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Dalla TV a colori all’OLED: le più importanti evoluzioni della televisione

Correva l’anno 1953, il 30 dicembre la prima TV a colori veniva venduta per 1.175 $. Una grande svolta tecnologica e culturale che avvicinava definitivamente le famiglie al piccolo schermo e quest’ultimo a realtà più rodate ed espressive come il teatro e la fotografia. Ripercorriamo oggi i più grandi traguardi dell’ex tubo catodico passando per forme sempre più sottili ed eleganti, fino ai recenti dispositivi interattivi.

La rivoluzione del colore

Se la tecnologia, come in altri settori, era già presente da diversi anni, è solo dalla metà degli anni 50 che i primi esperimenti vennero messi a punto negli Stati Uniti. Sviluppata con il principio di retrocompatibilità, per cui anche gli apparecchi in bianco e nero avrebbero potuto riprodurre immagini a colori, la televisione a colori ha preso rapidamente piede in tutte le case.

Certo, negli anni 50 e 60 mille dollari corrispondevano ad una rivalutazione di 20-30 volte il valore della moneta corrente in Italia. Questo significa che comprare una TV a colori appena uscita poteva costare l’equivalente di 25’000 € oggi. Un lusso per pochi anche se il boom economico ha aiutato molto.

C’è da aggiungere che l’Italia è stato uno degli ultimi paesi ad adottare ufficialmente la trasmissione televisiva a colori: motivi politici e discusse scelte tecnologiche hanno certamente rallentato la diffusione iniziale permettendo tuttavia quella minima svalutazione necessaria a rendere questa novità un po’ più accessibile economicamente.

photo credit: informatica.nigiara.it

Dal tubo catodico allo “schermo piatto”

Sebbene sussista una disambiguita sulla definizione di “schermo piatto“, secondo cui ufficialmente si intende solo l’assenza di bombatura della superficie dello schermo, gli ingombri dei televisori si sono fatti sempre minori nel corso degli anni.

La miniaturizzazione dei vari componenti e l’adozione di tecnologie più compatte e raffinate ha inglobato perfettamente il mondo della televisione permettendo di avere in poche dita di spessore un dispositivo che 50 anni fa era spesso più di mezzo metro.

Dal CRT (tubo a raggi catodici) realizzato nei primi oscilloscopi di fine ‘800 siamo passati ai monitor a matrice di pixel come LCD e plasma, fino agli ultimi LED e OLED. Senza entrare nei dettagli per ogni tipo di tecnologia, gli schermi al plasma e a cristalli liquidi (LCD) hanno sostituito brillantemente i pesanti e voluminosi CRT permettendo di godere di immagini più grandi, nitide ed attraenti.

Suscettibili alle leggi di mercato, i vecchi e robusti televisori sono comunque sopravvissuti a lungo fintantoché la tecnologia LED ha reso ancor più economici LCD e plasma. Per fare un esempio: quando esce il nuovo smartphone versione 7 e tu hai la versione 5, sarai più propenso all’acquisto della versione 6 per via della svalutazione dovuta al più recente modello.

image credit: investireoggi.it

Quando efficienza e consumi iniziano a contare

Merita una piccola parentesi il ruoto dello schermo al di fuori della televisione vera e propria. I nuovi dispositivi LED e OLED sfruttano la tecnologia dei diodi, retroilluminati nel primo caso ed “auto illuminati” nel secondo. Tali componenti offrono innumerevoli vantaggi tra cui bassi consumi, elevata durata, efficienza ed affidabilità.

La loro interoperabilità ha permesso di estendere il campo operativo degli schermi fino ai nostri tanto amati smartphone. Degna di nota la correlazione tra TV e smartphone per quanto riguarda le dimensioni dello schermo: è vero che i primi cellulari hanno avuto un trend decrescente per quanto riguarda le dimensioni complessive ma i display in sé, una volta preso piede, hanno iniziato a crescere sempre più seguendo la domanda e la soddisfazione globale.

Mezzi di intrattenimento direttamente nel focolare domestico, nel bel mezzo della nostra quotidianità e non solo, fino ad essere presenti nelle nostre tasche ogni singolo istante della giornata. Un punto di ritrovo, di svago e relax in grado di informare, divertire ed appassionare.

La conversione digitale e le smart TV

A proposito di intrattenimento parliamo ora di un’altro grande traguardo della televisione: la trasmissione digitale dei canali. Al di fuori dei vantaggi tecnici riguardanti la compressione dei dati, la codifica dei canali o la qualità dell’immagine, la predisposizione all’interattività pilotata da telecomando rende possibile “dialogare” con le emittenti televisive con la sola pressione di un pulsante.

Dalle guide TV, forma moderna del televideo, alla possibilità di scegliere direttamente il film da vedere, il passo è stato abbastanza breve. Le odierne smart tv, interconnesse alla rete internet, sono ormai display che sfruttano ogni canale disponibile per la trasmissione dei contenuti. Non sono più le emittenti a dover azzeccare i contenuti, sono i telespettatori a scegliere.

La televisione del futuro

Video on-demand, internet TV, streaming ed intelligenza artificiale, sono solo alcune delle ultime novità. Se dieci anni fa era invidiabile registrare una trasmissione sul decoder per poi guardarla in un momento migliore, oggi è più articolato analizzare il percorso tecnologico della televisione.

Con un solo sguardo e poche parole, domani sarà possibile interagire con un’ampia serie di comandi che portano il televisore più che dentro il focolare domestico direttamente dentro la nostra testa.

Forse il fascino di guardare tutti assieme la televisione senza troppi messaggi velati, big data e ricerche di mercato equivale un po’ a sedersi intorno al fuoco di un campeggio invece che avere uno smartphone in mano, tanti sono stati i progressi. Da mezzo di intrattenimento a mezzo di controllo complesso, il futuro è ancora tutto da vedere.

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Federico Marino

Amante dei motori, specie quelli grossi e rumorosi, appassionato di tecnologia e di tutto ciò che è scientifico e innovativo. Studente in ingegneria energetica, tento di sopravvivere al caos della Grande Milano con una piccola reflex, rock 'n 'roll sempre in cuffia e tanti buoni propositi!

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