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DJI Ronin 4D: integrazione e modulazione sono le parole d’ordine

Una fotocamera con qualità cinematografica, gimbal a 4 assi, messa a fuoco LiDAR e tanto altro

Dopo una campagna teaser che ha svelato l’arrivo di ben tre nuovi prodotti professionali da DJI, oggi è il giorno di svelare il nuovo DJI Ronin 4D. Atteso da tempo si tratta della soluzione cinematografica che ci proietta direttamente nel futuro.

Il design è stato completamente rivisto e realizzato in fibra di carbonio e lega di alluminio, riuscendo ad integrare in un telaio estremamente solido tutto ciò di cui un operatore video ha bisogno. Ovviamente la videocamera, passando per un evoluto gimbal su 4 assi, un sistema di messa a fuoco all’avanguardia e anche controllo e trasmissione senza cavi. DJI Ronin 4D rappresenta la soluzione più compatta, pratica e versatile che il mercato possa offrire.

DJI Ronin 4D: qualità cinematografica

Il nuovo Ronin 4D si presenta al pubblico con la più potente fotocamera full-frame di DJI, stiamo parlando di Zenmuse X9, che include anche il sistema di elaborazione CineCore 3.0. Grazie alla gestione dei dati attraverso il chip DJI la potenza di calcolo è elevata e piò infatti supportare la registrazione interna dei formati Apple ProRes RAW, ProRes 422 HQ e H.264. Può registrare fino alla risoluzione 8K/75fps e 4K/120fps.

DJI Ronin 4D

Il sensore full-frame supporta anche il doppio ISO nativo, che migliora la qualità dei dettagli e riduce la presenza di rumore anche in condizione di scarsa illuminazione della scena. Grazie a questa tecnologia Zenmuse X9 può essere quindi utilizzata ad elevati livelli ISO senza intaccare la qualità delle immagini registrate.

Un altro vantaggio offerto da un sensore di grandi dimensioni è l’estensione della gamma dinamica, che raggiunge fino a +14 stop. Grazie a questo ampio spettro è possibile gestire al meglio anche le naturali transizioni di luce, le scene in controluce o alla luce diretta del sole. I risultati promessi sono molto naturali, anche grazie all’integrazione del sistema DJI Cinema Color (DCCS), che supporta anche il flusso di lavoro ACES, standard del settore cinematografico e compatibile quindi con tonalità e colori di altre telecamere.

DJI Ronin 4D

La camera Zenmuse X9 di DJI Ronin 4D è inoltre dotata di filtri ND a 9 stop integrati, che possono essere cambiati senza difficoltà grazie ad un apposito sistema motorizzato.

DJI ha annunciato che nel prossimo futuro arriveranno anche nuovi obiettivi dedicati al DL Mount da utilizzare su X9, che al momento supporta tre ottiche a focale fissa. È però possibile sfruttare supporti di terze parti per montare ottiche di altri produttori, come ad esempio Leica. Si potranno quindi sfruttare gli ultra-grandangolari, ottiche ad ampia apertura, zoom elettronico, obiettivi macro ed anamorfici. Il tutto con la flessibilità di un sistema evoluto come DJI Ronin 4D.

A proposito di flessibilità, qualsiasi sia l’ottica utilizzata su X9, l’utente potrà contare sul controllo wireless dell’obiettivo, compresa la messa a fuoco automatica.

Il sistema di stabilizzazione a 4 assi

Un’asse di stabilizzazione in più per DJI Ronin 4D che ora offre 4 assi, offrendo prestazioni che a detta della casa sono pari a quelle di una piattaforma apposita. Gli assi lavorano insieme ad un sensore ToF inferiore, a sensori a doppia visuale anteriore e verso il basso, un IMU e un barometro integrati. Non manca anche un nuovo algoritmo per migliorare ulteriormente la stabilizzazione.

In sostanza, con questo corpo compatto diventerà ancora più facile gestire movimenti di camera complicati grazie a due motori simmetrici che regolano l’asse di inclinazione, mentre sia l’asse di rotazione orizzontale che l’asse di rollio sono progettati con un ammortizzatore aggiuntivo.

Il nuovo DJI Ronin 4D, inoltre, è subito pronto all’utilizzo senza bisogno di un bilanciamento manuale iniziale. Anche con obiettivi con baricentro spostato durante l’utilizzo.

DJI ha dotato il nuovo Ronin anche di ActiveTrack Pro, la modalità di tracciamento cinematografica, che dispone anche della regolazione della composizione con messa a fuoco automatica continua. In questo modo il soggetto, anche quando si muove nella scena, sarà sempre a fuoco. Se, invece, l’operatore dovesse necessitare di maggiore reattività da parte dello stabilizzatore può passare con la semplice pressione di un pulsante alla modalità Sport.

L’introduzione del LiDAR

La messa a fuoco con Ronin 4D sarà ancora più semplice grazie alla tecnologia di assistenza alla messa a fuoco, che mostra i punti di distanza sia sul monitor principale che remoto. Viene fornita una Waveform LiDAR per individuare i punti e regolare la messa a fuoco con precisione. Questa novità sarà di grande aiuto anche per i meno esperti di messa a fuoco manuale.

