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La nostra recensione di Battlefield 2042: un potenziale sprecato

Un battaglia che convince a metà

Battlefield 2042 è un titolo dal potenzialmente immenso, è innegabile, ma i risultati, ad oggi, non sono quelli desiderati e ve ne parliamo nella nostra recensione. Dopo averne avuto un assaggio nella beta, dopo aver passato qualche ora nella preview e dopo averlo testato per una settimana nella “anteprima pre-lancio”, siamo pronti a dare il nostro giudizio. Siamo consci che il titolo subirà ancora patch e, speriamo, ma la strada è ancora lunga. L’FPS di casa DICE/EA ha subito molte modifiche rispetto al passato, nel tempo si è evoluto e ha portato alla luce cambiamenti che, forse, non sono apprezzati da tutti. Indipendentemente dalle scelte di mutazione del gameplay, però, rimangono molti interrogativi di base: abbiamo fatto un passo indietro? Senza ulteriori premesse, dunque, entriamo nel vivo della nostra recensione di Battlefield 2042 per analizzare e sviscerare questo nostro pensiero.

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Battlefield 2042 recensione: un potenziale sprecato

Battlefield 2042 è un grande punto di domanda: se da una parte abbiamo un potenziale enorme, dall’altra abbiamo, per il momento, una realizzazione decisamente limitata. La prima cosa che abbiamo notato durante la nostra recensione è l’assenza di modalità. Il titolo, infatti, presenta tre grandi macro sezioni: All Out Warfare, Hazard Zone e Portal. Le prime due sono quelle che, personalmente definirei “ufficiali” EA/DICE, in quanto gestite totalmente dalla software house, mentre la terza è una sezione più ufficiosa. I server, infatti, dipendono sostanzialmente dalle scelte della community.

Il primo grosso problema del titolo, dunque, è l’assenza di tutte le più classiche modalità della serie. All Out Warfare, infatti, è una modalità immensa limitata a 128 giocatori (64 per le old gen). Questo significa che, sia che scegliate la Conquista, sia che scegliate Sfondamento, dovrete, per forza, entrare in una mappa immensa abitata da 128 giocatori. Non esistono, al momento, modalità con un numero di player inferiori. Questo a eccezione di Portal che, però, presente le sue particolari limitazioni, di cui parleremo più avanti nel dettaglio. Dunque, se le mappe sono state ridimensionate e pensate anche per 64 giocatori, per concedere alla old gen di giocare, perché non inserire la possibilità di sceglierle anche su next gen?

Giocare partite su così larga scala è un passo avanti e, sicuramente, una vera evoluzione per Battlefield 2042, ma dall’altra parte, toglie una grossa fetta di divertimento anche a coloro che avrebbero apprezzato un gameplay più standard e in linea con i vecchi capitoli della serie. Le mappe, infatti, sono molto grandi e dispersive ed è veramente difficile fare la differenza. Una squadra di quattro giocatori, anche se ben organizzata, non potrà mai nulla contro un esercito avversario. Senza contare che, giocare in più di quattro persone nello stesso server è praticamente impossibile.

Battelfield 2042 recensione d

Non avere più il Battlelog è davvero un passo avanti?

Abbiamo lottato tanto per non avere più il Battlelog che, in effetti, dava non pochi problemi in passato nell’accesso alle partite. Molto spesso si bloccava, alcune volte andava in conflitto con il programma anticheat, altre volte crashava e basta. Per i capitoli precedenti, la soluzione fu quella di adottare un sistema di browser dei server direttamente in game. Non passare per il web, infatti, poteva essere una soluzione ottimale, sia in termini di risparmio di tempo sia in termini di funzionalità. Il problema ora? Non esistono più server per quelle che, pocanzi, abbiamo etichettato per modalità ufficiali. Dunque, come funziona ora? Semplicemente entriamo in All Out Warfare, selezioniamo Conquista o Sfondamento e facciamo partire il matchmaking.

Il gioco ci farà entrare in una partita, il 90% delle volte già avviata e noi inizieremo a giocare. Al termine della stessa, però, non continueremo con una classica rotazione delle mappe. Ogni player verrà cacciato fuori dal server e il gioco creerà o cercherà un’altra partita in cui farci giocare e così via. Questo rende, oltre che veramente difficile giocare in più di quattro persone, anche provare al meglio tutte le mappe. È capitato di giocare la stessa mappa in successione per quattro game di fila, senza alcuna logica.

