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Xiaomi, Oppo, Huawei e ZTE: la guerra colpisce le aziende di telefonia

Nonostante la "neutralità" di Pechino, le aziende cinesi sembrano risentire del conflitto

La guerra colpisce tutti.
Quante volte l’abbiamo sentito dire dai nostri nonni? O letto sui libri di scuola? E quante volte abbiamo pensato che fosse esagerato? Invece è proprio così. La guerra non risparmia nessuno. Ce ne accorgiamo anche noi, a 2.000 km di distanza, mentre fatichiamo a concentrarci sulle attività quotidiane, con i giornali online aperti per capire se la situazione migliora oppure no. E se ne accorgono anche le aziende, che devono fare i conti con le conseguenze di quanto sta accadendo tra Russia e Ucraina.

La guerra Russia-Ucraina colpisce la telefonia

Non parliamo solo delle società europee, ormai apertamente schierate, ma anche di quelle cinesi. Ebbene sì, nonostante la “neutralità” di Pechino, le aziende cinesi sembrano risentire del conflitto.
In prima linea troviamo Xiaomi.
L’azienda ha cancellato il lancio di un prodotto in Ucraina, previsto per la scorsa settimana. Un evento apparentemente piccolo ma lo Stato guidato da Zelensky conta 44 milioni di abitanti con Xiaomi che è appena diventato il brand numero 1 del mercato ucraino degli smartphone. La guerra porterà sicuramente un calo delle vendite, senza contare che il non-intervento della Cina potrebbe spingere i consumatori verso altri brand, come ad esempio Samsung.

Anche Oppo recentemente è cresciuta molto in Ucraina. Oggi detiene il 6% del mercato ed è il terzo brand di smartphone più popolare. Anche per Oppo, che un paio di settimane aveva tagliato il prezzo di Oppo A55, potrebbero arrivare tempi difficili in Ucraina.

Non dimentichiamo Huawei e ZTE, che hanno aiutato Kiev a costruire l’infrastruttura per 3G e 4G. Anche loro potrebbero avere davanti tempi difficili.

E’ vero, rimane sempre il mercato russo, ma anche qui la situazione potrebbe peggiorare a causa delle sanzioni imposte da Washington e Bruxelles, che rendono difficili un po’ per tutti le esportazioni di prodotti tecnologici.

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Source
South China Morning Post

Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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