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Case vacanze Vs. Hotel: cosa preferiscono gli italiani?

Risponde a questa domanda il secondo barometro realizzato da HomeAway e CISET

MILANO – HomeAway e CISET, Centro Internazionale sull’Economia Turistica fondato da Università Ca’ Foscari di Venezia e Regione Veneto, hanno presentato oggi i dati della seconda edizione del barometro sull’affitto di case per vacanze in Italia. Uno studio che non solo permette di capire quanto questo tipo di alloggia sia apprezzato nel Bel Paese, ma soprattutto di delineare il profilo di coloro che scelgono l’affitto breve – brevissimo, tavolta – e di chi invece continua a prediligere i tradizionali alberghi.

Gli “alternativi”: i giovani amano hotel e case vacanze

Il profilo degli alternativi

L’85% dei turisti intervistati è composto da quegli utenti che HomeAway e CISET hanno battezzato “alternativi”, coloro che usano indistintamente hotel e case vacanze. Appartengono a questo gruppo soprattutto i giovani sotto i 34 anni (40%), ma anche gli adulti tra i 35 e i 44 anni (23%).

A caratterizzarli uno status socioeconomico medio-alto, sia in termini di istruzione che di ceto sociale, e una maggiore propensione al viaggio: quasi l’80% di loro ha fatto almeno 2 vacanze lunghe e 2 short break negli ultimi 2 anni.

Gli alternativi preferiscono le località balneari, seguite dalle città d’arte e dalla montagna. L’appartamento è la tipologia di alloggio più gettonata, seguita dalla casa indipendente/villetta. Non mancano poi altri tipi di alloggi, spesso collegate al territorio: i bungalow ad esempio sono apprezzati al mare, mentre la baita viene spesso scelta per le vacanze in montagna e il casale per quella in campagna.

Ma quando preferiscono viaggiare gli alternativi? Principalmente in estate, con un picco ad agosto. L’autonno, in particolare settembre, è scelto dal 16% degli intervistati, seguito dalla primavera (15%) e infine dall’inverno (13%).

HomeAway e CISET hanno anche cercato di capire con cui partono gli alternativi. Di solito il gruppo è formato da 3 persone, con la maggioranza che decide di viaggiare in famiglia o in coppia. Non mancano però i gruppi numerosi, soprattutto quelli di amici.

Cerchiamo infine di capire come questa tipologia di viaggiatori prenoti la vacanza. Stando ai dati raccolti dal CISET, gli alternativi preferiscono le piattaforme online specializzate – proprio come HomeAway -, seguite dalle OTA ( Online Travel Agencies) e dai portali delle destinazioni turistiche. Vale ancora il passaparola tradizionale e continua a contare la fidelizzazione, con persone che affittano sempre lo stesso alloggio dopo essersi trovati particolarmente bene la prima volta.

Gli “esclusivisti”: due segmenti simili ma diversi

Ovviamente il mercato non è composto solo da persone che spaziano tra affitti ed alberghi. Esistono infatti due segmenti di viaggiatori che preferiscono solo una delle due soluzioni e non sembrano particolarmente desiderosi di provare le possibili alternative.

Ma qual è il profilo dell’esclusivista? Coloro che amano unicamente le case vacanze sono generalmente adulti sopra i 45 anni, risiedono nel Nord Italia, preferiscono mare e montagna e usano soprattutto le piattaforme specializzate in affitti brevi, ma anche OTA e altri intermediari.

Chi sceglie solo gli hotel ha anche in questo caso più di 45 anni, risiede un po’ in tutta Italia e preferisce vacanze di coppia o in famiglia, soprattutto nelle città d’arte (39%) o al mare (32%). Dove prenotano? Di solito usando le cosiddette “bed banks”, ossia i portali specializzati nella prenotazione di camere.

Alternativi vs Esclusivisti: quanto spendono?

Parliamo di danari: quanto spendono le due tipologie di viaggiatore? Il Barometro di HomeAway e CISET mostra una propensione superiore alla spesa negli alternativi, con una media di 573 euro per l’affitto e di 1165 euro per le altre spese (attività, ristorazione, trasporti, ecc.).

I sostenitori delle case vacanze invece tendono a spendere meno in affitto ma qualcosa di più per tutto il resto. A pesare invece sulle tasche degli amanti degli hotel sono invece tutti i costi extra sostenuti all’interno della struttura stessa come ombrelloni, mini-bar, spa e così via.

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Perché scegliere HomeAway?

Ok, si è parlato di “case vacanze”, ma perché prenotare su HomeAway piuttosto che affidarsi alla concorrenza. A rispondere è Gualberto Scaletta, Country Manager Italy Vrbo. Per lui infatti il grande plus è il fatto di avere a disposizione delle seconde case, quindi luoghi adibiti unicamente al turismo, curati con amore dai proprietari ma non per questo ricchi di quegli oggetti (e inconvenienti) tipici delle case realmente abitate.

Ma non finisce qui: “La concorrenza offre le esperienze, ma anche noi. Non come servizio in vendita: la possibilità di vivere il posto in cui state andando in vacanza viene delegata al proprietario che gestirà il check-in e che, in maniera personale ed empatica, suggerirà itinerari e cose da vedere.

Lo so, starete pensando sicuramente “Ma Airbnb mi protegge“. Verissimo, ma non sono i soli: “Su HomeAway abbiamo la Garanzia Prenotazione Sicura. Chi prenota e sfrutta il sistema centralizzato di pagamenti HomeAway avrà un supporto da parte del nostro customer service qualora ci fosse un problema, supporto disponibile 24 su 24 e 7 giorni su 7. – mi spiega Gualberto – Se c’è un problema prima, quindi cancellazione anticipata, c’è un supporto, se c’è un problema sul posto, come overbooking o un bagno rotto, riproteggiamo il cliente. Anzi, il fatto che HomeAway faccia parte del Gruppo Expedia, ci dà un vantaggio in più: laddove manca un appartamento alternativo, possiamo riproteggere i clienti in albergo“.

Insomma, HomeAway offre tutto ciò di cui avete bisogno e, in futuro, anche qualcosa in più: “Stiamo lavorando con realtà virtuale e realtà aumentata. Una cosa che stiamo lanciando negli Stati Uniti – ancora in fase di test – e che sta funzionando molto bene sulla conversione finale degli annunci è il Virtual Tour – racconta Scaletta – I proprietari quindi potranno caricare oltre al servizio fotografico anche un tour virtuale. Perché è utile? Perché il viaggiatore che vuole capire com’è l’appartamento non sarà obbligato a guardare ogni singola fotografia e leggere la descrizione per intuire l’organizzazione dell’appartamento ma potrà contare su un tour virtuale che permette di visitare tutte le stanze. Ci sarà poi anche una parte di realtà aumentata con pop up che forniscono informazioni come la presenza del microonde e il luogo in cui trovarlo. Pensa a quando arrivi e non c’è nessuno ma solo un codice da digitare. La realtà aumentata potrà mostrarti dove inserirlo e quali numeri digitare. O ancora, sei sulla spiaggia e l’AR ti dirà ‘Il mare di fronte a te è a tot km e ci puoi arrivare usando quella strada’. Quindi sarà tutto molto veloce, molto interattivo, dinamico e moderno ed impatterà sulla conversazione finale.” 

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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