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La recensione di Endless Summer Vacation di Miley Cyrus, tra fiori appassiti e case in fiamme

"Se questo è il pop del 2023, viva il pop per sempre".

Qualora fosse necessario ribadire l’ovvio, per chi proprio avesse ancora degli anacronistici preconcetti in merito, no: della ragazzina sulla palla di cannone che nel 2007 era arrivata con dirompenza a stravolgere lo scenario pop, per dire al mondo che non era più la bambina di Hannah Montana, non è rimasto nulla. E rimane poco anche di Plastic Hearts, l’album del 2020 nel quale quella ragazzina, ormai diventata donna, aveva abbracciato il mondo rock. In questa nostra recensione vi parliamo di Endless Summer Vacation, l’ultimo album di Miley Cyrus, nel quale l’artista ritorna alle origini pop con una consapevolezza e una maturità diversa.

La maturità di chi sa esattamente cosa sta facendo.

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Questo, che è l’ottavo album in studio di Miley Cyrus, si apre con quello che è il primo singolo che ha anticipato il disco: Flowers. Una canzone uscita in un periodo decisamente particolare per l’universo pop al femminile, dato che la release ha coinciso con quella della controversa e mematissima BZRP Music Session #53 di Shakira. Entrambi i brani parlano della fine di una relazione, con riferimenti ai loro rispettivi ex compagni. Da un lato Shakira, con quelle frecciatine a Gerard Piqué che hanno fatto il giro del mondo (la Twingo e il Casio, per intenderci). Dall’altra Miley, il cui ex marito Liam Hemsworth era solito dedicarle When I Was Your Man di Bruno Mars, il cui testo dice: “Avrei dovuto portarti dei fiori”. 

Nella sua Flowers Miley Cyrus afferma: “Ora posso comprarmeli da sola i fiori”. Insomma, se il mondo ama memare Shakira, davanti a Miley non c’è che da inchinarsi.

Fatta questa dovuta premessa, possiamo procedere alla nostra recensione di Endless Summer Vacation.

Endless Summer Vacation – La recensione

Neanche il tempo di riprenderci dall’open track e dalla successiva Jaded, con echi di un rock che per pura affinità di titolo ci ha ricordato gli Aerosmith, che il disco ci presenta una delle migliori canzoni delle 13 che compongono l’album: Rose Colored Lenses. Un brano che si apre con un disegno di batteria tanto semplice quanto irresistibile, solo per permettere a Miley di regalarci una melodia ipnotica e nostalgica. Un testo malinconico e sognante, che ricorda come gli amori adolescenziali siano lontani anni luce dalle lenzuola sfatte di una convivenza andata al macero. È qui che Miley cita il titolo del disco: “vacanze estive senza fine: falle durare finché non moriremo”. Ma le vacanze estive finiscono, come gli amori, anche se ci siamo illusi che potessero durare per sempre.

Un sentimento che prosegue in Thousand Miles, un featuring con Brandi Carille che quasi potrebbe spodestare la precedente traccia tra le nostre preferite del disco. Il tema è lo stesso, ma cambia il mood. Questa volta la chitarra acustica a permeare il malinconico brano nel quale Miley canta “I told myself I closed that door, but I’m right back here again”. Una sorta di cinque fasi dell’accettazione, ma in salsa spudoratamente pop.

Tra psichedelia, elettropop e quell’inconfondibile voce graffiata

C’è poi spazio per il synthpop di Handstand e River. Il primo, co-scritto con il regista Harmony Korine, presenta una produzione psichedelica assolutamente fuori dal tempo e dallo spazio, coerente con il testo surrealista. Handstand è invece il secondo singolo dell’album. Dopo questi due fugaci echi di una Madonna che fu, arriva la rabbia cruda e pura: quella di Muddy Feet, in featuring con Sia (con la quale scrive Violet Chemistry).

Muddy Feet, dicevamo. Non fatevi ingannare dalla melodia di piano iniziale e del fischio: una batteria dritta come certi rettilinei senza fine permettono a Miley di sfogare tutta la rabbia verso una relazione che l’ha condotta allo stremo, nella quale anche entrare in casa con i piedi sporchi di fango diventa occasione per litigare violentemente col partner. “E puzzi di un profumo che non ho comprato […] vattene dalla mia ca**o di casa”. Miley canta e graffia (e quanto è bella quando graffia) e poi ancora il riferimento a quelle dannate rose (con buona pace di Blanco): “Hai annaffiato le erbacce e fatto appassire le rose”. Se questo è il pop del 2023, viva il pop per sempre.

Dopo aver ripreso il concetto predominante con “I cuscini sul pavimento e i fiori morti” di Wildcard, la vacanza estiva senza fine di Miley Cyrus terminerebbe, almeno sulla carta, con Wonder Woman. Una canzone che, in piena tradizione closing track di doorsiana memoria, sfugge a tutto ciò che l’album ci ha regalato fino a questo momento. Una canzone piano e voce, fatta di soluzioni melodiche su accordi neanche troppo ricercati e un testo struggente. Parla di una donna, che potrebbe essere qualsiasi donna che si rialza dopo una delusione forte. Potrebbe essere lei, Miley, potrebbe essere la città di Los Angeles. Potresti essere tu che stai leggendo questo articolo. “Quando c’è il suo disco preferito e lei balla al buio/non riesce a impedire ai suoi occhi di alzarsi/Si assicura che nessuno sia in giro per vederla cadere a pezzi”.

Endless Summer Vacation si chiude in realtà con quella che, anacronisticamente parlando, sarebbe una bonus track. Una versione demo di Flowers. Un provino insomma. Di quelli che restano chiusi negli hard disk dopo l’uscita della versione definitiva. Il cerchio di Endless Summer Vacation si chiude così com’era cominciato. Con Miley Cyrus che ci racconta di come quella casa, costruita insieme, ora è in fiamme davanti ai suoi occhi. E nella demo si avverte tutta la disperazione del testo, non essendo edulcorato da tutti quegli accorgimenti che il mercato impone affinché una canzone possa essere ritenuta un singolo.

Una lettera d’amore a Los Angeles, ma non solo

La stessa Miley Cyrus ha definito l’album una lettera d’amore alla città di Los Angeles. Tuttavia è palese che all’interno di Endless Summer Vacation ci sia molto di più. C’è in primis un’artista giunta al suo ottavo album in studio, con tutta la padronanza dei propri mezzi che questa maturata esperienza comporta.

C’è l’amore, la disillusione, case e cuori in fiamme. E poi ci sono le rose. Quelle appassite e quelle da coltivare con cura, tra spine che pungono e la gioia nel vederle fiorire. Proprio com’è fiorita la carriera di Miley Cyrus, da fenomeno Disney a donna con un universo interiore da esprimere attraverso la sola voce.

Endless Summer Vacation
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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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