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Lo Space Park di Argotec sta arrivando, e promette di lasciarci senza fiato

TORINO – Space for ambitions.
È il claim di Argotec, e non potrebbe essere più azzeccato di così.
Perché qui c’è tanto spazio quanto ambizione.

Facciamo però un passo indietro.
Che cos’è Argotec?
La risposta breve è “una space company italiana“.
Base a Torino, 140 dipendenti, una seconda sede in Maryland (USA), una marea di satelliti prodotti e il vanto di essere stata l’unica azienda al mondo ad avere due smallsat operativo nello spazio profondo nel 2022.

Questa breve descrizione però non le rende giustizia.

Argotec: il sogno di David Avino

Argotec David Avino

Argotec nasce da un’immagine, una di quelle trasmesse dal rover Sojourner nel 1997, il primo ad essere utilizzato per l’esplorazione di Marte.
Un frame che ha catturato l’attenzione di David Avino, all’epoca ufficiale della Folgore.
Inizia così il percorso di Avino in ambito aerospaziale: lavora all’Agenzia Spaziale Europea, si trasferisce all’estero e collabora anche con la Russia per le prime missioni condivise.
Nel 2008 decide di voler tornare in Italia, a Torino, senza però abbandonare il suo sogno.
È a quel punto che prende vita Argotec.
Oggi l’azienda, che agli albori era composta dal solo Avino, conta 140 dipendenti e prevede di fatturare ben 50 milioni di euro nel 2024.

Lo Space Park di Argotec

Argotec Space Park

La crescita di Argotec però non termina qui: la società ha annunciato la sua nuova Space Factory, un complesso che sorgerà nel comune di San Mauro Torinese attraverso la riqualificazione delle Cartiere Burgo, una delle sole quattro opere progettate in Italia dal brasiliano Oscar Niemeyer, tra i più importanti e stimati architetti del ‘900.

L’avvio della linea produttiva è previsto per la prima parte del 2024, mentre l’inaugurazione alla fine dello stesso anno. L’investimento è stimato è di 25 milioni di euro.

“La scelta di ristrutturare l’opera di Niemeyer nasce dalla volontà di non versare nuovo cemento e di valorizzare un’opera prestigiosa sul nostro territorio che andava recuperata – ha spiegato il CEO e fondatore di Argotec – anche se questo ci richiederà un notevole sforzo economico e di tempo per riadattare la struttura alle nostre esigenze”.

Il nuovo quartier generale avrà anche un nome estremamente evocativo: Space Park.
A caratterizzarlo sarà l’utilizzo di soluzioni innovative per la sostenibilità dell’edificio, una camera bianca di 1000 mq che ospiterà tutta la linea produttiva – capace di sfornare 52 satelliti l’anno (uno a settimana) -, uno spazio di 1200 mq dedicato ad imprese, incubatori e startup e poi 17000 mq di spazi verdi aperti al pubblico.

Un posto che, a giudicare dalle prime immagini mostrate, promette di lasciarsi senza fiato.

Un nuovo consiglio di amministrazione

Le novità per Argotec non finiscono qui.
In autunno arriva un nuovo Consiglio di Amministrazione con l’obiettivo di sostenere la veloce crescita dell’azienda, entrare con maggior forza in nuovi mercati, accelerare e favorire la nascita di nuovi progetti di Ricerca e Sviluppo per lo Spazio.
Per questo motivo, a regime, il CdA vedrà la presenza di figure di alto profilo, europee e statunitensi, con competenze specifiche nei settori – tra gli altri – Istituzionali, difesa, tecnologico, finance e legal. 

A supportare questo progetto di governance c’è Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo: “Argotec è cresciuta molto nel corso di questi anni e, in prospettiva, crescerà ancora di più e più rapidamente. Per indirizzare e governare tale sviluppo, sarà necessaria una governance forte e qualificata. Le persone coinvolte saranno scelte sulla base delle loro competenze di settore e dell’esperienza internazionale maturata, con un passaggio formale a settembre. Saranno individuate alcune figure chiave nel settore delle relazioni istituzionali e del business della Space Economy, con particolare attenzione al mercato Usa e a quello della Difesa”.

L’espansione negli Stati Uniti

C’è di più.
Lo Space Park infatti non basta a David Avino, concentrato anche sull’espansione negli Stati Uniti.
Tra i prossimi piani della società c’è infatti un investimento per 4,5 milioni di euro per un nuovo impianto produttivo nel Maryland (Stati Uniti), dove Argotec ha già una sua sede.

Al suo interno personale locale ma non solo. L’idea è quella di permetterà uno scambio tra americani e italiani, prevedendo quindi per entrambi un periodo di permanenza all’estero.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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