Da quest’anno le partite di Serie A sono trasmesse da DAZN e, oltre ai problemi dello streaming, c’è da approfondire anche la questione legata agli ascolti. Su DAZN, infatti, non è attivo l’Auditel che, invece, rappresenta da alcuni decenni un punto di riferimento degli ascolti TV. DAZN ha scelto Nielsen, una società privata e non un ente certificatore, per il calcolo degli ascolti TV. Non è, quindi, possibile verificare le cifre fornite dalla piattaforma. Il “problema” riguarda anche altri servizi di streaming oltre a tutto il mondo pubblicitario. Per il futuro potrebbe esserci il debutto di un sistema indipendente e unico per tutti i media.
Un sistema unico e indipendente per calcolare gli ascolti TV delle piattaforme come DAZN?
Il problema è già da tempo stato sollevato da Agcom che ha emanato una delibera per “individuare, da un punto di vista metodologico, metriche univoche da utilizzare per rendere comparabili i dati di consumo riferiti a vari mezzi“. La proposta di Upa (Utenti Pubblicità associati) e Una (Aziende delle comunicazioni unite) prova a superare il problema degli ascolti TV per servizi come DAZN e Netflix.
Tutto ruota intorno al concetto di “total audience” con l’obiettivo di ottenere metriche omogenee per tutti i prodotti. Oltre alla TV anche i video in streaming e tutte le altre piattaforme audio e testuali potrebbero essere coinvolte nel progetto. In questo modo, i dati rilevati potrebbero essere precisi ed in grado di valutare con precisione l’effettivo seguito di un evento o di un contenuto.
Un sistema ibrido potrebbe essere la soluzione?
Il presidente di Upa, Lorenzo Sassoli de Bianchi, sottolinea come l’obiettivo sia arrivare ad “un sistema trasparente e indipendente”. L’obiettivo potrebbe essere raggiunto con un sistema ibrido che utilizzi dati censuari più panel a campione in modo da tenere traccia del comportamento degli utenti. Ulteriori aggiornamenti sulla questione dovrebbero emergere nel corso delle prossime settimane.
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