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Abbiamo visitato la fabbrica di Vorwerk: molto più che “l’azienda del Folletto”

Nel frenetico mondo delle tecnologie, dove nuoti attori compaiono e scompaiono nel giro di pochi anni, poche aziende possono vantare di aver mantenuto una posizione stabile di prestigio e qualità. Tra queste, quella che più è riuscita a crearsi un’aura di stima e reputazione da parte dei consumatore è sicuramente Vorwerk. Nel caso in cui questo nome non accenda nessuna campanella, sappiate che la Vorwerk ha dato vita ai rinomati prodotti del Folletto e del Bimby.

Leggendo quest’ultima riga, siamo sicuri, qualunque sia la vostra età, che vi si sia accesa una lampadina in testa. Tutti, indirettamente o indirettamente, abbiamo avuto a che fare con questi due prodotti in diverse fasi della nostra vita. Qualunque sia (o sia stato) il vostro approccio, siamo anche certi che i commenti e le esperienze di amici e parenti avevano una parola in comune “qualità”.

L’aura di Vorwerk non è infatti un’illusione ma il frutto di anni e anni di fidelizzazione di milioni di clienti in tutto il mondo. Proprio quest’anno, l’azienda è arrivata a compiere il suo 140esimo di attività e noi siamo stati invitati a visitare il loro centro operativo europeo a Wuppertal, in Germania, per scoprire di più sulla loro storia, sulla loro politica e sul futuro.

La “fabbrica” del Folletto e del Bimby

vorwerk folletto 1

Molto prima del Folletto, la Vorwerk viene fondata, dai fratelli Carl e Adolf Vorwerk, nel 1883 con il nome di Barmer Teppichfabrik Vorwerk & Co come azienda di tappeti e poi di telai. La rivoluzione della filiera avviene nel primo dopoguerra quando l’azienda a inizia a produrre motori elettrici per i grammofoni. Da qui, il lampo di genio di sfruttare quello stesso moto per creare il Kobold Model 30, il primo aspirapolvere dell’azienda. Le vendite del prodotto raggiunsero cifre eccezionali in concomitanza con l’inizio del modello di vendita diretta; ovvero il mitico “rappresentate della folletto” che dimostra in casa le meraviglie del prodotto.

Come certamente saprete, questo modello di vendita permane ancora oggi ed è una delle caratteristiche che distingue l’azienda dal resto del mercato. Ma come può, ancora nel 2023, avere successo un metodo di vendita di questo tipo?

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A rispondere a questa ed altre nostre domande, ci ha pensato Thomas Stoffmehl, Amministratore Delegato Vorwerk, che abbiamo incontrato durante la nostra visita. La nostra curiosità sul metodo “dei rappresentati a casa” non l’ha di certo stupito, anzi ha affermato più volte che il mercato ha più volte confermato che il modello di vendita diretta sarebbe sparito a breve. “Oggi siamo ancora qui”, ha affermato Stoffmehl con un certo entusiasmo, rivelando che già nel primo semestre del 2023 le vendite di Kobold e Thermomix, Folletto e Bimby per noi italiani, sono migliorate rispetto all’anno precedente. Un ottimo risultato che punta ancora a migliorare con il lancio della nuova versione del Folletto VK7s (di cui parleremo più avanti nell’articolo).

Un’azienda come nessuna

vorwerk folletto 2

Vorwek ha quindi tenuto ad affermare che il sistema di vendita diretta è uno degli asset imprescindibili dell’azienda. Il delicato mix di venditori preparati, clienti e fidelizzazione di questi, rappresentano le basi di quell’attenzione alle persone che caratterizza l’azienda e che ha permesso a creare una vera e propria “Community“. Questa conta 100.000 incaricati alla dimostrazione e vendita (di cui 20.000 in Italia), oltre 9000 dipendenti e milioni di clienti sparsi nel mondo. Anche il cliente finale fa parte della comunità dell’azienda e viene veramente messo al centro del pensiero di Vorwek.

Proprio per lui si muove l’intera macchina della vendita diretta per dimostrare, senza filtri, le potenzialità dei dispositivi, la loro efficienza e il loro utilizzo. Instaurando un rapporto “personale” con il venditore, si riescono a rispettare le esigenze del venditore tenendo conto dei loro tempi decisionali ma anche delle loro capacità di approccio alla tecnologia. Un’attenzione che davvero poche aziende, soprattutto nel campo tech, possono vantare.

