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Jane e Micci: due destini ‘scambiati’, due classi a confronto

La storia di due bambine scambiate nella culla e il confronto tra due classi sociali drammaticamente differenti

Uno cambio di identità, un grande sogno ricco di ostacoli e classi sociali opposte a confronto: sono questi i temi su cui si basa l’anime degli anni ’80 di cui parleremo in questo nuovo appuntamento della nostra rubrica. Jane e Micci, che nella versione italiana diventano Nicoletta e Michele, sono le due protagoniste dell’anime, sicuramente non tra i più noti di quegli anni, che arriva in Italia nel 1984 ma nasce in Giappone nei primi anni ’70, prodotto dallo studio di animazione Mushi Production, che sarebbe poi diventato il celebre Nippon Animation. La storia parte da un presupposto: cosa accadrebbe se alla nascita il braccialetto identificativo di due neonati venisse scambiato, per errore o volutamente? Da qui ha inizio la complicata storia delle nostre Jane e Micci.

Jane e Micci: la storia

Uno scambio di destini

L’anime ci presenta subito le sue due protagoniste e, soprattutto, la loro condizione economica. Jane e Micci vivono da 17 anni l’identità dell’altra: la prima è cresciuta come figlia della modesta famiglia Mine. Suo padre è un venditore ambulante, sua madre una casalinga e ha un fratellino. Micci, invece, è cresciuta come la figlia del presidente di un’importante società, il signor Koda, dunque in una famiglia molto facoltosa. A scambiarle dopo la loro nascita è stata un’infermiera, la signorina Noara, il cui obiettivo era quello di vendicarsi del signor Koda. Prima di conoscere la sua attuale moglie, Koda ha avuto una storia d’amore con questa infermiera, poi abbandonata perché l’uomo preferì a lei quella che è poi diventata la madre di Micci, figlia del suo capo. Al loro amore preferì, dunque, un matrimonio vantaggioso per la sua carriera. È quindi la cocente delusione d’amore a portare la donna a scambiare le due bambine subito dopo la nascita e a portare avanti per tutta la sua vita questa vendetta.

Gli inganni dell’infermiera Noara

Un salto temporale ci porta dal momento dello scambio a quello in cui le due ragazze, 17 anni dopo, si incontrano. Jane lascia la scuola serale per frequentare una classica scuola, ed è qui che incontra Micci. D’ora in poi nella loro vita interverrà però spesso l’infermiera Noara che le ha scambiate. La donna cercherà, con piccoli indizi e manovre, di interferire nelle loro vite sia private che professionali, alimentando l’odio che Micci prova nei confronti di Jane. Sarà proprio l’infermiera, infatti, a svelare a Micci con una telefonata anonima che avrebbe presto conosciuto la sua ‘vera identità’, e quindi Jane. Questo primo avvertimento dà il via al sospetto che Micci continuerà a provare nei confronti di Jane che si trasformerà poi in astio.

Un sogno in comune

D’altronde a legarle non è soltanto lo scambio alla nascita, ma anche il sogno che entrambe vogliono realizzare: diventare delle cantanti di successo. Un sogno che per Jane è però ancor più complesso proprio a causa della sua situazione familiare. Le sue umili origini vengono aggravate quando suo padre si ammala. Jane è costretta a trovare un lavoro per aiutare la sua famiglia e pagare i ricoveri ospedalieri del padre. È a questo punto che Micci ci mette il suo zampino, chiedendole di lavorare come sua assistente. Chiaramente il suo vero obiettivo è quello di ostacolare la scalata di Jane al successo, umiliandola. Ma questo non frena la ragazza che, mentre Micci segue costose lezioni di canto, si conquista da sola poco a poco l’affetto del piccolo pubblico, iniziando a cantare in piccoli locali.

La verità svelata al mondo

È proprio cantando per piccoli locali in giro per il Giappone che Jane si fa conoscere dal pubblico, iniziando la sua difficile scalata nel mondo della musica. Ricordiamo però che l’infermiera Noara è sempre in agguato e pronta a mettere zizzania e disseminare discordia. D’altronde il suo obiettivo, soprattutto quando le due ragazze iniziano a diventare note cantanti in Giappone, è quello di svelare al mondo il loro segreto, mettendo in crisi la famiglia Koda. Ed è proprio quello che fa: arrivati al 24esimo episodio di Jane e Micci, Matilde Noara (questo il nome nella versione italiana) convoca i giornalisti e svela loro tutta la verità sulle due ragazze. Sarà poi convocata dalla polizia e a loro confermerà la storia in quanto lei stessa autrice dello scambio delle due bambine alla nascita.

