Guyslugger non è certamente uno dei titoli più noti ai fan di anime. Tra gli anni ’70 e ’80 sono, d’altronde, così tanti gli anime che raccontano di guerre tra terrestri aiutati da super robot e malvagi alieni, che solo i più ‘forti’ dal punto di vista di trama e personaggi sono oggi ancora ricordati e amati dai fan del genere. Eppure Guyslugger non è un titolo da sottovalutare. Per evidenziare la sua rilevanza, basterebbe ricordare che l’anime è opera di Shotaro Ishinomori, padre dello stile ‘tezukiano’, aspetto che andremo poi ad evidenziare nel corso dell’articolo.
Non è però l’unica caratteristica che vale la pena raccontare. Se Ishinomori è certamente un punto a favore di questo lavoro, non possiamo al contempo tesserne soltanto le lodi. Tanti, insomma, sono gli aspetti che andremo ad analizzare in questo nuovo appuntamento con la nostra rubrica dedicata agli anime degli anni ’80; prima, però, rinfreschiamoci la memoria sulla storia.
Guyslugger: la trama dell’anime
Una storia che ha origine trentamila anni prima
L’anime Guyslugger ci presenta subito i protagonisti della storia senza alcuna introduzione. Siamo, anzi, messi subito di fronte ad un attacco da parte dei cattivi della vicenda, gli spietati extraterrestri Imbem, ai danni del Prof. Shiki, ricercatore che avvista questo UFO e si ritrova in pochi istanti a rischio. Ad evitare il peggio è il risveglio di cinque guerrieri che giacevano ibernati al Polo Sud, dove il Prof. si trova per alcuni studi. Un risveglio tempestivo, legato a vicende che affondano le radici in tempi molto lontani: ben trentamila anni prima! L’incontro tra il Professore e i cinque guerrieri viene subito seguito dal racconto delle loro origini e di quanto accaduto già in passato tra loro e i malvagi alieni che, come sempre, mirano a conquistare la Terra.
Soloniani e Imbem: lo scontro 30 mila anni prima
Facendo un gran passo nel passato, a 3o mila anni prima, scopriamo che sulla Terra vivono e prosperano i Soloniani, una civiltà pacifica e produttiva. La pace viene però drasticamente interrotta dall’arrivo sul pianeta dei extraterrestri Imbem, spietati esseri che mirano a conquistare la Terra. Ha quindi inizio una guerra che gira a favore degli Imbem. Prima di essere completamente annientato, il Regno di Solon decide di dare vita ad un’ultima risorsa contro i malvagi alieni: una squadra composta da combattenti, non semplici umani ma ragazzi “rimodellati ciberneticamente”. Si tratta dunque di cibanoidi: umanoidi cibernetici, quindi esseri umani modellati per essere più forti. La loro missione è raggiungere e attaccare il pianeta d’origine degli Imbem in modo da distruggerli in modo definitivo e non rendere il sacrificio dei Soloniani inutile.
Il risveglio dall’Era Glaciale
Accade però qualcosa che stravolge i piani di Soloniani e Imbem. Proprio quando la squadra di cinque combattenti è pronta e gli Imbem stanno per conquistare la Terra, le condizioni climatiche del pianeta mutano drasticamente. Il mondo precipita infatti in una vera e propria era glaciale, che cancella ogni traccia dei Soloniani e costringe gli Imbem ad abbandonarlo. In tali condizioni, infatti, la Terra non ha più alcuna attrattiva per loro. Trentamila anni dopo questo evento, la Terra è tornata abitabile, l’Era Glaciale è finita e questo sancisce il ritorno degli Imbem alla carica. Quando, però, loro mettono piede sul suolo terrestre, i cinque guerrieri si risvegliano dalla loro ibernazione. Pur non ritrovando la loro popolazione originaria, sanno che è loro compito distruggere una volta per tutte i malvagi alieni.
Il finale amaro
Con i poteri di una potente navicella spaziale dotata di vario tipo di armi, i nostri cinque combattenti – Mari, Taro, Riki, Ken e Kaya – decidono di aiutare comunque la Terra, che non è più Regno di Solon, e partire, alla ricerca degli Imbem nello spazio. Questo dà il via ad una serie di scontri tra le due fazioni, che si susseguono, come sempre accade in questi casi, nel corso dei vari episodi (in questo caso 20), fino ad un finale risolutore. Nonostante la battaglia volga a favore dei nostri cinque eroi, il finale lascia in qualche modo l’amaro in bocca allo spettatore.
