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Come gira As Dusk Falls su PlayStation 5? La nostra recensione

Affrontiamo nuovamente le conseguenze delle nostre azioni, questa volta su PlayStation 5

Dopo averlo giocato (e amato immensamente) su Xbox, As Dusk Falls è finalmente arrivato oggi anche su console PlayStation.

L’approdo sulle console di casa Sony arriva forte di alcune caratteristiche uniche, che sfruttano (o almeno tentano di sfruttare) le esclusive funzionalità dei controller PlayStation 5. Ed è proprio sull’ultima generazione di console Sony che in queste ultime settimane abbiamo (ri)provato il dramma interattivo di Interior/Night, non senza qualche dubbio che proveremo a sviscerare in questa nostra recensione.

Cominciamo col premettere che questo articolo affronterà principalmente la giocabilità del porting su console PlayStation. Se invece siete interessati ad una disamina generale titolo, della sua incredibile storia e del gameplay, vi rimandiamo alla recensione della versione Xbox, uscita in concomitanza della release del gioco per console Microsoft.

Com’è As Dusk Falls su PlayStation: la recensione

Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, As Dusk Falls è un piccolo gioiellino narrativo. Un gioco che si basa principalmente sulla narrazione e sulle scelte del giocatore, che influenzano ineluttabilmente il destino di due famiglie diverse, le cui vite si intrecciano in un motel dell’Arizona: il Desert Dream Motel. Il gioco copre un arco temporale di diverse decadi, mettendo il giocatore al cospetto delle inevitabili conseguenze delle scelte precedentemente intraprese.

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Essendo passati ben due anni dall’ultima run, ci eravamo totalmente dimenticati del fatto che As Dusk Falls ci aveva conquistato fin dall’avvio, con una spettacolare colonna sonora che fin da subito ci immerge nell’atmosfera dell’Arizona degli anni ’90. Fino al menù, niente cambia rispetto al gioco che avevamo amato due anni prima, ma già dall’avvio di una nuova partita il titolo ci espone alcune delle caratteristiche uniche per console PlayStation.

In realtà, triste dirlo, non si tratta di niente di che. As Dusk Falls sostanzialmente adatta il consolidato gameplay alle caratteristiche del controller PlayStation 5, introducendo il feedback aptico (con vibrazioni per le scene più convulse) e dandoci la possibilità di usare il toutchpad come fosse un mouse, tanto per le scelte quanto per i vari Quick Time Event previsti dal gameplay.

Spoiler: per quanto interessante, non abbiamo mai sentito davvero la necessità di usare il touchpad.

Il multiplayer

Una delle caratteristiche vincenti del gioco è la possibilità di giocare in locale fino a 8 giocatori. Tuttavia chi ha davvero 8 controller in casa? Per rispondere a questa esigenza Interior/Night ha sviluppato una soluzione alternativa: un’app per smartphone, che funzioni come il controller, e permetta al gruppo di gioco di votare le scelte da intraprendere. L’app ci aveva ampiamente soddisfatto già su Xbox, e non presenta particolari differenze sulla versione PlayStation.

Il multiplayer è disponibile anche in versione Twitch, con un’apposita modalità streamer che, interagendo con la piattaforma di streaming, permette alla chat di votare le scelte da intraprendere. Anche in questo caso nessuna novità rispetto alla versione per Xbox, ma comunque un’integrazione gradita.

Lo stile grafico e quel piccolo problema sonoro

Il gioco si presenta con il medesimo stile grafico della versione Xbox/PC, sebbene leggermente migliorato grazie all’hardware PlayStation 5. Un approccio visivo che ricorda molto le illustrazioni di un fumetto. Le immagini sono statiche, ma animate con effetti di luce, colore e movimento. Il risultato è suggestivo e artistico, solo a tratti rigido.

Una prima criticità l’abbiamo invece riscontrata nel comparto sonoro. Si, come detto la colonna sonora è spettacolare, riflettendo le emozioni dei personaggi e delle sequenze mostrate. Tuttavia capita, sebbene raramente, che il volume del doppiaggio si abbassi di colpo, rendendo molto difficoltoso comprendere i dialoghi. Ci siamo resi conto che questa problematica – assente su Xbox – si verifica quando ci sono due dialoghi sovrapposti: a volte il gioco tende a farci ascoltare bene il dialogo secondario (quello di due personaggi sullo sfondo) e non quello principale (che sarebbe poi quello sul quale noi andremo a compiere le nostre decisive scelte).

Nonostante questi piccoli momenti di down, abbiamo apprezzato molto la resa del doppiaggio in italiano, cosa non proprio semplice dato il linguaggio slangato della versione inglese.

Tirando le somme della recensione: vale la pena giocare a As Dusk Falls su PlayStation?

La risposta a questa domanda è lapidaria: vale sempre la pena di giocare a As Dusk Falls.

Il gioco è un vero e proprio gioiellino, tanto nel comparto grafico quanto per lo sviluppo della narrazione. Tuttavia, a chi lo ha giocato su Xbox o PC, sconsigliamo di spendere ulteriori 29,99€ per un gioco pressappoco identico. Con una buona pace di un leggero miglioramento grafico, le funzionalità per controller PS5 sono troppo poche per giustificare un ulteriore esborso economico.

Se invece non ci avete mai giocato, allora non possiamo che consigliarvi As Dusk Falls. Un gioco dalla rigiocabilità praticamente infinita, con una miriade di finali possibili (che, a proposito, vi abbiamo raccolto in questa nostra guida).

Divertente – oltre che interessante – è il gioco in compagnia co-op, meglio se in gruppo, tramite l’app dedicata o i controller.

Una storia matura, immersiva. A tratti drammatica, a tratti ironica. Un viaggio in un’America degli anni ’90 che, probabilmente, non esiste più.

Per maggiori informazioni vi lasciamo di seguito un piccolo estratto dalla nostra recensione originale (che trovate in versione integrale qui). Grazie Interior Night per averci dato una scusa per rivivere questa bellissima storia, anche su PlayStation.

Torna alla mente una bellissima canzone de I Cani chiamata Wes Anderson. Nel testo Niccolò Contessa canta: “E i cattivi non sono cattivi davvero. E i nemici non sono nemici davvero. Ma anche i buoni non sono buoni davvero”. Ciò che infatti rende As Dusk Falls un piccolo gioiello è proprio la cura dei personaggi, con uno storytelling che, sebbene presenti qualche piccola e trascurabile falla, tiene i giocatori incollati allo schermo.

Sarebbe troppo facile infatti partire dal presupposto che i rapinatori sono i cattivi e che della polizia ci si possa fidare. L’attenta psicologia dei singoli personaggi, mai bidimensionali, ci restituisce un ecosistema vivo di personetutte mosse da precise motivazioni. E starà solo a noi approfondire le loro backstory e le dinamiche che li muovono, scegliendo chi sono i cattivi e chi i buoni. Cattivi e buoni che, anche in questo caso, saranno relativi solo alla nostra condizione: quella di ostaggi e rapinatori. Vittime e carnefici.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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