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Batterie sostituibili: la rivoluzione verde dell’Unione Europea che potrebbe salvare il tuo smartphone (e il pianeta)

Di recente si è discusso molto del voto dell‘Unione Europea a favore di batterie facilmente sostituibili negli smartphone entro il 2027. Questo voto, avvenuto il 14 giugno, ha ottenuto un forte sostegno da parte del Parlamento europeo e rappresenta un cambiamento significativo nelle regole sulle batterie all’interno del blocco. Ma cosa significa? Torneremo agli smartphone con con batterie estraibili come qualche anno fa? In realtà, non è questo che prevede la normativa UE: cerchiamo di capire cosa cambia per noi utenti in questo articolo.

Batterie sostituibili negli smartphone, cosa prescrive l’Unione Europea

L’UE sta effettivamente prendendo provvedimenti normativi per richiedere che gli smartphone siano dotati di batterie più facili da sostituire, a beneficio dell’ambiente e degli utenti. Questo non significa che debbano, come in passato, risultare facilmente rimovibili anche senza strumenti. Semplicemente si tratta di semplificare la rimozione per riparazioni più semplici – anche da parte degli utenti. Ma ci sono molti dettagli che potrebbero influenzare in modo significativo come e quando i produttori dovranno adeguarsi effettivamente.

Entro il 2027?

La data di scadenza del 2027, ampiamente citata, per fornire smartphone con batterie facilmente sostituibili non è l’unico aspetto da considerare. Infatti, nel processo legislativo dell’UE c’è un altro precetto, chiamato Ecodesign per smartphone e tablet. Questo atto contiene regole simili per semplificare la sostituzione delle batterie degli smartphone e dovrebbe entrare in vigore all’inizio di giugno o luglio del 2025. Ciò significa che prima del 2027, alcuni produttori di smartphone potrebbero già aver venduto dispositivi con batterie sostituibili dall’utente nell’Unione Europea per più di un anno.

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Attualmente, la legislazione è in fase di esame da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, e si prevede che diventi legge a settembre di quest’anno. I requisiti per la sostituzione delle batterie degli smartphone entreranno in vigore un anno e mezzo dopo l’approvazione.

Pezzi di ricambio disponibili e niente strumenti speciali

Secondo una bozza di regolamento sulla progettazione ecocompatibile (Ecodesign) pubblicata sul sito web dell’UE, si prevede che le batterie degli smartphone siano sostituibili senza l’uso di strumenti speciali, ma con strumenti di base inclusi nel prodotto o forniti come pezzi di ricambio. La bozza stabilisce anche che i pezzi di ricambio per le batterie dovrebbero essere disponibili per almeno sette anni dopo il lancio del telefono e che la sostituzione delle batterie dovrebbe poter essere effettuata da persone non esperte.

Nonostante la sovrapposizione tra i due atti legislativi, il regolamento sulle batterie risulta più rigido rispetto al regolamento sull’ecodesign. Soprattutto, perché non concede una via d’uscita che permetterebbe ai produttori di smartphone di evitare di rendere le batterie facilmente sostituibili qualora riuscissero a renderle a lunga durata. In particolare, per essere conformi, le batterie dovranno mantenere almeno l’83% della loro capacità dopo 500 cicli di ricarica e l’80% dopo 1000 cicli. Inoltre, i dispositivi dovranno essere progettati per essere resistenti alla polvere e protetti dall’immersione in acqua fino a un metro di profondità per almeno 30 minuti. Spesso, tali caratteristiche vengono ottenute tramite l’uso di adesivi, che rendono più difficile la sostituzione.

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Batterie “facilmente” sostituibili per gli smartphone: cosa intende l’Unione Europea

Quando si parla di batterie smartphone facilemente sostituibili da sostituire secondo le definizioni dell’Unione Europea, non bisogna pensare all’era dei feature phone o a dispositivi come il Fairphone, che possono essere aperti con semplicità utilizzando solo un’unghia. La definizione nel regolamento sulla batteria votato questo mese non arriva così lontano.

Invece definisce: “Una batteria portatile dovrebbe essere considerata rimovibile dall’utente finale quando può essere rimossa con l’uso di strumenti disponibili in commercio e senza richiedere l’uso di strumenti specializzati, a meno che non siano forniti gratuitamente, o strumenti proprietari, energia termica o solventi per smontarlo”.

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Quindi non c’è bisogno di arrivare alla semplicità estrema di Fairphone 4, in cui la batteria può essere rimossa in pochi secondi a mani nude. Ma a un dispositivo più simile al recente Nokia G22, che richiede due strumenti facilmente reperibili, anche con il kit di iFixit dedicato.

A questo proposito, la stessa iFixit sottolinea che una definizione migliore sarebbe quella di utilizzare “strumenti basilari” invece che “non-specializzati”. Infatti, ritiene che alcuni di questi strumenti, pur definiti di uso generale, potrebbero essere molto sofisticati e costare più del cambio della batteria in negozio. In altre parole, le associazioni di categoria vorrebbero che ci si limitasse a leve in plastica e cacciaviti, o poco di più.

Una vittoria per il “diritto di riparare”

Nonostante alcuni dubbi sui dettagli, il risultato del voto sulla nuova regolamentazione delle batterie questo mese è stato accolto favorevolmente dagli attivisti per il diritto alla riparazione. Ma le regole dell’UE sulle batterie sostituibili dagli utenti devono ancora superare alcuni passaggi. Il regolamento sulle batterie dovrà essere formalmente approvato dal Consiglio dell’UE, mentre le norme sulla progettazione ecocompatibile restano ancora in fase di valutazione da parte del Parlamento europeo.

Quindi, sembra che i consumatori di smartphone in Europa avranno più tempo per mantenere i propri dispositivi funzionanti e ridurre il ricorso alla discarica quando le batterie si deteriorano naturalmente nel tempo. Inoltre, a meno che i produttori non desiderino creare dispositivi con batterie sostituibili dagli utenti esclusivamente per il mercato europeo, sembra che anche il resto del mondo potrà beneficiare di tali miglioramenti.

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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