Altro punto su cui Battlefield 2042 fa un grande passo indietro rispetto al passato è l’impossibilità di gestione delle squadre in gioco. Inizialmente, infatti, pensavamo che si trattasse solo di un problema della beta, invece, è un problema che affligge proprio l’intero capitolo. Una volta entrati in partita, infatti, è impossibile spostarci da una squadra all’altra con la piena libertà che avevamo prima e questo rende ancora più difficile provare a creare gruppi maggiori di quattro persone (ovvero il limite fisico della squadra). Non si può creare una nuova squadra e non si può neanche cambiare team.

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In Battlefield 2042 non è più importante quello che fai

Un dettaglio che abbiamo notato durante il corso della nostra recensione di Battlefield 2042 è l’assenza di una classifica in gioco. Premendo il classico Tab (questo nella versione PC chiaramente), non abbiamo più la scoreboard dei player. Al momento possiamo solo vedere alcune delle nostre statistiche, esposte anche in modo un po’ particolare, ma non possiamo più vedere cosa stanno combinando i nostri compagni in team. Non solo non è più possibile vedere il loro K/D, ma neanche il punteggio in gioco, cosa che, personalmente trovo assolutamente irreale.

Il problema principale, infatti, è che, così facendo, non solo la gente non giocherà più per le kill (che sicuramente per alcune modalità è un bene), ma non giocherà neanche più per l’obiettivo, cosa fondamentale per un Battlefield. Nessuno punterà più al revive, alla conquista della bandiera o alla sua difesa. Più che mai, l’eliminazione della classifica in gioco avrà più svantaggi che vantaggi.

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Abbiamo qualche nota positiva? Certo, Portal è magnifica…

Una delle più belle “modalità” provate durante la nostra recensione di Battlefield 2042 è sicuramente Portal. Si tratta di una particolare sezione dove è possibile avere l’esperienza di gioco che desideriamo. Questa è, in effetti, la più grande introduzione vista che ci riporta davvero alla gloria passata. Non solo perché troviamo la remastered delle mappe appartenenti a Battlefield 3, BC2, etc, ma proprio per il concetto con cui è strutturata, ma partiamo dalle basi.

Grazie a un editor esterno, abbiamo la possibilità di creare, senza dover pagare nulla, un server a nostro piacimento. Possiamo inserire i bot, o eliminarli completamente. Possiamo scegliere la mappa, una qualsiasi mappa tra quelle di Battlefield 2042, Battlefield 3, BC2 o Battlefield 1942. Oltre a questo, abbiamo anche modo di scegliere la modalità che più preferiamo, tra Conquista, Conquista Grande, Deathmatch, Corsa e Tutti contro Tutti. Si può scegliere il numero massimo di utenti e anche se giocare con i nuovi specialisti o con i vecchi “operatori”. Abbiamo anche la possibilità di modificare le regole di gioco per riprodurre, se vogliamo, una modalità Hardcore. Infine, è possibile gestire le armi, limitarne il numero, toglierne alcune, così come i gadget.

Ci ricorda un po’ quei momenti in cui potevamo affittare un server e impostarlo come preferivamo. Questo è davvero Battlefield, la piena libertà di gioco. La vera essenza del titolo, secondo noi, è proprio questa. Qui, tra le altre cose, troviamo nuovamente la lista dei server e possiamo, finalmente, giocare con la nostra community o con il nostro clan e fare la differenza. Qual è il problema? La gestione generale.

Battelfield 2042 recensione armi

…ma non è abbastanza

Se sulla carta, infatti, Portal si dimostra la parte migliore del capitolo, nella pratica abbiamo alcuni problemi e limitazioni. La prima è, chiaramente, la gestione dei server. Questi, infatti, sono fatti, creati e gestiti dalla community e, quindi, se nessuno crea il server, difficilmente sarà possibile godere dell’esperienza desiderata. Possiamo realizzarlo noi stessi? Certo, come accennato si tratta di un editor completamente libero, anche se, al momento soffre di alcuni problemi. Qualche volta, infatti, non possiamo avviarne uno perché ne sono stati creati troppi e, qualche volta, nonostante noi fossimo in game, altri non poteva entrare. Al netto di queste imperfezioni, però è sicuramente godibile. L’unica mancanza vera e proprio è legata al fattore esperienza e sblocchi che non funziona come le modalità “ufficiali”.

Sembra quasi di giocare nei vecchi server “unranked” dove non subivamo variazioni di K/D, ma non sviluppavamo neppure esperienza. Probabilmente questo accade perché, volendo, si può giocare con soli bot all’1% di vita, andando effettivamente a modificare di molto le statistiche reali. Magari, però, nel futuro vedremo server “Vanilla” gestite e regolate da EA e questo dettaglio potrebbe cambiare e svoltare.

