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Deligram: “l’Amazon bengalese” che unisce online e offline

Se noi occidentali vediamo AmazoneBay come i siti di e-commerce per eccellenza, aggiungendovi al massimo i cinesi AliExpress Alibabain Bangladesh la situazione è molto diversa. Sta infatti prendendo piede una nuova e visionaria piattaforma, chiamata Deligram, in grado di adattarsi alle esigenze e alle abitudini di acquisto dei bengalesi, in modo difficilmente emulabile da compagnie straniere. Ma vediamo più nel dettaglio cosa caratterizza questa giovanissima start-up.

Deligram, un nuovo modo di fare acquisti

Il sito nasce da un’idea di Waiz Rahim26enne che, invece di seguire il business di famiglia, ovvero la ricchissima Rahimafrooz, ha deciso di lanciare il proprio progetto. Rahimafrooz, nata 65 anni fa come compagnia per vendere batterie, è una società impegnata nell’ambito energetico e automobilistico, ed è una delle compagnie più grandi del Bangladesh. Le origini benestanti hanno permesso a Rahim di studiare ingegneria negli USA, presso l’Università della California del Sud, e di lavorare durante gli studi come consulente tecnologico dell’azienda familiare.

Le mie prospettive dopo il college erano quelle di rimanere negli Stati Uniti e lavorare nel product management o da analista. Ma poi ho visitato alcune zone rurali in Bangladesh e ho realizzato che, quando vivi in una città, è facile essere confinati all’interno di una bolla”. Oltre a questo spunto, una riuscita campagna di crowdfunding di un suo compagno di classe per aprire un brand di abiti sportivi ha ispirato Rahim a costruire un nuovo business da zero. Il progetto, iniziato ufficialmente a gennaio 2017, è poi stato aperto a consumatori e rivenditori a marzo 2018.

Ma cosa rende così particolare Deligram rispetto ad altri siti di e-commerce? Se il sito è apparentemente molto simile a quello di altri competitor, non lo sono le modalità di vendita e di consegna. In Bangladesh, infatti, è molto più comune fare acquisti presso negozi fisici, e gli esercizi commerciali più diffusi sono quelli a conduzione familiare. Per questo motivo Deligram, piuttosto che provare a forzare il modello “classico” ai suoi clienti, ha scelto di andargli incontro.

Anche se è ovviamente possibile ordinare un prodotto e farselo consegnare direttamente a casa o in ufficio, il sito si appoggia principalmente a questi “negozietti”, che diventano dei veri e propri punti di rivendita offline. Noti come “mudir dokan“, presso questi posti convenzionati è possibile sia ordinare i prodotti (utile per chi non avesse l’app o uno smartphone) che ritirarli. I negozianti, riforniti dall’azienda sia di un tablet che di un catalogo fisico, in questo modo diventano veri e propri rivenditori, in grado sia di guadagnare sulle percentuali di vendita che di offrire ai propri clienti molti più prodotti di quelli ospitabili fisicamente in negozio.

E se la maggior parte degli e-commerce trova non pochi problemi a coprire il fatidico ultimo chilometro, dal magazzino al punto di consegna, a causa dell’affidamento a servizi terzi, non è questo il caso di Deligram. L’azienda si è infatti dotata di una divisione logistica interna, dal costo certamente non trascurabile, ma capace, sul lungo termine, di garantire qualità e puntualità nel servizio.

Attualmente il servizio è disponibile “offline”, ovvero con agenti in loco, in due città, ma nell’immediato futuro è prevista un’espansione in altre cinque città, per un totale di sette località sparse per tutto il paese. A fine marzo la compagnia ha dichiarato di aver smaltito 12’000 ordini, ma questo numero è ora salito a 20’000, con una rapida impennata nei volumi spediti.

Deligram non è l’unica start-up di successo in Bangladesh: con un PIL che cresce del 7% ogni anno, 80 milioni di utenti internet e una 90 milioni di persone under 30, il paese è un terreno estremamente fertile per servizi tecnologici e digitali. Tra investimenti stranieri da parte di colossi stranieri, come Alibaba, e imprese locali, come Pathao, la digital economy è in rapida crescita.

La nascita di nuove aziende in questi paesi potrebbe un giorno riflettersi in compagnie e servizi importanti anche per noi Occidentali. Rimarremo quindi ad osservare la crescita di queste start-up, in vista della possibilità che la loro rilevanza superi un giorno i confini nazionali.

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Source
TechCrunch

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