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Il futuro di Twitter Blue nelle mani di Google e Apple

Dagli store di iOS e Android dipende il successo delle spunte blu

Dopo il primo fallimentare lancio, l’abbonamento per avere le spunte blu su Twitter voluto da Elon Musk sta per tornare, sperando di evitare il caos della prima volta. Ma secondo alcuni esperti, il futuro di Twitter Blue dipende anche dagli store mobile di Google e Apple. Perché Musk potrebbe sembra poco propenso ad accettare le commissioni su App Store e Play Store. E pronto a litigare con le due giganti del mondo mobile.

Twitter Blue porterà Musk allo scontro con Apple e Google

Musk vuole alzare il costo dell’abbonamento di Twitter da 4,99 dollari a 7,99 dollari. In questi tre euro ci sono alcune novità, ma la principale è senza dubbio la facoltà di avere la “spunta blu” dell’account verificato accanto al proprio nome. Dopo il caos generalizzato, con Super Mario che faceva gestacci e agenzie pubblicitarie che lasciavano il social, Musk vuole riprovarci lanciando il nuovo Twitter Blue il 29 novembre.

Pagando tramite l’app mobile, una percentuale dell’abbonamento andrà a chi ha sviluppato il sistema operativo: 30% per Apple (15% dopo il primo anno) e 15% per Google. L’analista di Bloomberg Mark Gurman spiega che se anche solo l’1% dei 250 milioni di utenti di Twitter, l’azienda social dovrebbe pagare 72 milioni di euro ad Apple e 36 a Google. Che non sono molto rispetto ai costi operativi del social. Ma Musk ha già più volte criticato la “tassa su internet” di Google e Apple.

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Per adesso Musk non ha detto niente sulla questione. Anche perché in questo momento non ha proprio bisogno di litigare con aziende trilionarie, Twitter ha già diversi problemi di suo.

Ma in futuro, forse il miliardario potrebbe riavviare una questione mediatica e giuridica già iniziata da Fortnite, che aveva chiamato in causa Apple e Google per le commissioni sugli acquisti in-app.

Dal punto di vista di Cupertino e Mountain View però c’è una questione ancora più importante: la moderazione dei contenuti. Musk ha più volte parlato di libertà di parola sul social. Con risultati non certo entusiasmanti: nell’ultimo mese alcuni siti di analisi riportano un aumento del +500% nell’uso di epiteti razzisti sul social.

Tuttavia, Mark Gurman pensa che “Apple e Google daranno a Twitter un insolito margine di manovra“, rispetto ad altre app. Soprattutto perché, che piaccia o meno, Twitter resta un importante outlet per l’opinione pubblica: non si può bloccare come qualsiasi altra app.

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Source
Bloomberg

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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