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La recensione di Dyson Zone Absolute+, le cuffie con purificazione dell’aria

Un look futuristico - ma avranno un futuro?

Dyson costruisce progetta e costruisce aspirapolvere, asciugacapelli, ventilatori e purificatori dell’aria. Quindi perché ha messo tutto il proprio acume ingegneristico in un paio di cuffie? Non sempre l’innovazione paga, specie nella prima generazione. In questa recensione di Dyson Zone Absolute+, quindi, non vogliamo aiutarvi a capire se acquistare questo prodotto. A meno che non abbiate una cover band dei Daft Punk, sconsigliamo di spendere 959 euro per farlo: per questo prezzo potete prendere cuffie con un audio migliore, e comprarvene un paio di scorta. Piuttosto, vogliamo chiederci se delle cuffie con purificazione dell’aria come le Dyson Zone abbiano senso. E se Dyson possa fare meglio con la prossima generazione – se ci sarà.

Perché dobbiamo ammetterlo: sebbene le Dyson Zone non ci abbiamo convinto, ci hanno senza dubbio incuriosito. Sono un prodotto interessante e innovativo. Anche se pensiamo che abbiano alcuni difetti impossibili da perdonare, apprezziamo la novità. E la qualità dei materiali e della progettazione si vedono. Quindi, che cosa non ha funzionato? E si può rimediare?

La recensione di Dyson Zone Absolute+

Qui tutto il mondo intelligente Dyson

Dopo aver fatto il giro di tutti i social, le Dyson Zone debuttano anche in Italia (con Tananai come ambassador) e noi eravamo molto curiosi di provarle. Ma anche un po’ timorosi. Dyson ha realizzato alcuni prodotti davvero interessanti – rivoluzionando il mondo degli aspirapolvere, per esempio. Ma le Dyson Zone ci sembravano troppo “particolari” e costose per avere successo. E non ci piace fare recensioni negative: preferiamo provare prodotti facili da consigliare. Forse, temevamo anche un po’ di utilizzare cuffie e mascherina purificante in pubblico – dobbiamo ammetterlo.

Ma abbiamo cercato di valutare le cuffie con purificazione dell’aria mettendo da parte i pregiudizi, testandole con tutta l’onestà di cui siamo capaci. E dopo averci ascoltato tantissime canzoni e aver purificato l’aria davanti al nostro viso, dobbiamo dire che ci sono diverse caratteristiche in cui Dyson ci ha colpito in positivo. Abbastanza da consigliarne l’acquisto? No. Ma abbastanza da chiederci: Dyson ha un suo posto nel mondo dell’audio?

Il peso di un design futuristico

Per prima cosa, parliamo dell’elefante nella stanza, per dirla all’inglese: il design futuristico di Dyson Zone. E non parliamo di elefante solo perché è la questione più discussa online – ma anche per il peso delle cuffie e di tutto il pacchetto di accessori che arriva con esse.

recensione dyson absolute plus
“I’m Gotham’s reckoning”

La confezione pesa quasi tre chili, anche perché Dyson non si è risparmiata sugli accessori. Trovate una grande custodia da viaggio (dello stesso colore delle cuffie), con il suo lungo cavo per portarla come una borsa a tracolla. E poi custodie in velluto sia per la cuffie che per la visiera, un lungo cavo USB-C per la ricarica, adattatori per i viaggi in aereo e sdobbiatore jack, due filtri elettrostatici per la depurazione e due di ricambio, una spazzola per la pulizia della visiera.

Ma anche le cuffie da sole pesano troppo. Anzi, se escludiamo la visiera, il peso e le dimensioni eccessive delle cuffie sono risultate il problema più grosso delle Dyson Zone durante la nostra recensione. I padiglioni devono lasciare molto spazio ai filtri e ai motori per aspirare l’aria dall’esterno per purificarla. Il risultato è che sporgono molto verso l’esterno, risultando scomode (non pensate di potervi appisolare stando sul lato in auto o aereo).

Il peso di 635 grammi risulta ben sopra la media delle cuffie wireless. Se ascoltate stando fermi o seduti, potete anche ignorarlo. Ma se muovete la testa, il problema del peso riemerge. Non solo non potete farci sport, non vorrete nemmeno camminarci troppo tenendole sulle orecchie. Noi abbiamo fatto una mattinata con le cuffie addosso mentre lavoravamo e ci sono sembrate scomode.

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Ottimi materiali e look unico – ma a che costo?

Il modello inviatoci da Dyson ha come colore di base un Blu di Prussia, con accenti color Rame. Che si vedono non solo sulla visiera, ma anche all’interno delle cuffie e nelle custodie di velluto. Dyson ha curato molto il dettaglio, sia della visiera che delle cuffie. Che però sono drasticamente diverse quando si tratta dei materiali usati peer realizzarle.

