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La calcolatrice tascabile, amica fedele e spietata. La macchina del tempo

Ci ha fatto fare i compiti e la contabilità domestica per decenni

Oggi è troppo facile. Non c’è smartphone, smartwatch o device di altra sorta che non abbia in sé una calcolatrice. Quindi, se anche all’improvviso ci troviamo a dover risolvere un calcolo di una certa complessità, non abbiamo motivo di agitarci né di scomodarci. Dobbiamo solo pigiare sui tasti idonei a fornirci il risultato desiderato.

Fino a qualche tempo fa, invece, ci si guardava intorno alla spasmodica ricerca della calcolatrice tascabile. Che, di solito, era in fondo al cassetto più lontano da noi. A meno che non si fosse studenti modello e la si tenesse nell’astuccio (ma in quel caso, prima o poi la si prestava a un compagno, e così la si smarriva).

La calcolatrice tascabile per decenni ha popolato le case di tutti noi. Alcuni, più per spirito di rivalsa sociale che per autentica necessità, hanno addirittura acquistato la versione da tavolo, che differiva solo per essere più ingombrante e più costosa.

Ma scopriamo più da vicino le virtù di un oggetto preziosissimo e giustamente indimenticato.

calcolatrice solare

Cos’è la calcolatrice tascabile?

Una calcolatrice, d’accordo, è qualunque strumento in grado di fare calcoli. Dunque, a ben vedere, l’abaco è uno strumento di calcolo. E per essere tascabile, tale strumento deve semplicemente essere di dimensioni ridotte.

Ma per calcolatrice tascabile si intende comunemente quell’oggetto alimentato a batteria o a energia solare, in commercio dagli anni Settanta del Novecento e che ha avuto la sua massima diffusione negli anni Ottanta e Novanta.

La calcolatrice tascabile e noi

Sgombrato il campo dagli equivoci, possiamo concentrarci sul ruolo centrale che la calcolatrice tascabile ha avuto in tutte le nostre quotidianità familiari.

Visto il suo prezzo contenuto, non di rado nelle case ce n’erano in numero variabile. Di solito, una per ogni figlio in età scolare e almeno una a uso dei genitori, per la contabilità domestica. Se ciò non avveniva, e si disponeva di un’unica calcolatrice tascabile, liti, minacce e ritorsioni erano all’ordine del giorno.

A scuola e a casa, insomma, la calcolatrice tascabile era un alleato fedele. Che però sapeva essere spietato.

La calcolatrice tascabile a scuola

La calcolatrice era la croce e la delizia degli studenti. Certo, era indispensabile in esercizi e compiti delle materie scientifiche. E, non potendosi collegare ad alcuna rete Internet, era ammessa nelle scuole di ogni ordine e grado.

Ma la sua implacabilità nel fornire i risultati ha gettato generazioni di studenti nel panico. Perché, ad esempio, la calcolatrice mi dà come risultato 72 quando nell’esercizio dovrebbe venire 14? E c’erano pochi dubbi: non sta sbagliando lei, stiamo sbagliando noi.

La calcolatrice tascabile a casa

Dopo cena, genitori con pile di fogli, la matita sull’orecchio e la calcolatrice tascabile cercano di far quadrare il bilancio familiare.

È questa l’immagine, romantica ed eroica, che molti di noi – bambini tra gli anni Settanta e i Novanta del Novecento – conservano.

Pochi aggiungono, per pudore, l’immagine del genitore che – al culmine di un calcolo complicatissimo – vede la pila della calcolatrice abbandonarlo senza pietà. La conseguenza era di solito la produzione di una serie di locuzioni che non sarebbero viste di buon occhio a un corso di catechismo.

La calcolatrice tascabile solare

A un certo punto, i pionieri dell’ecologismo sono spuntati con uno strumento piovuto dal futuro: la calcolatrice tascabile che funziona a energia solare!

Un’idea bellissima e virtuosa, che ha fatto rodere di invidia chissà quanti di noi. Tuttavia, la calcolatrice tascabile a energia solare funzionava egregiamente solo sotto il solleone. Negli altri casi, forniva cifre pallidissime che restavano impresse sul display per qualche decimo di secondo. A quel punto, alle abilità matematiche era necessario sommare una destrezza sovrumana.

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Le calcolatrici tascabili e quei tasti misteriosi

Diciamo la verità: noi adoperavamo la calcolatrice tascabile per fare le quattro operazioni. In alcuni, rari casi per estrarre la radice quadrata o elevare a potenza.

Ma ogni calcolatrice aveva anche quei misteriosi tasti di colore diverso, C, CE, M, RCM, M-, M+, da cui stavamo ben lontani. E che, se premuti per sbaglio, davano numeri imbarazzanti.

Solo rarissimi individui, guardati dagli altri come stregoni, ne conoscevano le funzioni.

Non parliamo di quando sono entrate in commercio le calcolatrici tascabili più evolute, con una quantità imbarazzante di pulsanti e pulsantini che ci hanno fatto sentire, per quanto giovani fossimo, già superati.

Per fortuna, di lì a poco sono arrivati computer e telefonini, ed è tornata la democrazia.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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