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Bikinioff, il bot che sfrutta l’intelligenza artificiale per spogliare le donne

Userebbe l'intelligenza artificiale per revenge porn, deep fake e anche pedopornografia

Prende una fotografia di una persona e le toglie i vestiti utilizzando l’intelligenza artificiale: questo è Bikinioff, un bot di Telegram che non si limita a “incollare” dei volti su una fotografia di nudo. Infatti, sfrutta l’AI per adattarsi al fisico e all’incarnato del soggetto della fotografia. Qualcosa che sempre più persone utilizzano per scopi quali il revenge porn per ricattare ex-partner, il deep fake di celebrità (e non solo) senza il loro consenso e persino la pedopornografia.

Ma come funziona questo strumento, che viaggia criptato su Telegram e chiede pagamenti solo in criptovalute? E quali sono i rischi, legali e informatici, di chi vuole utilizzarlo?

Bikinioff, il bot di Telegram che spoglia le donne con l’AI

I bot di Telegram forniscono diversi servizi, di ogni genere. Sono automatizzati per sfruttare l’app di messaggistica criptata per diffondersi. E molto spesso sono creati da società perfettamente legittime, che vogliono sfruttare l’automazione. Bikinioff, in particolare, è un bot che nasce in Estonia, presso una società di videogame chiamata Crystal Future OÜ. E ha persino una pagina web ufficiale, dove spiega il funzionamento dell’app.

Si tratta di una “tecnologia di editing fotografico” che può rimuovere “facilmente i vestiti da qualsiasi immagine, lasciando solo lo stretto necessario”. Un servizio che spoglia le persone per voi, indipendentemente dal fatto che queste lo vogliano oppure no.

Bastano 30 secondi

Utilizzare questo servizio risulta semplicissimo – se si evita di pensare alle implicazioni morali. Una ricerca del termine “Bikinioff” su Telegram porta al bot ufficiale. A questo punto, dovete solo caricare un’immagine: la prima è gratuita.

Il risultato lo si ottiene entro 30 secondi: l’immagine che avete postato, ma nuda. La tecnologia riconosce velocemente la corporatura, l’incarnato, le proporzioni e la posa – quindi creerà un nudo che non è reale, ma realistico.

bikinioff bot telegram problematico min

Le fotografie non sono perfette: i grafici che l’hanno valutata sui social riportano che basta aprire l’immagine su un display più grande di quello dello smartphone per trovare problemi, difetti e incongruenze. Ma il risulta è sufficiente a rovinare la reputazione di una persona.

Il primo accesso al bot con il vostro ID Telegram fornisce la possibilità di utilizzare il bot una volta. Per ogni immagine successiva serve pagare in criptovalute, ottenendo in cambio anche un dimezzamento dei tempi: dalla seconda volta impiegherete solo 15 secondi.

Si paga con le criptovalute, come spesso succede per pratiche potenzialmente illegali. I prezzi vanno da 5-7 euro per 10 crediti fino a 60-70 euro per 500 crediti, come riporta Wired. Un credito equivale a una fotografia.

Rischi informatici, legali ed etici

Questo bot permette anche a chi non possiede criptovalute di acquistare il proprio nudo deep fake – ma il modo è ancora più pericoloso. Infatti il sottocanale interno permette di entrare in contatto con altri utenti che offrono diversi pacchetti per acquistare crediti, acquistando le crypto fuori dal mercato: all’intracciabilità aggiungete quindi il rischio di clonazione della vostra carta di credito e non solo.

I rischi informatici sono molti, ma ci sono anche quelli legali. Questo tipo di risorse infatti viene spesso utilizzato per bullismo, revenge porn e altri modi illegali di minare la reputazione di una persona – celebre oppure no. A questi si aggiunge la questione pedopornografia, come insegna il caso della scuola media in provincia di Roma, con due adolescenti quattordicenni che diffondevano le fotografie nude in deep fake delle proprie compagne di classe. I ragazzi, entrati nell’età in cui possono essere imputati, sono accusati di produzione di materiale pedopornografico: una dimostrazione che il bot Bikinioff può servire per i più vili scopi.

Non è qualcosa di cui ridere, indipendente da chi lo utilizza e da quali foto “spoglia”: si tratta di un abuso senza permesso dell’immagine di una persona. I rischi etici diventano anche, giustamente, legali.

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Source
Wired

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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