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Volkswagen trasferisce parte della sua produzione in Cina e negli Stati Uniti

Troppa instabilità in Europa a causa del conflitto tra Russia e Ucraina

I problemi causati dal conflitto tra Russia e Ucraina cominciano a incidere nel mondo automotive. In una conferenza stampa Herbert Diess, amministratore delegato del gruppo Volkswagen, ha confermato che parte della produzione europea dovrebbe presto essere trasferita negli USA e in Cina, dove il Gruppo non vede alcun rischio politico.

Come dichiarato dallo stesso Herbert Diess, la guerra in Ucraina “non se l’aspettava”, e questo ha messo in grave difficoltà il Gruppo Volkswagen, nonostante questo ponga grande cura nella selezione dei produttori di apparecchiature, tendendo in particolare attenzione la stabilità del paese di origine. Ma il conflitto è stato improvviso e mette in discussione alcune scelte fatte a suo tempo. L’Ucraina è infatti uno dei principali produttori di cablaggi insieme all’Africa, il che rappresenta un problema per l’industria automobilistica europea. Volkswagen sembra comunque aver imparato da questo triste evento: parte della produzione europea sarà quindi divisa tra Stati Uniti e Cina.

Volkswagen, il trasferimento della produzione in Cina e USA verrà valutato di settimana in settimana

A conferma della grande instabilità che sta portando in Europa il conflitto tra Russia e Ucraina, Volkswagen ammette di “riconsiderare” le scelte settimana dopo settimana, anche se la situazione attule incoraggia chiaramente il colosso tedesco a rivedere alcune sue posizioni. Herbert Diess ha così confermato che tra i 50.000 ei 100.000 veicoli prodotti in Europa da Volkswagen saranno trasferiti (non è chiaro in che percentuale) tra Stati Uniti e Cina. La scelta della Cina ha fatto storcere un poco il naso agli addetti al lavoro, considerando le tensioni con Taiwan, che anche in questo caso (ma tutti speriamo di no) potrebbero sfociare in un nuovo conflitto armato. A questo proposito Diess è sembrato sicuro della sua scelta, dando come motivazione il fatto che la Cina abbia troppo bisogno di stabilità economica, cosa che potrebbe deteriorarsi in seguito a prevedibili sanzioni nel caso attaccasse Taiwan.

Volkswagen produzione cina usa
Herbert Diess, CEO Volkswagen

Il gruppo sta lavorando anche a soluzioni di emergenza per i cablaggi elettrici: se non sono così complessi da produrre come i semiconduttori, ciò non impedisce che “ci vorrà tempo” per allestire nuove unità di produzione in aree più stabili dell’Ucraina, magari nelle stessa Europa continentale.

Nel frattempo, il 2022 si preannuncia complesso per Volkswagen e per tutte le maggiori case automobilistiche. L’approvvigionamento delle materie prime è già molto complesso in Volkswagen, che ha colto l’occasione per confermare che le batterie LFP (Litio, ferro, fosfato, prive di cobalto e nichel) erano in preparazione. Ma nel frattempo la casa tedesca deve fare i conti con una domanda molto alta di veicoli elettrici e l’impossibilità di fornirli, allungando così i tempi di consegna, già troppo lunghi per molti automobilisti.

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