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Intossicazione alimentare e dissenteria di gruppo a Gubbio. La bufala della settimana

Una bufala un po’ greve ma innocente

Se cominciassimo dicendo che stavolta la faccenda è delicata, cari lettori di Tech Princess, diremmo una sacrosanta verità.

D’altro canto, questa settimana vi parleremo di una bufala diversa dalle solite per più di un motivo. È di certo più innocente della media, e per una volta non nasconde chissà quale teoria del complotto o volontà di gettare discredito su altrui posizioni politiche o scientifiche. Qui si mette in mostra il lato più scanzonato dei social, dove il confezionamento di una frottola scaturisce solo dalla voglia di farsi quattro risate.

Due ulteriori considerazioni. La prima è che anche l’estensore di questo articolo è stato vittima dello scherzo, del quale cui ha apprezzato la cura dei particolari.

Infine, va detto, l’argomento è un (bel) po’ imbarazzante, e ci costringe a sorvolare su alcuni dettagli.

Insomma: qualche giorno fa è girata in rete la notizia di una colossale intossicazione con conseguente dissenteria. Tutto si sarebbe svolto a Gubbio, e i contorni sarebbero stati non sappiamo dire se più epici o più tragicomici.

Vediamo più da vicino (ma non troppo) la faccenda.

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Pranzo con dissenteria a Gubbio

Stavolta, lo ripetiamo, le notizie le abbiamo di prima mano. Basta dare uno sguardo alla nostra cronologia di WhatsApp per scoprire cosa sarebbe accaduto a Gubbio (ma la bufala è girata anche su tutte le altre piattaforme social).

Dunque. Nella nostra versione era riportato un post di Facebook che esattamente così recitava, maiuscola inclusa (la censura sulle parolacce è nostra): “In maniera ESTREMAMENTE sintetica, 30/40 persone si sono intossicate durante un pranzo in un ristorante in centro a Gubbio, pare per via della visione di alcuni post di Istituto Liberale.

E c’è stata una esplosione di dissenteria fulminante e generale. Alcune persone sono svenute per i malori e si sono cag*** addosso, altri cacavano in ogni angolo del ristorante. Due persone ubriache fradice si sono messe al volante per correre a casa a cac***: uno si è cappottato e l’altro ha sbattuto contro 3 macchine, la polizia intervenuta ha trovato questi con la m**** fino alla camicia e dentro le macchine. Sono intervenute ambulanze.

L’eco degli eventi è arrivato fino alle marche”.

Seguono due immagini, entrambe – non fateci aggiungere altro – decisamente esplicite.

Le diverse versioni

Ci sono versioni più o meno colorite della vicenda, e c’è chi ha addirittura aggiunto alcuni file audio. Segnale che da più parti non si è resistito nel voler ingigantire lo scherzo.

Il fatto poi che l’ipotetica dissenteria di gruppo a Gubbio sia stata amplificata da diversi siti satirici avrebbe dovuto far rizzare ulteriormente le antenne.

Ma l’eccezionalità dell’evento e il desiderio di condividere una notizia tanto comica e assurda hanno evidentemente avuto la meglio.

Dalla verità alla bufala

Anche nel caso di questa fake news, si parte da un dato vero e lo si gonfia, stavolta quanto meno al solo scopo di far circolare lo scoop dell’anno, e mettere buonumore tra i propri conoscenti.

Effettivamente a Gubbio, lo scorso 2 ottobre, qualcosa a un pranzo è andato storto. Ma certo non è accaduto nulla di paragonabile a ciò che è stato amplificato dai social.

Ci affidiamo alle parole di smentita della direzione del ristorante diffamato, apparse su Facebook. Inoltre, anche la sede di Gubbio dell’Usl Umbria 1 e l’associazione che ha organizzato il pranzo hanno fermamente smentito l’accaduto.

La smentita del ristorante diffamato

Tagliando la prima parte, ecco cosa possiamo leggere nel post del ristorante: “Corrisponde a verità che il giorno del pranzo sia intervenuto, presso il ristorante, personale medico del 118, tuttavia, tale intervento si è reso necessario per problemi personali di salute che hanno afflitto due avventori, ma che nulla hanno a che vedere, in alcun modo, con la qualità e/o tipologia del cibo somministrato presso il ristorante, con la preparazione dello stesso o con i metodi di cottura utilizzati, come a qualcuno piacerebbe far credere.

Pertanto, poiché quel che ha avuto inizio come un semplice sparlare si sta protraendo nel tempo e soprattutto, considerato che la divulgazione di notizie false e diffamatorie sta arrecando un danno all’immagine del ristorante, anche ben oltre i confini della città, invito chiunque a cessare simili comportamenti.

Certo di aver chiarito l’accaduto, pur non avendone alcun onere, spero di aver messo fine a questa spiacevole situazione e, soprattutto, auspico di non dovermi trovare difronte a pubblicazioni su noti social, dove spesso dilaga ogni informazione possibile, pur se non veritiera, perché a quel punto ci troveremmo costretti a dover tutelare, ai sensi di legge, l’immagine dell’attività e di chi con me lavora duramente tutti i giorni per offrire ai clienti un servizio onesto e di qualità, come sempre avvenuto negli anni.

Ristorante Federico da Montefeltro, La direzione.”

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L’irresistibile tentazione alla sparata

Le ricostruzioni dell’avvenimento che discordano l’una dalle altre, dicevamo, erano già un primo sostanzioso indizio che avrebbe dovuto far dubitare di questa apocalissi alimentare a Gubbio. Ma soprattutto, quale persona vittima di un’intossicazione alimentare si farebbe fotografare con… gli esiti del proprio malessere in bella vista?

Però si sa, in ciascuno di noi alberga un ragazzino che si fa attrarre irresistibilmente dalle risate maliziose. Adesso poi, con i social, è tutto ancora più facile.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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