Se le cuffie sono realizzate in metallo, con cuscinetti morbidi in micro-pelle scamosciata sia sui padiglioni delle cuffie che sull’archetto regolabile (ci sono ben tre comodi cuscinetti), la visiera invece è fatta di plastica leggera. L’obiettivo senza dubbio quello di non aumentare ulteriormente il peso delle cuffie.

recensione dyson absolute+ cuffie

Ma la consistenza molto diversa fa quasi sembrare le due componenti si nota subito e stona un po’ per questo dispositivo, così attento ai dettagli.

Non possiamo negare infatti che l’attenzione di Dyson nel realizzare ogni millimetro di queste cuffie non si veda. Piuttosto, pensiamo che forse sarebbe stato meglio utilizzare dei materiali meno nobili, ma più leggeri, per realizzare l’archetto e l’attacco sui padiglioni. Questo avrebbe abbassato il peso e il prezzo, che ci sembrano più importanti della qualità dei materiali in sé. Certo, potrebbe essere più difficile rompere le Dyson Zone nel lungo periodo rispetto alle cuffie rivali. Ma se pesano troppo per tenerle volentieri in testa, il gioco forse non vale la candela.

Tanto spazio dedicato al filtraggio. Ma funziona?

Dopo averne valutato il peso e i materiali per questa recensione, mentre davamo una buona ricarica tramite USB-C, abbiamo smontato la ghiera traforata di Dyson Zone. Infatti, è qui sotto che potete inserire il filtro HEPA per purificare l’aria, sopra la struttura in plastica che vedete nella fotografia.

recensione cuffie dyson zone absolute+

Come vedete, lo spazio dedicato al filtraggio è davvero moltissimo. Anzi, sul sito di Dyson leggiamo che la batteria di queste cuffie (che dura fino a 50 ore per l’ascolto, ma solo 4 con la purificazione) si trova sull’archetto. Quindi tutto lo spazio non occupato dai tanti microfoni (8 ANC, 2 riduzione suoni e uno per il telefono) e dal driver da 40 millimetri (piuttosto standard per le cuffie di alta qualità) spetta alla filtrazione dell’aria.

Attivarla risulta piuttosto semplice. Una volta effettuato il primo test seguendo l’app MyDyson, basterà attaccare magneticamente la visiera per cominciare la filtrazione. La prima volta abbiamo faticato a trovare il giusto aggangio – ma dopo aver capito più o meno la posizione, ci è entrata subito nella memoria muscolare e attivarle richiede un secondo.

La purificiazione dell’aria è talmente importante per queste cuffie che le Dyson Zone non hanno un pulsante di accesione: per accendere e spegnere le cuffie dovete premere il pulsante dell’aerazione.

Il flusso d’aria si regola in automatico (anche se potete cambiarla dall’app o con il già citato pulsante), sparando davanti a naso e bocca un getto di aria fresca. I tre livelli dipendono dal vostro movimento: se state camminando a ritmo sostenuto, il flusso diventa più forte, per darvi più aria da respirare. Alla massima velocità, se mettete in pausa l’audio sentirete il ronzio del motore che filtri l’aria. Ma soprattutto, lo sente chi vi sta accanto. Non è fastidioso, ma percepile.

cuffie absolute zone dyson

I filtri catturano il 99% delle particelle inquinanti fino a 0,1 micron, con uno strato di carboni attivi che cattura il diossido di azoto e l’anidride solforosa. Ma attenzione: non proteggono da virus e batteri – se siete influenzati o non volete farvi contagiare, dovrete tenere una mascherina FFP2 sotto la visiera. Né rimuove del tutto gli odori, sebbene li “riduca” ponendo una barriera fisica per arrivare al vostro naso.

Sebbene l’aria sul viso sia piacevole, l’impatto che ha sulla batteria ci sembra eccessivo per giustificarne l’uso. Pensiamo Dyson abbia pensato le Zone soprattutto come cuffie, per poi utilizzare la visiera se, scesi dalla metropolitana o dall’auto, avete un tratto da camminare in una città molto inquinata (come quasi ogni città). Forse qualcuno troverà naturale tenere la visiera in tasca e attaccarla per evitare lo smog. Noi lo abbiamo fatto solo per curiosità e per dovere, mentre scrivevamo questa recensione di Dyson Zone.

Recensione Dyson Zone: l’audio non è niente male

Nonostante tutto lo spazio preso dal sistema di filtraggio, le Dyson Zone hanno un audio niente male. Le cuffie riproducono molto bene canzoni con bassi profondi come Loyalty di Kendrick Lamar, senza perdere gil alti e medi in canzoni complesse come Free di Florence + The Machine.

recensione cuffie dyson zone absolute+ audio

In canzoni sinfoniche e tracce jazz, la qualità musicale ci sembra all’altezza di moltre altre cuffie wireless, pur senza arrivare al top di questa categoria. Manca qualche dettaglio sonoro: l’audio non è piatto, ma meno brillante e dinamico di altre cuffie.

E poi resta il problema del peso: Master of Puppets dei Metallica suona molto bene, ma se battiamo la testa a ritmo inizia a farci male il collo.

