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Green pass a scuola: in arrivo un’app per i controlli

Iniziativa del Governo a supporto dei dirigenti scolastici

L’anno scolastico 2021/2022 è alle porte. Regioni e province autonome apriranno i cancelli tra il 6 e il 20 settembre, e il Miur ha inviato alle scuole una nota contenente una serie di norme comportamentali per studenti e personale scolastico.

Tra regole chiare e altre più interpretabili, c’è un passaggio che ha fatto particolarmente discutere, cioè quello del green pass a scuola. Il punto controverso riguarda non tanto chi sia tenuto o meno a esibire la certificazione verde (in questo senso il Ministero ha messo tutti d’accordo) quanto chi sia tenuto al suo controllo.

Vediamo anzitutto perché ci sono state forti polemiche su questo aspetto. E scopriamo poi quale soluzione dovrebbe offrire il ministero dell’Istruzione, che sta pensando a un’app ad hoc per rendere agili le procedure di verifica del green pass a scuola.

green pass scuola back to school

Green pass a scuola: chi deve averlo

Ricordiamo anzitutto che nelle scuole il green pass sarà obbligatorio solo per il personale. Non così nelle università, dove sia docenti che studenti dovranno averlo con sé e a esibirlo ogni volta che sia richiesto.

Chi controlla il green pass a scuola

Veniamo subito all’argomento più spinoso, quello sul controllo del green pass a scuola.

L’onere è affidato ai dirigenti scolastici, ma la verifica – si legge nella nota – può “essere formalmente delegata a personale della scuola”.

Il paragrafo successivo è ancora più interessante, teniamolo a mente. Si legge: “L’applicazione finalizzata al controllo delle certificazioni è resa disponibile gratuitamente su apposita piattaforma interistituzionale”. Dopo di che, c’è una nota che rimanda a un link a piè di pagina. E il link rimanda a sua volta all’app VerificaC-19. Proprio lei, quella usata dai negozianti per il controllo del certificato verde. E che, tra interventi non sempre chiarificatori da parte delle autorità di, ha già suscitato tanti malumori.

Le polemiche sul controllo del green pass a scuola

I dirigenti scolastici, o presidi che dir si voglia, sono sul piede di guerra.

La loro presa di posizione non si discosta troppo da quella dei negozianti: non solo perché alle loro figure verrebbero attribuite funzioni di controllo che spetterebbero alle forze dell’ordine, ma soprattutto perché il dispendio di tempo e di energie per le verifiche sarebbe superiore alle loro forze.

E così, l’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici, guidata da Antonello Giannelli, ha scritto una lettera di protesta indirizzata al premier Mario Draghi e al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

Nella lettera leggiamo: “Non si può immaginare che il personale delegato dal dirigente sia tutti i giorni agli ingressi e per diverse ore a controllare la certificazione di centinaia di docenti e ATA in coda per assumere servizio. Né si può pensare di gravare ulteriormente i Dirigenti Scolastici con problemi di privacy”.

La cosa più inaccettabile è che il controllo del green pass dovrebbe essere effettuato ogni giorno. I presidi hanno dunque chiesto al Governo di studiare quanto prima una procedura semplificata.

La piattaforma allo studio del Governo

La richiesta dei dirigenti scolastici pare essere stata accolta dal Governo, che starebbe mettendo a punto una piattaforma ad hoc.

Il ministero dell’Istruzione e quello della Salute starebbero approntando un’app che permetterà ai presidi di controllare i green pass del personale della scuola in modo rapido. Quindi, a differenza di quanto lascia intendere la nota ministeriale, non si tratterebbe di VerificaC-19.

rientro a scuola green pass

Come funzionerà l’app

Sull’app apparirà, ogni mattina, lo stato del green pass di ciascun docente o appartenente al personale scolastico: bollino verde per chi ha il pass in regola, oppure rosso per pass scaduti o comunque non validi.

Chi ha il semaforo rosso non potrà entrare a scuola e dovrà fare quanto prima un tampone. In caso contrario scatta la sospensione per “assenza ingiustificata” e, dopo cinque giorni consecutivi di semaforo rosso, “il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso”.

Si attende quanto prima il via libera del Garante della privacy, dopo di che si stabilirà se il sistema verrà introdotto tramite legge, decreto o provvedimento ministeriale.

La questione privacy

Le informazioni che appariranno sull’app dovrebbero essere minime: nome, cognome e validità o meno del green pass. Non ci sarà nemmeno un’indicazione riguardo a come si è ottenuta la certificazione verde: se dopo la vaccinazione, l’avvenuta guarigione dal Covid-19 o un tampone con esito negativo.

Non mancano però i dubbi, come quelli sollevati in un tweet da Matteo Navacci, cofondatore di Privacy Network, organizzazione per la tutela di privacy e diritti fondamentali. Scrive Navacci su Twitter: “Chi è il titolare e quali sono i ruoli e le responsabilità? È stata fatta una DPIA per la valutazione dei rischi? Queste info sono disponibili ai DPO delle scuole?”

Ricordiamo che la DPIA è la valutazione d’impatto sulla protezione dei dati, e il DPO è il Data Protection Officer.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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