DJI Ronin 4D

Nel dettaglio, il LiDAR può calcolare fino a 43.200 punti di distanza entro 10 metri. Rispetto ad un sistema a rivelamento di fase si riducono drasticamente i tempi mantenendo alto il livello di precisione e ovviamente della qualità d’immagine. Non solo, infatti, questa tecnologia torna molto utile anche per la messa a fuoco automatica. Un soggetto in rapido movimento e quindi difficile da seguire manualmente, potrà essere tracciato e mantenuto nitido grazie al LiDAR di DJI Ronin 4D. L’operatore potrà sfruttare insieme anche l’ActiveTrack Pro.

Su DJI Ronin 4D la messa a fuoco manuale automatizzata mette insieme la precisione della messa a fuoco manuale con la praticità dell’autofocus. La ghiera di messa a fuoco si muove con il cambiamento del punto di messa a fuoco, ma l’operatore può intervenire in qualsiasi momento per prendere il controllo delle operazioni. Tra l’altro sull’impugnatura destra dove si trova la rotella per la messa a fuoco è presente un ammortizzatore dinamico che offre una sensazione fisica del cambiamento di fuoco.

Controllo e trasmissione wireless su DJI Ronin 4D

Non finiscono qui le novità su DJI Ronin 4D, infatti a bordo di questo sistema troviamo anche la nuova tecnologia di trasmissione video DJI O3 Pro. Sarà possibile raggiungere una distanza di trasmissione di 6km, supportando le bande 2,4 GHz, 5,8 GHz e la frequenza DFS. Grazie ad un algoritmo di crittografia AES a 256 bit, inoltre, il nuovo Ronin sarà in grado di inviare un feed FHD a 1080p/60 fps a più monitor in contemporanea. Il tutto mantenendo alto il livello di sicurezza, stabilità e capacità anti-interferenza.

Il nuovo chip di questo sistema stabilizzato è in grado di alimentare la fotocamera, il trasmettitore e il ricevitore video e anche il monitor remoto. Un sistema davvero completo per ripresa e trasmissione wireless con una latenza molto bassa. A proposito dei componenti del sistema c’è da sottolineare anche lo schermo touchscreen da 7 pollici, 1.500 nit e ampia gamma di colori. Emette segnali HDMI e SDI attraverso un modulo di espansione. Inoltre, il monitor può condividere il feed video e audio con altri ricevitori con due possibili modalità di trasmissione. In particolare la modalità Broadcast, per ambienti di lavoro con tante persone, e la modalità Controllo, che supporta il funzionamento coordinato di due ricevitori.

Il monitor è stato disegnato per potersi connettere alle impugnature di Ronin 4D, DJI Master Wheels, DJI Force Pro o al nuovo DJI Follow Focus a 3 canali. Grazie a questa soluzione si può regolare da remoto la messa a fuoco o gestire i movimenti dello stabilizzatore e ancora avviare o interrompere la registrazione, senza scordare la possibilità di regolare le impostazioni della fotocamera.

Non solo, infatti, il sensore giroscopico puà addirittura trasformare il monitor in un motion controller remoto.

Grazie alla modalità Mirror Control il monitor remoto può godere di un’interfaccia di controllo uguale in ogni dettaglio a quella del monitor principale. Questa funzione potrà tornare utile quando Ronin 4D è montato su piattaforme di come un jib, una cable cam o ad esempi supporti per veicoli. Nel monitor remoto potremo inserire schede microSD per la registrazione indipendente del video fino a 1080p/60fps.

A proposito di memoria, DJI Ronin 4D ha uno slot per schede CFexpress Type B e una porta USB 3.1 Type C per registrare su un disco esterno. Collegando un DJI PROSSD 1TB sarà possibile registrare internamente fino alle risoluzioni più elevate.

Non mancano poi microfoni integrati per registrare audio a 24 bit a doppio canale. Potremo ovviamente contare anche su un jack 3,5mm e accesso per microfono XLR.

Infine, come Ronin 2 e Inspire 2 anche Ronin 4D utilizza batterie TB50, che offrono fino a 2,5 ore di ripresa. Possono invece essere ricaricate al 100% in appena 1 ora e 30 minuti.

Disponibilità e prezzo

DJI Ronin 4D sarà disponibile sul mercato a partire dall’inizio del prossimo mese di dicembre in due diverse configurazioni, una con camera 6K e una con camera 8K. Come è evidente dalle specifiche siamo davanti ad un prodotto altamente professionale e di conseguenza il prezzo è in linea con questo tipo di mercato.

La versione combo 6K include il corpo, la camera X9-6K, il modulo LiDAR, monitor principale, impugnatura, batteria e custodia: sarà in vendita a € 7.059. La versione 8K, invece, comprende gli accessori del bundle 6K più un PROSSD 1TB e ovviamente la camera stabilizzata Zenmuse 9K da 8K: il prezzo al pubblico sarà di €11.099.

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Luca Forti

Fotografo dal 2002 e scrivo di fotografia dal 2004: insomma, amo la fotografia e tutto ciò che le ruota intorno. Da due anni sono stato adottato da Milano e da sempre sono appassionato di tecnologia, di praticamente tutti gli sport, amo viaggiare, mangiare bene e non toglietemi il mio gin tonic!

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