Decarbonizzare per salvare il pianeta: le soluzioni concrete

La decarbonizzazione è una delle più grandi sfide della nostra epoca, che vede la trasformazione dei modelli di produzione e di consumo per un’economia a basse emissioni, anche attraverso le tecnologie. Salvare il pianeta con la carbon neutrality: sì, ma in che modo?

Decarbonizzazione e tecnologie per un pianeta carbon free

Raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 è l’obiettivo dell’Unione Europea che si basa sulle analisi degli esperti, nell’intento di limitare i danni legati al cambiamento climatico. Un tema di cui sentiamo parlare sempre più spesso, diventato argomento di dibattito mondiale e all’ordine del giorno. D’altra parte, le emissioni di gas serra derivanti dall’uso di combustibili fossili come petrolio, gas e carbone, sono in continuo aumento. E gli effetti legati al rilascio di queste sostanze in atmosfera coinvolgono non solo la salute degli ecosistemi naturali, ma anche quella umana. 

Decarbonizzare è oggi una delle soluzioni più ambite – o almeno menzionate – dalle grandi economie mondiali per “salvare il pianeta”. Ma cosa significa in termini pratici? Quali sono le possibili soluzioni per raggiungere la cosiddetta carbon neutrality (o neutralità climatica)?

La sfida della decarbonizzazione e delle emissioni zero

Per stabilizzare il clima e contenere i rischi fisici legati al riscaldamento globale, la scienza suggerisce che è fondamentale ridurre le emissioni di gas serra nette a zero. Per farlo, è necessario compensare le emissioni con l’assorbimento di CO2. Ciò può avvenire attraverso fonti naturali, come le foreste, o artificiali, come le tecnologie di stoccaggio di carbonio. 

La riforestazione è una delle soluzioni possibili per bilanciare le emissioni, grazie alla capacità degli alberi di assorbire anidride carbonica. La copertura vegetale del pianeta funge infatti da sistema di stoccaggio naturale ed è per questo che la preservazione e il ripristino delle aree verdi è sempre più importante. Tuttavia, con la crescente domanda di risorse legata all’aumento della popolazione globale, questi metodi non sono sufficienti. 

Per ridurre sensibilmente le emissioni di CO2 globali, è necessario trasformare i sistemi economici, dai modelli di produzione a quelli di consumo. In tre parole: efficienza, circolarità e sostenibilità. In questo senso, le tecnologie digitali possono giocare un ruolo fondamentale per accelerare il cambiamento verso un futuro più sostenibile e carbon free. 

Raggiungere la neutralità climatica con le tecnologie digitali

Secondo uno studio del World Economic Forum, le tecnologie digitali hanno il potenziale di ridurre le emissioni globali del 20% entro il 2050. Ciò riguarderebbe i tre settori principali ad alta intensità di carbonio: l’energia, i materiali e la mobilità. In base ai dati rilevati nel 2020, questi comparti contribuiscono rispettivamente al 34%, 21% e 19% delle emissioni totali.

I modi in cui le tecnologie digitali possono intervenire nel processo di decarbonizzazione sono diversi,, dall’efficienza energetica all’economia circolare, fino alle scelte di consumo. Vediamo quali sono nel dettaglio.

Decarbonizzazione attraverso materiali e sistemi intelligenti

Migliorare l’efficienza energetica vuol dire ottimizzare l’utilizzo di risorse riducendo gli sprechi. Anche la scelta dei materiali è fondamentale in questo senso. Sono un esempio i tetti verdi, il vetro dinamico o ad alte prestazioni, le reti intelligenti e i contatori intelligenti. Questi sistemi possono essere impiegati per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, che rappresentano il 6% delle emissioni di CO2. 

Il controllo intelligente può essere impiegato anche per rendere più sostenibile l’energia, attraverso appositi sensori e sistemi di monitoraggio. Ciò avrebbe effetti sulla generazione, la distribuzione e il consumo dell’energia. In primo luogo, tuttavia, è necessario spostare il mix energetico, passando dalle fonti fossili a quelle rinnovabili o a bassa emissione, come l’elettricità a zero emissioni o l’idrogeno verde.

Tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio

Laddove le attività ad alta intensità di emissioni non consentono di intervenire sulle risorse, diventa indispensabile adattare le attività industriali e agricole. Parliamo di attività come produzione di acciaio, cemento, prodotti chimici, olio, gas, carbone e deforestazione. In questo senso, le emissioni non energetiche potrebbero essere ridotte attraverso meccanismi di stoccaggio e compensazione. Ad esempio ricorrendo a tecnologie di cattura, utilizzo e stoccaggio di carbonio (CCUS).

Le tecnologie CCUS consentono di catturare la CO2 da fonti fisse o dall’aria, per poi stoccarla o riciclarla. Nel primo caso viene depositata in modo permanente in una formazione geologica, come un giacimento esaurito di petrolio o gas, una formazione salina o una roccia basaltica. La seconda opzione prevede il riutilizzo come materia prima per carburanti, sostanze chimiche o materiali da costruzione.

Economia circolare e scelte di consumo

Adottare un sistema di economia circolare è uno dei primi passi per ridurre gli scarti e le emissioni derivanti dalla produzione e dal consumo di beni in carbonio. Le piattaforme digitali possono favorire il riciclo, il riuso, il ricondizionamento dei prodotti e la loro condivisione. È importante inoltre intervenire anche sulla riduzione dei beni intensivi in carbonio e del loro consumo, preferendo quelli più sostenibili. Questo vale per la più ampia sfera di prodotti, dagli oggetti monouso riciclabili, agli indumenti, agli smartphone, fino alle automobili. 

I requisiti fondamentali per la decarbonizzazione attraverso le tecnologie

Se le soluzioni digitali hanno un grande potenziale per trasformare l’economia, è altrettanto vero che sono necessari alcuni requisiti per il raggiungimento di questo obiettivo. Ciò si traduce in primo luogo nella trasparenza dei dati, fondamentale per monitorare le emissioni e i progressi verso gli obiettivi di riduzione. La sicurezza, l’affidabilità e la privacy dei dati sono in questo senso una priorità. Allo stesso modo, non può esserci una vera decarbonizzazione senza la crescita e il talento digitale. 

La transizione energetica richiede grandi sforzi in termini di sviluppo e gestione delle soluzioni tecnologiche. In questo scenario sono fondamentali la formazione dei lavoratori e il loro coinvolgimento, nonché gli investimenti per la crescita digitale. Ugualmente, la cooperazione e le partnership svolgono un ruolo centrale per raggiungere la neutralità climatica. Governi, imprese, società civile, istituzioni finanziarie e accademiche, finanche i cittadini, sono attori coinvolti nella transizione. 

Le tecnologie digitali possono essere un alleato prezioso per accelerare il passaggio ad un’economia a basse emissioni, ma richiedono una visione strategica e un impegno condiviso. La sfida della decarbonizzazione è soprattutto un’opportunità per la sostenibilità ambientale, l’economia e il benessere della popolazione mondiale.

L’importanza della cooperazione internazionale

In uno scenario in cui le sfide del cambiamento climatico si fanno sempre più grandi, la collaborazione internazionale è un tema fondamentale. Per quanto riguarda la tecnologia, sono molte le iniziative e i progetti che puntano in questa direzione. La cooperazione tecnologica è anche tra i temi principali affrontati al Net Zero Summit, organizzato dalla IEA – International Energy Agency in previsione della COP26, che ha riunito i leader di oltre 40 paesi.

È importante che queste iniziative convergano in soluzioni concrete, in investimenti e sostegni alla ricerca. Il tema della decarbonizzazione è qualcosa di cui si discute da tempo e farlo attraverso le tecnologie è oggi una priorità assoluta per uno sviluppo sostenibile.

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