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Come è cambiato: i voli spaziali

Che l’uomo un giorno conquisterà lo spazio, vista l’estensione di quest’ultimo, la percepiamo come un’impresa piuttosto difficilina. Ma che, più modestamente, da qualche decennio a questa parte l’uomo si stia dando un gran daffare per esplorarlo (e negli ultimi mesi anche per visitarlo a fini turistici) è innegabile.

Proviamo allora a scoprire, in una breve cronistoria, come sono cambiati i voli spaziali dal lancio del primo satellite all’ultimo vezzo di alcuni nostri contemporanei abbienti. Che ai giri per negozi preferiscono quelli oltre l’atmosfera terrestre.

Ma come sempre accade per questa rubrica, prima di vedere come sono cambiati i voli spaziali proviamo a darne una definizione.

Cosa sono i voli spaziali

I voli spaziali sono i voli di veicoli, con o senza equipaggio, che oltrepassino l’atmosfera di un qualunque corpo celeste (d’accordo, nel nostro caso la Terra). Sono quindi voli che non si basano più sulle leggi dell’aerodinamica ma sulla legge di gravitazione universale e sui principi dell’astrodinamica.

Ora siamo pronti a scoprire quando hanno avuto origine, e come sono cambiati, i voli spaziali.

voli spaziali come sono cambiati apollo 11

Verso il primo volo spaziale

La letteratura brama da sempre di conoscere, attraverso i viaggi oltre la nostra atmosfera, cosa succede tra gli astri. Ma è solo dagli anni Sessanta dell’Ottocento che si inizia a pensare in concreto alla possibilità dei voli spaziali tramite razzi. Eventualità che si trasforma in progetto con Robert Goddard, il quale inventa il primo razzo a propellente liquido della storia.

Il primo volo spaziale (senza equipaggio)

Il primo oggetto artificiale che raggiunge lo spazio esterno è il razzo V2, ideato dall’ingegnere tedesco naturalizzato statunitense Wernher Von Braun. Il razzo, il 20 giugno del 1944, oltrepassa la Linea di Kármán (confine convenzionale posto a 100 metri sul livello del mare, che divide l’atmosfera terrestre dallo spazio). Il V2 raggiunge la quota di 174,6 chilometri, ma si tratta di un volo suborbitale: quello cioè di un veicolo che ha sì superato la nostra atmosfera, ma che non è in grado di stazionare nello spazio.

Al V2 seguiranno altri lanci, ma la prima data cardine dei voli spaziali è il 4 ottobre del 1957, quando l’Unione Sovietica manda in orbita intorno alla Terra lo Sputnik 1, il primo satellite artificiale. Questa, non a caso, è anche la data da cui si fa iniziare l’era spaziale. Che presto si chiamerà corsa allo spazio, a sottolineare una sorta di sfida tra Stati Uniti e Unione Sovietica: se lo scopo ufficiale era quello dell’esplorazione spaziale, la corsa allo spazio è stata anche uno dei simboli della Guerra fredda. Entrambe le superpotenze volevano infatti mostrare all’altra (e al mondo) la propria supremazia nel campo dell’astronautica.

Il primo volo spaziale (con equipaggio)

Per capire come sono cambiati i voli spaziali, dobbiamo segnare una delle due date fondamentali: il 12 aprile 1961. Sarà allora che l’astronauta russo Yuri Gagarin compirà il primo volo suborbitale di un essere umano.

Gli americani arriveranno poco dopo: il 5 maggio dello stesso anno toccherà infatti ad Alan Shepard entrare nello spazio suborbitale. Mentre sarà sempre uno statunitense, John Glenn, a completare per primo tre orbite intorno alla Terra il 20 febbraio 1962.

L’uomo sulla Luna

Ma la storia dei voli spaziali ha certamente raggiunto il suo culmine simbolico con la missione Apollo 11.

Oltre 500 milioni di persone hanno seguito in diretta da ogni angolo del pianeta l’impresa del pilota del modulo di comando Michael Collins e del pilota del modulo lunare Buzz Aldrin. Ma soprattutto il gesto del comandante della missione, Neil Armstrong, che il 20 luglio del 1969 è stato il primo essere umano a toccare la superficie lunare.

Le missioni sugli altri pianeti e le stazioni spaziali

Le prime sonde verso Venere e Marte sono state inviate dall’Unione Sovietica nel 1960.

Tralasciando per motivi di spazio (sembra una battuta) i numerosi successivi invii di sonde e satelliti, ricordiamo l’importanza della Stazione spaziale internazionale, costruita a partire dal 1998. E che, come vi abbiamo riportato in un altro articolo, sarà dismessa nel 2031.

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L’obiettivo di portare l’uomo su Marte e il turismo spaziale

Negli ultimi tempi sta tenendo banco il visionario progetto di Elon Musk, che ha istituito la sua SpaceX con l’obiettivo di portare l’uomo su Marte.

Nel frattempo, il miliardario di origine sudafricana non si può dire che stia perdendo tempo. E, in compagnia di altri tycoon come Jeff Bezos, ha dato il via a quello che viene chiamato il turismo spaziale. Che ha permesso di superare l’orbita terrestre non solo a ricchissimi e un po’ eccentrici imprenditori, ma anche a qualcuno che, in un certo senso, lo spazio lo conosceva già a menadito: il capitano Kirk di Start Trek. O più esattamente William Shatner, l’attore che ha interpretato il mitico personaggio della serie TV di culto.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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