in presenza di un mondo abbastanza circoscritto, ci sono molte zone da individuare, collezionabili da raccogliere che danno nuovi dettagli sulla trama e oggetti/abilità da ottenere.

Nel gioco è infatti presente un intelligente sistema di “Shop” che, attraverso l’uso di una futuristica stampante 3D, ci darà modo di sviluppare le abilità delle armi e gadget che troveremo. Si tratta di potenziamenti, nuovi attacchi o abilità passive, alcune molto utili ma nessuna degna di nota. In generale lo “skill-tree” è abbastanza scarno e non riesce a dare varietà al gameplay.

Dal punto di vista tecnico…

The Callisto Protocol recensione 1

…la situazione è ancora una volta nella media. Il gioco sfrutta una versione alternativa dell’Unreal Engine 4, il motore grafico di Epic Games. Il risultato è una resa grafica davvero ottima con modelli estremamente dettagliati, volti realistici e animazioni eccellenti (Inutile dire che quelle dei vari modi di morire, sono le più sensazionali!). Su PlayStation5, la console con cui abbiamo giocato a The Callisto Protocol per questa recensione, abbiamo a disposizione due modalità grafiche tra “prestazioni” e “qualità”. In entrambi i casi, The Callisto Protocol si muove egregiamente ci restituisce un’atmosfera da brivido di alta qualità con giochi di luce e ombre, particelle e riflessi, davvero ottimi.

Alti e bassi anche per quanto riguarda il comparto audio. Se da un lato abbiamo un ottima gestione dei suoni tridimensionali, estremamente coinvolgente, il doppiaggio italiano pecca notevolmente. Nonostante la bravura dei doppiatori nostrani, la resa presenta una serie di problemi che speravamo non sentire mai nella versione finale del gioco. Il livello del volume sbarella spesso risultando a tratti inudibile rispetto ai suoni ambientali o alle altre voci, i tempi di alcuni dialoghi sono accelerati o interrotti e alcune battute non sono nemmeno doppiate. Pertanto vi consigliamo di approfittare del doppiaggio in lingua originale (inglese).

La recensione di The Callisto Protocol in pochi click

The Callisto Protocol non è riuscito ad essere all’altezza dell’hype che si è venuto a creare attorno a questo gioco sin dal suo annuncio. Un gameplay classico ma con interessanti variazioni e una storia potenzialmente interessate, sono stati viziati da un’eccessiva ripetitività e uno sviluppo di trama e personaggi mediocre.

Su PlayStation 5 la resa tecnica ci ha lasciato parecchio soddisfatti ma i difetti sono ancora tanti e speriamo che qualche patch correttiva possa risolverli. Se siete degli appassionati di Dead Space, The Callisto Protocol può darvi parecchie soddisfazioni in termini di gameplay e ambientazioni.

PRO

  • Ottima grafica e realizzazione tecnica
  • Combat System ben realizzato e appagante

CONTRO

  • Sviluppo di trama e personaggi troppo frettoloso
  • A tratti ripetitivo 
  • Non chiamatelo “horror”
  • Il doppiaggio italiano presenta mille difetti

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Daniele Cicarelli

Indigente giramondo con la grande passione per i videogiochi, l'Arte e tutte le storie Fantasy e Sci-Fi che parlano di mondi alternativi senza zanzare. Fermo sostenitore dell'innovazione, del progresso tecnologico e della superiorità del Tipo Erba. Dalla parte dei Villains dal 1991.

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