Switched: la bellezza interiore è la chiave
Torniamo in Giappone e al secondo posto troviamo Switched, serie live action ispirata al manga Sora wo Kakeru Yodaka di Shiki Kawabata. La trama gira intorno al trio composto da Shunpei Kaga, Koshiro Mizumoto e Ayumi Kohinata, amici intimi da quando sono bambini. Un giorno Koshiro confessa i suoi sentimenti ad Ayumi e il loro rapporto fa un passo avanti.
Il giorno prima del loro primo appuntamento, inaspettatamente, la ragazza riceve una chiamata da una sua compagna di classe, Zenko Umine, che sembra voglia buttarsi da un palazzo. Quando Ayumi si risveglia, si trova in un corpo che non le appartiene. Nessuno le crede e questo fa star male la ragazza, che cerca disperatamente un modo per tornare nel suo corpo.
Switched è composta da sei episodi con una durata che varia dai trenta ai quarantacinque minuti. Mi stupisco di me stessa perché amo le serie tv con miliardi di episodi. Devo ammettere però che questa è stata una piacevole sorpresa. Il tema presentato, o che si riesce ad intuire nel trailer, mi è sembrato leggermente banale però ho voluto vederla lo stesso perché ero a corto di materiale.
Gli episodi sono davvero pochi e creare qualcosa in grado di attirare fin da subito l’attenzione dello spettatore non è facile. Questa però ci riesce e posso dire che si comporta esattamente come One More Time. Probabilmente Switched riesce a catturarvi ancora di più rispetto a quella corean per vari motivi. Primo tra tutti perché si parla di un tema completamente diverso e poi perché il mistero e il soprannaturale sono alla base della serie.
Se in One More Time vediamo qualche lieve sfumatura, Switched è invece costruita su questi due elementi che vi faranno credere di aver intuito determinate cose ma poi vi distruggeranno ogni minima certezza che avete accumulato nel corso degli episodi.
La trama scorre senza problemi, non ci sono intoppi e tutto ciò che viene mostrato, in seguito viene spiegato nei minimi dettagli. Forse la parte finale è leggermente affrettata, ma mi ritengo soddisfatta quindi non mi lamento di questo piccolo particolare.
La recitazione degli attori, in particolare dell’attore che interpreta Shunpei Kaga, mi ha lasciata a bocca aperta. Nel complesso però avrete modo di apprezzare le doti recitative di ognuno di loro. La fotografia è eccellente e la musica, a parer mio, merita un dieci più in pagella. È stupenda e si adatta alla perfezione alla serie, rendendo alcune scene ancora più accattivanti e coinvolgenti.
Se cercate qualcosa per tenervi occupati durante un noioso pomeriggio o qualcosa di diverso dalle solite serie tv occidentali, questa è perfetta.