ANC, Trasparenza, comandi smart e chiamate

La cancellazione del rumore ci sembra invece molto buona. Anche in questo caso, non sia sull’eccellenza offerta da altre rivali nell’ambito delle cuffie wireless. Ma in casa cancella il rumore del robot aspirapolvere e fuori casa il rumore del treno che viaggia o il traffico cittadino. Tuttavia, rumori più forti come la centrifuga di una lavatrice (almeno di una antica come la nostra) o una frenata stridente del treno restano percebili. Le voci delle persone a volume normale spariscono, ma alzando il tono qualcosa potete comunque percepirla.

Buona anche la modalità Trasparenza, che potete attivare con due tocchi sulle cuffie o dall’app. Permette di sentire tutti i rumori che prima sparivano, potete anche seguire un discorso senza troppi problemi.

dyson cuffie e purificazione

Abbiamo invece opinioni contrastanti sui comandi: ci sono piaciuti moltissimo certi aspetti, ma altri li troviamo un po’ assurdi. Il fatto che si blocchi la riproduzione se togliete le cuffie o se abbassate il visore funziona molto bene ed è comodo. E abbiamo adorato il pulsate destro, un vero e proprio Joystick. Muovendolo in alto o in basso abbassate il volume, mentre a destra e sinistra cambiate traccia. Ma tenendolo premuto potete andare avanti o indietro sulla traccia stessa. Ottimo soprattutto per podcast e audiolibri, se vi perdete qualcosa: una funzione che vorremmo in tutte le cuffie.

Invece, il tasto per l’aerazione, che accende la cuffie, non ci ha convinto. Principalmente, perché dovete tenerlo premuto tre secondi per mettere le cuffie in standby, e cinque per spegnerle. Sebbene ci siano due suoni diversi per indicare stanby o spegnimento, più di una volta abbiamo messo “a dormire” le cuffie invece di spegnerle. E abbiamo risposto a una chiamata pensando di essere in vivavoce, mentre il Bluetooth si attaccava alle cuffie.

A proposito: per le chiamate tutto molto bene. La vostra voce si sentirà molto bene e in maniera naturale, senza che i rumori di fondo diano fastidio.

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Un’app diversa dalle altre

L’app MyDyson dimostra meglio di qualsiasi altra nostra parola in questa recensione come le Dyson Zone siano un paio di cuffie uniche. Invece di avere un equalizzatore, qualche pulsante per attivare e disattivare l’ANC e una sezione per scaricare gli aggiornamenti del firmware, sull’app MyDyson trovate tantissime informazioni sul rumore e sull’aria che vi circonda.

app mydyson min

Trovate un’indicatore sull’area della città in cui vi trovate, con indicazioni sulla qualità dell’aria: presenza di polline, quantità di PM10 e non solo. Tuttavia, non ci sono notifiche o avvisi per dirvi che la situazione sta peggiorando.

Poi trovate indicatori per dirvi a che punto sono i filtri (che dovrebbero durare un anno), la qualità dell’aria e il suono in cuffia e fuori. Tuttavia, se non collegate la visiera le cuffie non fanno la valutazione in tempo reale della qualità dell’aria.

Qualità dell’aria e del rumore, invece di impostazioni più dettagliate sulla riproduzione della musica. L’app lo dice chiaramente: Dyson non ha voluto puntare su un prodotto per audiofili, ma per chi vuole tenere sotto controllo l’inquinamento – anche acustico – attorno a sé.

Recensione di Dyson Zone Absolute+: le cuffie futuristiche hanno un futuro?

Siamo certi che ci saranno alcuni utenti che adorano la possibilità di usare la cancellazione del rumore e la purificazione dell’aria nello stesso tempo. Ma per quanto ci riguarda, il fatto che possiate trovare cuffie con audio migliore alla metà o a un terzo dei 959 euro chiesti da Dyson, per poi spendere qualche centesimo per una mascherina FFP2 (che protegge anche da virus e batteri), rende impossibile consigliare le Dyson Zone Absolute+. Se volete potete acquistarle qui – ma non crediamo sia la scelta migliore.

Lasciando da parte la purificazione dell’aria, che con questa soluzione ci sembra troppo macchinosa e scomoda, le cuffie hanno alcuni punti forti. Abbiamo apprezzato molto il joystick per i comandi, l’imbottitura e la batteria nell’archetto. E la qualità audio non è male, specie se si aggiunge la solida cancellazione del rumore. Purtroppo, il peso rappresenza il peggior problema delle Zone (insieme al prezzo).

Se Dyson dovesse rinunciare al peso e al costo ingegneristico della filtrazione, avrebbe realizzato probabilmente delle buone cuffie. Ma sarebbe state delle normalissime cuffie: cosa le avrebbe distinte da brand più conosciuti in ambito audio? Per assurdo, senza la purificazione dell’aria queste cuffie sarebbero state anche peggio. Almeno così, tutti ne hanno parlato.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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