fbpx
AttualitàCultura

Ue contro i Bitcoin: la loro estrazione è dannosa per l’ambiente

A dirlo è il vicepresidente dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati

L’Ue contro i Bitcoin: secondo l’Unione europea l’estrazione delle criptovalute non è ecosostenibile, e contribuirebbe a mettere a repentaglio il clima del nostro pianeta.

La questione è stata sollevata dall’economista svedese Erik Thedéen, attuale vicepresidente dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA). Ovvero l’agenzia dell’Unione europea che si prefigge l’obiettivo di “migliorare la tutela degli investitori e promuovere mercati finanziari stabili e ordinati”.

Va da sé che l’Unione europea, attenta a raggiungere gli obiettivi climatici scaturiti dall’accordo di Parigi, non vede di buon occhio qualsiasi attività che vada nella direzione opposta. E cioè in quella di un consumo indiscriminato di energia, specie per finalità non indispensabili.

Il dissidio tra l’Ue e i Bitcoin si fa ancora più attuale, dal momento che la crisi energetica dovuta al mining delle criptovalute è uno dei motivi che ha condotto addirittura alla rivolta popolare in Kazakistan.

Ci rendiamo conto di aver accennato a una grande quantità di argomenti. Andiamo con ordine, ricordando prima gli impegni dell’Unione europea sul clima, poi i motivi per cui l’Ue si è dichiarata contraria ai Bitcoin. Spiegheremo infine cosa sta accadendo in Kazakistan, e perché l’estrazione delle criptovalute è strettamente legata alla rivolta in corso.

L’Ue e gli interventi sul clima

L’Unione europea, come dicevamo, punta a rispettare gli ambiziosi parametri decisi nel 2015 con l’accordo di Parigi. Secondo cui l’innalzamento delle temperature non dovrebbe essere superiore ai +1,5 °C.

Per far questo sta mettendo in moto una serie di iniziative. Tra le quali il controverso European Green Deal, che si basa sul pacchetto di riforme Fit for 55 (Pronti per il 55). Perché questo nome? Perché l’obiettivo è quello di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030.

Ecco il motivo per cui l’Unione europea è fortemente avversa a iniziative per cui, al contrario, è necessaria una grande quantità di energie. Ed è esattamente qui che si innesta la polemica dell’Ue contro i Bitcoin.

Ue

L’Ue critica con i Bitcoin

Erik Thedéen, vicepresidente dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, è stato chiaramente critico nei confronti degli attuali metodi di estrazione delle criptovalute.

Intervistato dal Financial Times, Thedéen ha detto: “Bisogna avviare una discussione sul tema e puntare a tecnologie più efficienti. L’industria finanziaria e molte grandi istituzioni sono attive nel campo delle criptovalute. Hanno responsabilità ambientali, sociali e di gestione”.

Thedéen se la prende soprattutto con il sistema del proof-of-work, usato per Bitcoin ed Ethereum, energeticamente più dispendioso del proof-of-stake. Ma cos’è l’estrazione delle criptovalute, e perché consuma tanta energia?

Cos’è il mining delle criptovalute

Niente pala e piccone: siamo nel mondo del virtuale, dove si parla per metafore.

Il mining, o estrazione, delle criptovalute avviene tramite un algoritmo che risolve equazioni matematiche molto complesse. Grazie alle quali viene “estratta” (cioè generata) la moneta virtuale. Immaginiamo dunque vasti capannoni con centinaia di supercomputer, che consumano grandi quantità di energia. E voluminosi ventilatori azionati per raffreddare le macchine.

Il caso Kazakistan

Eclatante il caso Kazakistan, dove secondo il Financial Times nel 2021 sarebbero emigrate circa 88.000 società di mining. Questo soprattutto a causa della stretta imposta dalla Cina all’estrazione di criptovalute.

L’esodo ha provocato un consumo extra di energia, con conseguenti disservizi e interruzioni. La crisi dell’energia, sommata alla crisi politica, ha dunque portato alla rivolta la popolazione kazaka. La situazione si è poi aggravata quando il governo ha deciso di bloccare Internet, soprattutto per impedire ai manifestanti di organizzarsi e filmare le proprie azioni.

La posizione della Svezia

L’Ue ha mosso guerra ai Bitcoin nella persona Erik Thedéen, che non a caso è svedese.

Già lo scorso novembre, infatti, proprio la Svezia aveva annunciato che avrebbe chiesto all’Unione europea di rendere illegale il mining di criptovalute, per motivi energetici.

Erik Thedéen, riferendosi alla Svezia, ha parlato dei Bitcoin come di un “problema nazionale”.

Bitcoin: giusto vietarne l’estrazione?

Secondo l’International Energy Agency le operazioni di estrazione delle criptovalute producono, a livello globale, 36 milioni di tonnellate di C02 all’anno. Questo perché le reti di molte aziende sono alimentate da centrali a carbone o a gas.

Tuttavia, intervistata dai colleghi di Repubblica, Valeria Portale (direttrice dell’Osservatorio Blockchain del Politecnico di Milano) si è mostrata scettica nei confronti di un eventuale divieto dell’estrazione di criptovalute. Ha detto Portale: “Il tema del consumo è reale, ma non ne farei una crociata. Anche perché dubito che i divieti portino a qualcosa se non a migrazioni di massa delle ‘miniere’, come è successo dalla Cina al Kazakistan con conseguenze imprevedibili”.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🍎Nuovi iPad e accessori: cosa aspettarsi dall’evento Apple del 7 maggio
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button