Il finale

Ora che la signorini Noara ha svelato tutta la verità, Jane e Micci devono fare i conti con una realtà che mai si sarebbero aspettate. Inizialmente incredule, le due ragazze capiranno successivamente che è invece tutto reale. Micci, sconvolta, scapperà di casa, mentre Jane dovrà affrontare drammi ancor più grandi. La ragazza, nel mezzo di un concerto, riceverà una telefonata che le annuncerà la morte di suo padre. Segue un momento di grande tristezza per una e di smarrimento per l’altra ma le loro strade sono ancora destinate a incontrarsi. Micci verrà ritrovata in ospedale e sarà proprio Jane, insieme alla sua famiglia, a rimanerle vicina fino al suo risveglio. Un gesto che romperà ogni tipo di dissapore passato tra loro. Ormai come sorelle, nell’ultima scena Micci accompagna al pianoforte Jane nella sua più importante esibizione sul palco.

Jane e Micci: curiosità e considerazioni

Una lotta di classe

C’è un aspetto su cui si fonda l’intero anime, che d’altronde onnipresente negli anime degli anni ’70 e in parte anche ’80, ed è la differenza tra due classi sociali ben distinte. Il binomio più vecchio della storia, povero-ricco, è qui alla base di due destini che finiscono per intrecciarsi. Jane cresce nella famiglia Mine, molto modesta, ma sviluppa valori quali il sacrificio, la dedizione, l’amore incondizionato. Micci cresce nella ricca famiglia Koda e ci viene presentata con un carattere superficiale, viziato, dedito alle apparenze. E proprio questa dualità si presente nell’unico aspetto che le accomuna: l’amore per la musica.

Jane canta non solo per guadagnare e poter aiutare la sua famiglia, ma perché ha la vera necessità di esprimersi attraverso la musica dopo aver vissuto molteplici angherie e proibizioni. La sua musica è perciò intensa, vera, incanta chi la ascolta perché racconta una verità. Al contrario la musica di Micci bada alle apparenze, al guadagno, rivelandosi senz’anima. D’altronde Jane, prima di raggiungere il successo, dovrà affrontare drammi e difficoltà senza precedenti; invece la carriera di Micci nella musica si rivelerà effimera.

Il primo anime musicale della storia?

Jane e Micci è considerato il primo anime musicale della storia. Le due ragazze sono insomma le prime ‘idol’, personaggio che avrebbe poi popolato gli anime degli anni ’80. D’altronde di differenze con gli anime musicali più recenti ce ne sono, e non superficiali. In una società logorata dal dopoguerra, dalla criminalità e dalle ingiustizie sociali, una ragazza povera come Jane ha solo un obiettivo da voler raggiungere: l’affermazione personale per dire addio ad una condizione misera. È per questo che nell’anime non c’è spazio per i sentimenti personali, per l’amore, come invece accade in anime successivi a questo.

Una ‘rivincita musicale’

Va inoltre sottolineato un altro aspetto che appare lampante nella visione dell’anime. Lo stesso binomio tra i due tipi di musica di Jane e Micci è quello attraverso il quale il Giappone sembra voler sottolineare la distanza con il mondo occidentale. Come abbiamo accennato prima, i tempi sono quelli del dopoguerra, conflitto dal quale il Giappone esce sconfitto e incontra l’occupazione americana. Questa premessa serve a comprendere la differenza nella musica suonata e cantata da Jane, popolare, drammatica e, alla fine ‘vincente’; e quella più superficiale, potremmo dire commerciale e ‘occidentalizzata’.

La sigla

L’omonima sigla dell’anime è cantata da Nico Fidenco. È scritta inoltre da Ugo Caldari sulla musica dello stesso Fidenco.

I personaggi

Jane/Nicoletta – Protagonista dell’anime. Cresce nella famiglia Mine ma in realtà e figlia dei coniugi Koda. Ha una grande passione per il canto.
Micci/Michela – Co-protagonista dell’anime. È la vera figlia dei Mine ma cresce con i Koda. Viziata e gelosa di Jane, cercherà di ostacolarla nella sua scalata al successo.
Sumiyo Kōda / Alessandra – Madre di Micci (ma in realtà di Jane).
Daijirō Kōda / Giulio – Padre di Micci (Ma in realtà di Jane).
Michiko Nohara / Matilde – L’infermiera che scambia Jane e Micci nella culla per vendicarsi del signor Koda.
Isao Egawa / Edgardo – Maestro di canto di Jane.
Shinsuke Mine / Giovanni – Padre di Jane (ma in realtà di Micci). Morirà alla fine dell’anime.
Shizuko Mine / Maria – Madre di Jane (ma in realtà di Micci).
Kazuo Mine / Lino – Fratellino di Jane
Jun Nohara / Giancarlo – Discografico e fratello dell’infermiera.

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Anna Montesano

Scrittrice da quando ne ho memoria, dai diari al web. Viaggiatrice incallita e malata di serie tv, appassionata di tv e cinema. Nella vita un solo motto: "Perché rimandare a domani quando puoi vederlo oggi?"

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