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Google potenzia gli strumenti di fact-checking nella Ricerca in 40 lingue

In occasione della Giornata Internazionale del Fact-Checking, Google ha annunciato l’espansione di alcune funzionalità della Ricerca Google in 40 lingue aggiuntive, tra cui l’italiano, per aiutare gli utenti a verificare rapidamente informazioni, immagini e fonti online.

Google Ricerca: nuovi strumenti di fact-checking in 40 lingue

La prima novità riguarda la funzione “Informazioni su questa pagina“, che permette di ottenere dettagli aggiuntivi sulla pagina visitata, come la descrizione di Wikipedia, le notizie o le recensioni su di essa. Questo strumento aiuta a valutare l’affidabilità e l’autorevolezza della fonte, fornendo un contesto più ampio.

La seconda funzionalità potenziata è “Informazioni su questa immagine“, che consente di controllare lo sfondo e il contesto delle immagini online. Grazie a questo strumento, è possibile verificare l’autenticità e l’origine delle immagini, evitando di cadere in trappole di disinformazione visiva. Qualcosa di molto comodo, specie in questo periodo in cui le immagini generate dall’AI e i deep fake sembrano all’ordine del giorno.

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L’espansione di queste funzionalità a 40 lingue aggiuntive, incluso l’italiano, dimostra l’impegno di Google nel combattere la disinformazione a livello globale, fornendo agli utenti strumenti efficaci per valutare criticamente le informazioni che incontrano online. Qualcosa di necessario, visto che moltissimi utenti utilizzano Google per informarsi ogni giorno.

L’annuncio di Google in occasione della Giornata Internazionale del Fact-Checking rappresenta un passo importante nella lotta alla disinformazione online. Questo strumento, tuttavia, non potrà fare la differenza se gli utenti non faranno lo sforzo ulteriore di cercare informazioni aggiuntive su pagine e immagini. Anche con questi strumenti, quindi, bisogna ricordare l’importanza della formazione per combattere le fake news. Magari, partendo dalla nostra rubrica “La bufala della settimana“.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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