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Twitter e Meta licenziano? E TikTok assume

L’azienda cinese raddoppierà il numero di ingegneri nella Silicon Valley

Il periodo negativo di diversi giganti del comparto tech potrebbe far pensare a una crisi dell’intero settore.

C’è anche chi, con un certo piglio apocalittico, ha parlato di “fine della bolla”, prevedendo un futuro di Big Tech senza più i fasti e i numeri di questi ultimi anni.

È soprattutto il Twitter di Elon Musk a far discutere. Fra tagli dei vertici, della metà dei dipendenti e dell’80% dei lavoratori esterni a contratto. Ma non solo: c’è una cospicua fuga di utenti comuni e di vip. Inoltre la recente decisione di riattivare l’account di Donald Trump ha scontentato quasi la metà degli affezionati alla piattaforma.

E, dato ancor più eclatante, il rumorosissimo approdo di Musk ai vertici dell’azienda ha ingenerato un licenziamento di massa tra i dipendenti. Che, ha chiarito senza mezzi termini il numero uno di Tesla appena insediatosi, avrebbero dovuto sottoporsi a ritmi massacranti.

È davvero difficile pronosticare cosa potrà diventare Twitter in mano a Musk e con Trump come politico di riferimento.

tiktok

Non solo Twitter sta faticando

Problemi simili riguardano anche Meta. Che, sulla scorta di Twitter, ha annunciato per bocca di Mark Zuckerberg un importante taglio dell’organico.

Che se nelle percentuali sarà ben inferiore a quello operato da Musk, nei numeri complessivi lo supera di gran lunga. Resterà infatti a casa il 13% del totale dei dipendenti di Meta, ovvero di 85.000 persone. Zuckerberg farà quindi a meno di circa 11.000 lavoratori.

A Twitter e Meta aggiungiamo Amazon, che ha momentaneamente congelato le assunzioni a causa dell’“inusuale contesto macroeconomico”.

Quindi, Big Tech sull’orlo della crisi?

TikTok assume

Diremmo proprio di no, a guardare lo stato di forma di TikTok. Che assume con grande generosità, e ha l’obiettivo di raddoppiare l’organico degli ingegneri nella Silicon Valley.

Pare infatti che la piattaforma cinese sia stata la più lesta ad accaparrarsi parte dei fuoriusciti da Twitter, dopo l’ultimatum di Elon Musk: chi resta, ha detto il nuovo proprietario, dovrà sottoporsi a una cultura del lavoro “hardcore”.

Si ignora il numero preciso, ma sembra che i dipendenti di Twitter che abbiano preferito un’esistenza “softcore” siano circa 500.

Questo esodo si incastrerebbe perfettamente con la volontà dell’azienda cinese di raddoppiare il proprio staff di ingegneri nella Silicon Valley, portandolo da 1.000 a 2.000 unità.

È stato il quotidiano statunitense di argomento tech, The Information, a dare per primo la notizia.

Da Twitter a TikTok

TikTok assume, dunque, mentre Twitter e Meta licenziano.

Pare infatti che tra le centinaia di dipendenti fuggiti dagli atteggiamenti satrapici di Musk ci siano anche ingegneri del software di primo livello.

Secondo la stampa americana TikTok mirerebbe in realtà a rimpolpare il proprio organico di ben 3.000 ingegneri. Un terzo dei quali, come già detto, destinato a raddoppiare il numero di quelli attualmente presenti nella Silicon Valley. E gli altri da distribuire nei vari uffici della società cinese, sparsi per il mondo.

Assunzioni “necessarie”

La prima causa di queste assunzioni è certamente da ricercare nell’ottimo stato di salute di TikTok, una piattaforma social giovanissima e in costante crescita.

A ciò si deve però aggiungere il fatto che dietro l’assunzione di ingegneri americani c’è anche un’altra questione. Ovvero che, come vi avevamo raccontato in un articolo, negli ultimi tempi l’azienda cinese è una sorvegliata speciale. Due senatori statunitensi hanno infatti chiesto che venga indagato l’uso, a loro dire troppo disinvolto, dei dati degli utenti Usa. Secondo i due senatori, infatti, i dati sensibili degli utenti americani finirebbero in mano ai dipendenti di ByteDance, l’azienda madre di TikTok.

Ecco quindi che se TikTok assume un nutrito numero di ingegneri statunitensi lo fa anche come gesto politico, o – diciamo meglio – patriottico.

Per tacitare, insomma, quell’atmosfera da guerra fredda in salsa social che aveva già visto TikTok al centro di un altro caso. Quello per cui, la scorsa primavera, 8 Stati americani avevano chiesto l’apertura di un’indagine perché il social avrebbe potuto influire negativamente sulla salute degli adolescenti.

TikTok, ma anche le startup

TikTok quindi assume gli scontenti di Twitter. La sua azienda madre, ByteDance, ha quasi 150.000 dipendenti in tutto il mondo, buona parte dei quali lavorano per la piattaforma social. Che ha uffici a Los Angeles, New York, Londra, Dublino e Singapore.

Ma chi si è licenziato da Twitter (e da Meta) è oggetto anche delle attenzioni di centinaia di startup, che all’improvviso hanno a disposizione una grande quantità di talenti: ingegneri ma anche sviluppatori e venditori.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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