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Videogiochi

Quanto inquinano i videogiochi? Le emissioni di CO2 del gaming

Quanto inquinano i videogiochi? E’ una domanda che se state leggendo questo articolo probabilmente vi siete fatti almeno una volta nella vita. Ebbene, quella dei videogiochi è una delle industrie che si trovano ancora lontane dal potersi davvero definire sostenibili, come emerso da diversi studio in merito. Cerchiamo di entrare un po’ più nel merito e di capire perché i videogiochi inquinano così tanto in termini di emissioni.

Videogiochi: quante emissioni producono?

Quando ci si approccia alla questione inquinamento nell’industria videoludica si parla solitamente di due aspetti diversi: l’inquinamento dovuto alla produzione dei videogiochi e l’inquinamento da imputare al sostentamento degli ecosistemi online che girano intorno ai vari software. Iniziamo dal primo aspetto, quello relativo alla produzione di videogiochi.

Sotto questo profilo la transizione digitale deve ancora sortire i suoi effetti, dato che per il momento si sta evolvendo in modo parallelo al mercato fisico, senza soppiantarlo del tutto. Produrre una copia fisica di un videogioco crea in media circa 0,39 grammi di CO2 per pezzo, un numero che visto così sembra piuttosto basso, ma che se messo in prospettiva rispetto al numero di copie prodotto per ogni videogioco sul mercato diventa colossale.

Basti pensare che un tripla A forte di una buona campagna di comunicazione vende solitamente più di un milione di copie per capire la proporzione di CO2 che viene emessa nell’atmosfera ad ogni grande uscita videoludica. Prendiamo Monster Hunter Rise, che ha venduto più di 7 milioni di copie in tutto il mondo: non serve fare un calcolo per scoprire che la quantità di emissioni prodotta dalla commercializzazione di questo titolo è incredibilmente alta.

Sebbene inoltre si è portati a pensare che la transizione digitale potrebbe migliorare le cose, questa convinzione non è del tutto vera, dato che il processo produttivo consumerebbe comunque delle fonti di energia non rinnovabili. Certo, il passaggio completo al digitale ridurrebbe l’impatto ambientale dell’industria, ma è necessario che questo sia accompagnato da un miglioramento di macchine ed infrastrutture, che implicano a loro volta un grosso dispendio energetico.

Da qui possiamo passare al secondo grande motivo per il quale i videogiochi inquinano.

I consumi degli ecosistemi online

Uno dei dati di cui è più difficile tenere traccia quando si parla dell’impatto dei videogiochi sul nostro ambiente è quello che concerne il dispendio energetico dei titoli online. Naturalmente è molto complesso fare una media dei consumi di ogni singolo giocatore dato che, giusto per fare un esempio, non tutti i PC hanno la stessa efficienza energetica e gli utenti stessi hanno abitudini molto variegate.

E’ evidente tuttavia considerare soltanto l’industria dei videogiochi come il problema (intesa come processo produttivo) è una visione quanto meno limitante del fenomeno, che non tiene conto del ciclo digitale del videogioco a 360 gradi. L’impatto ambientale di un videogioco infatti è dettato anche dall’utilizzo che ne fa il singolo giocatore, che per sua stessa natura è molto difficile da valutare.

league of legends statuette spin master-min

Un recente studio di Great Bean Bags ha rivelato che il videogioco più dispendioso in termini di emissioni è League of Legends, che produce la bellezza di 114.000 tonnellate di CO2 ogni anno. I ricercatori hanno ottenuto questi dati prendendo in considerazione le ore guardate su Twitch relative al titolo negli ultimi 12 mesi, scoprendo anche che l’intero ecosistema di LoL consuma all’anno circa 7 miliardi di kilowattora.

Al secondo posto della classifica dei videogiochi più inquinanti troviamo Fortnite, con 94.000 tonnellate di CO2 prodotte, mentre al terzo posto siede GTA V, che ne produce invece 94.000.

Come ridurre l’impatto ambientale dei videogiochi?

Una soluzione che sia univocamente efficace per risolvere il problema delle emissioni nei videogiochi al momento non esiste, ed è difficile immaginarne una che sia davvero efficace, salvo soluzioni drastiche come il passaggio all’energia green in tutto il pianeta. Una prospettiva che al momento è pura fantasia.

Quello che però possiamo sicuramente fare è cercare di iniziare a cambiare le cose partendo dalle nostre abitudini, cercando di metterei in pratica alcuni accorgimenti utili per ridurre la nostre emissioni quando siamo alle prese con i videogiochi. La più ovvia di tutte queste azioni è quella di preferire il gioco digitale al fisico, dato che una copia digitale è sensibilmente più green di una fisica.

PS gaming

Oltre a questo ricordatevi di attivare sempre le funzioni di risparmio energetico, soprattutto se giocatore su console, magari anche disconnettendo eventuali periferiche associate al dispositivo, dato che si tratta di pezzi hardware in grado di consumare grandi quantità di elettricità e conseguentemente in grado di aumentare sensibilmente la vostra impronta carbonica.

Allo stesso modo diventa centrale mantenere le console aggiornate all’ultimo update disponibile, dato che in alcuni casi le versioni del software più recenti comportano anche un consumo molto più contenuto di elettricità. PS4 è un esempio emblematico di questo fenomeno, dato che con l’update 2.0 adatta il flusso di energia al livello di carica del controller quando quest’ultimo è connesso alla console.

Se giocate su PC invece, cercate di preferire le componenti che siano ottimizzate per un buon consumo energetico, con particolare attenzione verso la scheda grafica, una delle componenti più dispendiosi in termini di energia dell’intero computer.

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Francesco Castiglioni

Incallito videogiocatore, appassionato soprattutto di Souls e Monster Hunter, nonché divoratore di anime e manga. Scrivere di videogiochi è la mia vocazione e la porto avanti sia qui su Tech Princess che sul mio canale YouTube.

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Un commento

  1. Si ma come se esistesse solo la CO2 come inquinamento ! Guardiamo anche altri parametri, come metalli pesanti, consumo di energia e indotto di materiali per server sempre più mastodontici…

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