Nell’ultima puntata i guerrieri soloniani distruggono l’avamposto degli Imbem nei pressi della Terra grazie all’aiuto delle navi terrestri che sono state costruite seguendo le indicazioni dei cinque ragazzi. Ormai la squadra, e Ken in particolar modo, si rende conto che la Terra ha ormai mezzi e capacità per difendersi da sola dagli attacchi alieni. Decide, dunque, di lasciare il pianeta e i nuovi amici per partire alla volta di un’ultima ma tanto complessa missione: arrivare sul pianeta degli Imbem e distruggerli definitivamente. Non sappiamo però come vada a finire la loro missione. Un finale, dunque, irrisolto, che lascia spazio all’immaginazione.
Guyslugger: curiosità e considerazioni sull’anime
Cyborg 009, cugini non così lontani
Basta guardare solo l’aspetto dei cinque combattenti di Guyslugger per notare una fortissima somiglianza ai guerrieri di un’altra squadra già incontrata in un appuntamento passato di questa rubrica: i Cyborg 009. Il motivo principale di questa forte somiglianza è il fatto che entrambi gli anime siano opera di Shotaro Ishinomori. Non è cosa rara che nella storie di Ishinomori siano protagonisti un gruppo di giovani dotati di superpoteri, seppur i due anime si distinguano per un elemento molto importante, che incide poi nella psicologia dei personaggi. A differenza dei Nove supermagnifici, i cinque di Guyslugger hanno deciso volontariamente di diventare dei cobanoidi e farsi, dunque, trasformare per il bene del loro regno. Non vivono, dunque, quella condizione di rammarico e angoscia che affligge invece spesso i loro ‘cugini’.
Ishimori presenta dunque anche in questo caso il tema a lui carissimo dell’uomo tramutato in macchina. Se le differenze, come detto, esistono e sono evidenti in alcuni casi, in altri aspetti i due anime sono quasi identici. È il caso dello stile grafico: basti notare che i cibanoidi Ken Shiki e Kaya Mito sono praticamente identici ai cyborg Joe Shimamura 009 e Bretagna 007.
Personaggi stereotipati?
È chiaro, dunque, che Mari, Taro, Riki, Ken e Kaya, i protagonisti di Guyslugger, siano nell’aspetto molto simili ai protagonisti di Cyborg 009. Va tuttavia anche sottolineato che incarnano perfettamente lo schema del gruppo di eroi di quegli anni, dai ruoli ben suddivisi, e non solo in fatto ‘operativo’. Anche in questo caso, la suddivisione dei ruoli che ogni personaggio ha nell’anime è stereotipato, marcando i canoni presenti nei loro predecessori. Il gruppo è infatti tendenzialmente formato da cinque elementi (in genere tre ragazzi, una ragazza e un bambino), definiti secondo precisi canoni sia caratteriali che fisici.
Presenti, dunque, come sempre l’eroe, la ragazza che ha un debole per l’eroe, il ragazzino (spesso fratellino dell’eroe), il coprotagonista dal carattere difficile e il tipo grosso ma buono. Una ricetta sicuramente collaudata che si unisce perfettamente ad un altro punto fermo di quegli anni che è l’ambientazione fantascientifica.
Guyslugger: la sigla dell’anime
La sigla dell’anime, dal titolo Guyslugger, è stata scritta da Dossena e Tamborrelli ed è cantata da I Drago.
Pro e contro di un’ambientazione ‘inflazionata’
In questo caso, l’ambientazione si divide ancora tra Terra e spazio. La storia è caratterizzata da una serie di scontri spaziali e vive di caratteristiche viste e riviste. Un tratto che evidenzia la volontà degli autori di allora di non spostarsi da un prodotto che, effettivamente, funzionava, sia per i bambini ma anche per un pubblico di ragazzi. Chiaro che la controparte è un’inflazione di questo tipo di contenuti che non sempre ottenevano dunque successo, come nel caso dell’anime Guyslugger che, comunque, ad oggi non è uno degli anime più noti o ricordati dal pubblico. Tuttavia si differenzia dai predecessori per alcuni aspetti, come la questione della glaciazione della Terra, che introduce dunque l’aspetto ambientale nella trama.
Desiderosi di rivivere altre storie legate agli anime degli anni ’80? Abbiamo affiancato Hurricane Polimar nelle sue missioni, tifato per i protagonisti di Prendi il mondo e vai ecantato insieme a Sabrina. Abbiamo cantato e pianto con Jane e Micci, vissuto il drammatico percorso di Remi e ci siamo appassionati alle sfide sportive di Holly e Benji, Shingo e Mila e Shiro. Ma anche molto, molto altro!
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