Questa attenzione si rispecchia anche nella qualità finale del prodotto e nel processo di produzione. Per ovvi motivi, non abbiamo potuto fotografare la fabbrica dove viene fisicamente costruito il Folletto o il Bimby, ma ci ha aiutato a capire molto sulla politica di pensiero dell’azienda. La qualità, la resistenza e la durevolezza nel tempo la fanno da padrona. Sono lontani i discorsi di “obsolescenza programmata” a cui il mondo tech ci ha (purtroppo abituati). Un prodotto Vorwerk è fatto per durare, sia con la qualità costruttiva sia con la possibilità di riparare e sostituire eventuali elementi.

“La danza dei Folletti”

Sebbene a livello di marketing questo potesse rivelarsi un errore che non permetterebbe il ricambio continuo di nuovi modelli (basti pensare a quanti “nuovi” smartphone vengono presentati ogni anno), Vorwerk ne guadagna in fedeltà e passaparola.

L’attenzione al prodotto si rispecchia per tutta la linea di produzione dell’azienda, dalle parti più semplici in plastica alle più complesse come i motori. A questi e alla produzione della filiera, che possiamo immaginare, si affiancano tutte quelle aree di ricerca e sviluppo più, se vogliamo, sceniche, che ci hanno stupito. Tra queste troviamo la stanza dedicata a testare le performance e la resistenza degli aspirapolveri, romanticamente chiamata “La danza dei Folletti”. Un nome azzeccatissimo se si pensa alle decine di Folletti che si muovono costantemente avanti e indietro in costante funzionamento per circa 1000 ore. Questo processo spinge il motore al limite e aiuta a far capire agli ingegneri se stanno “danzando” nella direzione giusta.

A questa si aggiunge la camera anecoica, un’ampia stanza ricoperta da spuntoni in spugna e studiata per ridurre il più possibile la riflessione dei suoni sulle pareti. Questa, unita a una serie di microfoni, aiuterà a identificare e ridurre la potenza del motore dell’aspirapolvere per arrivare sul mercato con un prodotto davvero eccezionale.

Uno sguardo al futuro: il nuovo robot aspirapolvere Folletto di Vorwerk

L’elemento che più ci ha sorpreso, viziati da un’idea dell’azienda “old school”, è stata l’estrema modernità di Vorwek. Siamo di fronte ad un’azienda in costante evoluzione non solo dal punto di vista tecnologico. All’attenzione al cliente si aggiunge infatti quella all’ambiente, un tema estremamente caldo (è il caso di dirlo) negli ultimi anni. Tutta la linea di produzione avviene in Germania, dalle parti in plastica che creano il corpo dei dispositivo, all’imballaggio del prodotto finito e ogni elemento presenta almeno una percentuale di materiale riciclato. Anche l’ambiente che circonda la fabbrica giova della politica di Vorwek che è riuscita, nonostante la sua natura di fabbrica, ad avere un impatto bassissimo sulla flora e la fauna locale.

Come anticipato, anche l’attenzione alla tecnologia è alla base del loro successo, mantenendo sì le tradizioni di un brand forte ma guardando comunque al futuro. Questo, ha portato alla nascita della nuova versione del Robot pulitore Folletto VR7S e la sua composizione modulare che ospita anche il Folletto senza fili VK7s. I due dispositivi condividono la stessa base di ricarica per entrambi e di svuotamento per il robot pulitore.

Quest’ultimo è un robot aspirapolvere (non lavaggio) dei pavimenti è ha migliorato le prestazioni del precedente modello (il VR300). Il robot mantiene la ormai canonica forma a D pensata per pulire al meglio gli angoli ma vanta ora nuovi sensori laterali che seguono l’andamento del muro. Troviamo anche una torretta LiDAR utile a mappare la superficie di casa, tracciare la propria posizione e ottenere il massimo dall’applicazione dedicata.

Vorwerk, più che “l’azienda del Folletto”

In poche ore Vorwerk è riuscita a districarsi da tutti quei pregiudizi e che hanno influenzato noi millennial (e non solo) sul mondo Folletto e Bimby. Abbiamo ora una nuova idea del brand, un’azienda costante nel tempo ma mai ferma, solida nelle sue convinzioni ma sempre con una logica e una propria visione che la distingue da tutte le altre aziende di settore presenti sul mercato.

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Daniele Cicarelli

Indigente giramondo con la grande passione per i videogiochi, l'Arte e tutte le storie Fantasy e Sci-Fi che parlano di mondi alternativi senza zanzare. Fermo sostenitore dell'innovazione, del progresso tecnologico e della superiorità del Tipo Erba. Dalla parte dei Villains dal 1991.

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