fbpx
Tech

Cos’è TikTok Lite, l’app che paga chi guarda i video

E intanto la Commissione Ue apre un'indagine

TikTok, scusate l’attacco un po’ altisonante, è nel mirino dell’Occidente ormai da tempo. La piattaforma è accusata, in poche parole, di spionaggio al soldo del governo di Pechino. E i sospetti sono stati largamente confermati da ex dirigenti di ByteDance, l’azienda a capo del social.

Azienda che adesso ha lanciato una curiosa app, TikTok Lite. La guarda fa guadagnare (poco, in realtà) chi guarda i video, ma potrebbe proprio accrescere i sospetti di scarsa trasparenza. E infatti la Commissione Ue ha aperto un’indagine.

Andiamo con ordine.

TikTok Lite

ByteDance ha dunque lanciato TikTok Lite. Nella descrizione dell’app si legge: “Potrai prendere parte a varie attività entusiasmanti che ti consentiranno di accumulare punti, che potranno poi essere scambiati con premi.”

L’applicazione è a oggi disponibile in Francia e in Spagna (dopo essere stata rilasciata in Giappone e Corea del Sud nel 2023). Si tratta di una versione semplificata e più leggera, come vuole il nome, dell’app principale, ed è disponibile per i maggiori di 18 anni. Con un’ulteriore caratteristica: TikTok Lite paga chi guarda i video.

ragazzo con sulle spalle uno smartphone gigante con logo di tiktok

TikTok Lite paga chi guarda video

Funziona così: con l’accesso a TikTok Lite si possono accumulare punti virtuali (per adesso solo nella versione Android) che si potranno poi convertire in buoni Amazon, carte regalo PayPal o valuta da spendere durante i live su TikTok.

I punti si accumulano guardando video, mettendo like, invitando amici, interagendo con altri profili.

Si ottengono 300 monete virtuali al momento dell’iscrizione, altre 150 dopo aver cliccato mi piace per tre video, sempre 150 dopo essere diventati i follower di tre creator.

Ma quanto denaro si accumula? Ben poco, a dire il vero. Si possono guadagnare al massimo 3.600 monete virtuali ogni ora, pari alla bellezza (si fa per dire) di 0,36 euro.

Insomma: se qualcuno decidesse di trascorrere otto ore su TikTok Lite, intascherebbe meno di tre euro.

Cosa potrebbe esserci sotto

Visto che l’applicazione non rende milionari, c’è il sospetto che dietro TikTok Lite ci sia altro.

Le ipotesi più accreditabili sono due. La prima è che, inventando un’app simile a TikTok ma che contenga una (pur flebilissima) fonte di guadagno, ByteDance voglia tendere la mano soprattutto a utenti e amministratori Usa, lo stato più apertamente ostile alla piattaforma. Ricordiamo infatti che lo scorso 13 marzo la Camera dei Rappresentanti  ha votato a favore di un disegno di legge che, se approvato anche al Senato, imporrà a ByteDance di vendere TikTok entro 180 giorni a una società americana. Se così non accadrà, il social sarà bandito dagli app store e dai server americani.

L’altra ipotesi, tanto per cambiare, è quella che TikTok potrebbe carpire i dati sensibili degli utenti.

C’è poi un terzo aspetto poco chiaro su cui, ed è notizia delle scorse ore, la Commissione europea ha aperto un’indagine.

L’indagine della Commissione Ue su TikTok Lite

Nemmeno il tempo di dirlo, e la Commissione europea ha aperto un’inchiesta su TikTok Lite.

Nella giornata di mercoledì 17 aprile, leggiamo in una nota, la Commissione “ha inviato a TikTok una richiesta di informazioni ai sensi del Digital Services Act (DSA), chiedendo maggiori dettagli sulla valutazione del rischio che il fornitore di TikTok avrebbe dovuto effettuare prima di distribuire la nuova app TikTok Lite nell’Ue.

Si tratta del potenziale impatto del nuovo programma Task and Reward Lite sulla tutela dei minori, nonché sulla salute mentale degli utenti, in particolare in relazione alla potenziale stimolazione di comportamenti di dipendenza. La Commissione chiede inoltre informazioni sulle misure che la piattaforma ha messo in atto per mitigare tali rischi sistemici”.

La risposta dell’azienda attesa entro 24 ore

ByteDance deve fornire la valutazione del rischio per TikTok Lite entro 24 ore “e le altre informazioni richieste entro il 26 aprile 2024, dopodiché la Commissione analizzerà la risposta di TikTok e quindi valuterà i passaggi successivi.”

Nella nota si ricorda inoltre che, ai sensi dell’articolo 74, paragrafo 2, del Digital Services Act, la Commissione “può imporre sanzioni per informazioni errate, incomplete o fuorvianti in risposta a una richiesta di informazioni”.

Viene anche citato il procedimento avviato dalla Commissione lo scorso febbraio, per valutare eventuali violazioni del DSA da parte di TikTok per quanto riguarda la tutela dei minori, la trasparenza della pubblicità, l’accesso ai dati per i ricercatori.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🍎Nuovi iPad e accessori: cosa aspettarsi dall’evento Apple del 7 maggio
🛒 Le migliori offerte della Amazon Gaming Week
🎮
L’emulatore Nintendo Delta sta per arrivare su iPad
🪪Social card “Dedicata a te”:cos’è e come si potrà utilizzare il bonus da 460 euro
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button