Battelfield 2042

Come si spara in Battlefield 2042?

Concludiamo la nostra recensione di Battlefield 2042 con la nostra impressione su armi e gunplay. Dal punto di vista del numero, come già sapevamo, non abbiamo troppa scelta. Le armi sono abbastanza ridotte rispetto ai capitoli precedenti, ma siamo certi che, nel corso dello sviluppo e della vita del gioco, ne verranno rilasciate molte altre. Il vero problema che affligge le armi è legato allo spread; questo, infatti, è particolarmente randomico e, negli scontri a media-lunga distanza, è fonte di grande frustrazione. Uniamolo a un hit reg pessimo et voilà, ecco alcuni momenti letteralmente impossibili da giocare. Ci sono state delle situazioni in cui, anche sparando in pieno petto, il server non ha registrato un singolo colpo.

Parte di questo problema, è legato ai server. Durante le prime fasi della nostra recensione, infatti, non avevamo riscontrato grosse problematiche. Durante le prime fasi di prova “limitata”, i server si erano comportati decisamente meglio. A qualche giorno dall’uscita dell’anteprima giocabile con alcune edizioni del titolo, però, le cose sono cambiate di molto. Le prestazioni in gioco sono peggiorate e abbiamo vissuto situazioni veramente complicate.

Non vogliamo, inoltre, addentrarci troppo in merito alle prestazioni. Battlefield non è mai stato un maestro di ottimizzazione. Ricordo ancora la necessità di cambiare completamente il computer con il lancio di Battlefield 1 e, anche questo capitolo non è proprio un’eccezione. Quello che pare succedere, però, è che, questa volta, gli hardware più potenti siano più limitati. Abbiamo giocato con un i7 8700K e una RTX 2060 Super e, con dettagli bassi, siamo riusciti a giocare in maniera più o meno fluida. Alcuni nostri compagni, però, con componenti decisamente superiori, non hanno visto grossi salti qualitativi e questo ci ha fatto riflettere. Il gioco non sfrutta al massimo le componenti hardware, perché? Speriamo che la patch Day One possa correggere.

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Battlefield 2042 recensione: possiamo solo sperare nel Day One

Purtroppo, allo stato attuale, Battlefield 2042 non è il capitolo che credevamo avrebbe rivoluzionato la saga dopo gli ultimi capitoli non proprio perfetti. Abbiamo sicuramente un grandissimo potenziale e, questo non smetteremo mai di dirlo. Ricordiamo, inoltre, che anche il caro Battlefield 4 ebbe moltissimi problemi al lancio. Un netcode ingestibile, problemi sui server e molto altro ancora. Grazie a un team veramente attento, però, si è dimostrato uno dei capitoli che, alla fine, ottenne di più anche sul lato delle competizioni, entrato come primo e ultimo capitolo in ESL. Dunque, al netto delle molte limitazioni trovate, nutriamo ancora molte speranze nel gioco. Sappiamo che la strada sarà lunga e che, alla fine, non tutti potranno essere accontentati. Siamo confidenti, però, che un buon lavoro, almeno lato server e gestione social, possa dare un grosso contributo di svolta per il capitolo.

Non possiamo credere che, un gioco con così tanto potenziale, si fermi a questo. Abbiamo motivo di credere che, con la patch del Day One e con le altre già annunciate, la situazione verrà con il tempo ripristinata e migliorata. Speriamo vivamente che, tutti i lati negativi, almeno in termini di giocabilità, possano essere sistemati per offrire la massima esperienza. In un anno in cui il più grande concorrente delude la community, non possiamo credere che il team voglia fermarsi a questo. Attendiamo, quindi, il rilascio delle future patch per ricrederci e tornare, finalmente, a mettere mano al capitolo che abbiamo tanto aspettato in questi lunghi anni.

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Giulia Garassino

Ingegnere Aerospaziale da sempre amante di videogiochi e tecnologia. Cresciuta con Crash Bandicoot, Spyro e Metal Slug. Competitiva sugli FPS, non si lascia scappare platform, hack & slash e GDR. Il mio titolo preferito? Nier Automata. Il gioco su cui ho speso più ore? Battlefield, che domande! Eppure, una grandissima fetta del mio cuore è occupata da Fable, amore di vecchia data. Dimenticavo, ho provato così tante tastiere che, ad occhi chiusi, potrei dirvi che switch montano!

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