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L’Aquila, attacco hacker all’Asl: chiesto riscatto e trafugati dati sensibili

Qualche giorno fa l’Asl di Avezzano, Sulmona, L’Aquila ha subito un attacco hacker molto grave che ha portato al trafugamento dei dati sensibili dei pazienti e dei dipendenti. I pirati informatici hanno minacciato di divulgare il materiale se non verrà pagato il riscatto. Si tratta di dati medici, così come informazioni sui pazienti con Hiv, malati oncologici, pazienti neonati, numeri sulla mortalità infantile, ma anche dati sensibili dei dipendenti e informazioni amministrative. Il totale di quello che è stato rubato ammonta a 30 documenti e quindi a 500 gigabyte, rendendoli ormai non più utilizzabili.

Attacco hacker all’Asl di L’Aquila, pronto il task force di pronto intervento di sicurezza informatica

In seguito all’attacco hacker dei giorni scorsi subito dall’Asl di Avezzano, Sulmona, L’Aquila si sta facendo di tutto in queste ore per tamponare i disagi nelle prestazioni e nei servizi del sito dell’azienda sanitaria. Non solo, è alle prese con la richiesta di riscatto da parte dei pirati informatici.

È stato attuato immediatamente una task force di pronto intervento di sicurezza informatica che si sta muovendo in supporto dei gruppi tecnici interni. Esso è formato da tecnici e vertici coordinati dal direttore generale Ferdinando Romano.

Per il momento è impossibile prevedere quando la questione sarà risolta, l’unico aggiornamento che la task force si sente di poter dare è che l’infrastruttura informatica dell’Asl potrebbe risultare off line per un mese. Ovviamente anche la polizia postale coordinata dalla Procura della Repubblica de L’Aquila è a lavoro per risolvere il problema e rintracciare i criminali. Intanto, si sta tentando di realizzare un nuovo sistema IT.

Attacco hacker all’Asl di L’Aquila, il messaggio di ricatto lanciato dai cyber criminali

L’attacco hacker da parte dei cyber criminali ha bloccato e criptato i dati dell’Asl, rendendoli in questo modo inutilizzabili fino al pagamento di un riscatto.

“Se le nostre richieste non saranno accolte”, si legge in una schermata in inglese divulgata dal gruppo che fa riferimento alla bacheca ‘Monti‘ nel dark web, “ci vedremo forzati a pubblicare il resto dei dati medici sul monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa, nonché i dati medici dei pazienti, tra cui la diagnosi e il trattamento prescritto, nelle aree di Fisiopatologia e Ostetricia e altri 50 documenti a caso estratti dal server e dal sistema Archiflow”.

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Le conseguenze dell’attacco

L’attacco hacker subito dall’Asl de L’Aquila ha buttato nel caos utenti, pazienti e medici. Innanzitutto perché non è possibile effettuare alcuna prenotazione agli sportelli, non funziona più il call center né alcun tipo di servizio online. Nonostante ciò, sono garantite le prestazioni sanitarie già prenotate precedentemente.

Tuttavia, i pirati informatici tra i dati rubati hanno anche quelli bancari, tra cui l’Iban dei dipendenti. Questo è quanto dichiarato: “In banca siamo sicuri che non ci possano essere pagamenti non dovuti, ma con questa disponibilità di dati si possono contrarre contratti di acquisto. È un’ulteriore spada di Damocle in una situazione dal punto di vista sanitario molto grave”.

La preoccupazione da parte del Movimento 5 Stelle

Anche la politica si è espressa molto preoccupata riguarda all’attacco hacker, in particolare la senatrice del Movimento 5 Stelle Gabrilla Di Girolamo, la quale richiede un’interrogazione. “Una vicenda che ha dell’assurdo specie per quanto riguarda la risposta degli organi preposti al controllo e alla tutela dei dati dei cittadini. Al tutt’altro che imprevedibile attacco bisognava rispondere con misure adeguate e tempestive. Oggi scopriamo che potrebbe volerci oltre un mese” è quanto ha affermato.

Inoltre, la senatrice critica “il silenzio delle istituzioni regionali che evidenza l’impreparazione e la superficialità à con la quale si è deciso di affrontare il gravissimo episodio.”

Si è espresso a riguardo anche il consigliere regionale Giorgio Fedele che ha chiesto che nella Commissione Sanità della Regione Abruzzo, in calendario oggi, sia inserita l’audizione del presidente della Regione Marco Marsilio, dell’assessore alla Salute Nicoletta Verì, del direttore della Asl 1 Ferdinando Romano e dei responsabili per la tutela della privacy e dei sistemi informativi.

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La risposta del Presidente della Regione, Marco Marsilio

Il Presidente della Regione, Marco Marsilio, una volta interpellato ha subito risposto di non stare attuando alcun imbarazzato silenzio, ma solo un riserbo mentre si stanno svolgendo tutte le operazioni del caso.

Prosegue: “La Regione non ha quindi nulla da aggiungere ai comunicati della Asl, anche questi doverosamente sintetici, Asl che è fortemente impegnata ai massimi livelli per respingere questo attacco. Possiamo solo aggiungere che riteniamo particolarmente criminale un attacco ai sistemi informatici in una azienda sanitaria, attacco che rischia di mettere in pericolo la salute e la vita dei cittadini e dei pazienti. Ogni attacco informatico è un’azione criminale e ignobile, ma fatto contro una struttura sanitaria lo è ancora di più. Al termine delle indagini sarà possibile fare un resoconto finale e assumere anche le conseguenti decisioni in ordine alle eventuali responsabilità accertate”.

Azione ha richiesto le dimissioni dei vertici della All 1

Il segretario comunale di Azione, Enrico Verini, nonché consigliere comunale de L’Aquila, ha dichiarato quanto segue. “La caratteristica di questa criptazione è che la chiave di decriptazione per accedere di nuovo ai file è generata e conservata appunto dagli stessi ‘criminali informatici’ (non chiamiamoli hacker), i quali lasciano nei computer infetti le istruzioni e le coordinate destinate agli amministratori per pagare, entro una determinata data, un riscatto economico elevato da versare su conti legati a monete virtuali, quindi irrintracciabili normalmente dalle autorità di polizia e giudiziarie”. Dunque, Azione si dichiara molto insoddisfatta della gestione dell’Asl e dei livelli di prestazione esercitati finora.

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Source
Corcom

Roberta Maglie

Amante del cinema, serie tv, tecnologia e video games, mi piace approfondire la cultura pop attraverso il battere delle mie dita sulla tastiera del MacBook. La laurea in Comunicazione mi ha dato la spinta per buttarmi nel mondo del giornalismo, dandomi così l’opportunità di riflettere sui temi più disparati.

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