Truffe telefoniche: quali sono e come cercare di difendersi. Purtroppo la crescita di questo elemento nella quotidianità sta portando a conseguenze molto negative. Come si possono quindi evitare? Trustpilot, piattaforma digitale che avvicina le aziende ai consumatori, ha provato a riassumere quali sono i rischi e quali sono “gli antidoti” contro questo fenomeno.
Truffe telefoniche: messaggi, app ingannevoli, robocall, squilli e persone fisiche
SMS e Whatsapp sono le prime fonti di rischio. I messaggi ricevuti vanno letti sempre con grande attenzione e qualora portino a del sospetto bisogna sempre evitare di rispondere anche perché, spesso, la risposta genera malware sullo smartphone o l’apertura verso dati sensibili presenti sull’apparecchio telefonico.
Attenzione, in seconda battuta, anche alle app ingannevoli, che ingannano i consumatori e li inducono a scaricare la propria app simulando affiliazione a un marchio o a un’app nota, mentre in realtà operano in modo indipendente, e ai robocall, che hanno l’obiettivo, tramite risposte a domande banali di registrare dei “si” da parte dei consumatori per di poi usarli per autorizzare degli addebiti a nome dello stesso utente.
Infine squilli e persone fisiche. Chiamate nel cuore della notte, spesso da prefissi esteri, con l’obiettivo di ottenere un ricontatto e intascarsi i soldi delle costi di una telefonata all’estero, di per sé molto cari sin dallo scatto alla risposta, oppure chiamate da persone che si spacciano per intermediari di aziende note e affidabili, che hanno l’obiettivo di estorcere informazioni o dati sensibili.
Come difendersi?
Ci sono alcuni elementi valutativi che posso aiutare gli utenti a evitare la truffa telefonica. Ecco quali:
– Non rilasciare mai informazioni personali o finanziarie a qualcuno per telefono a meno che non si possa verificare che questa persona sia un rappresentante legittimo dell’azienda che dice di rappresentare;
– Verificare con più domande possibili l’identità del chiamante e il motivo per il quale sta effettuando la chiamata stessa;
– Cercare di capire il tono di voce del chiamante: se è aggressivo o insistente questo potrebbe essere un cattivo segno. Provare inoltre a richiedere se il chiamante ha un recapito per essere a sua volta richiamato: questo potrebbe essere un buon elemento per dedurre informazioni utili circa il suo conto.
– Qualora si ricevessero chiamate di “stampo bancario”, il consiglio è quello di provare a chiedere il maggior numero di informazioni circa il proprio IBAN, il proprio conto corrente e il proprio estratto conto rovesciando un po’ i ruoli nella chiamata per capire se chi ci sta disturbando è realmente attendibile.
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