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IT-alert: i test riprendono oggi in tre regioni. Come funziona il sistema di allarme pubblico

Il “finto allarme” suonerà in Campania, Friuli-Venezia Giulia e Marche

A molti di noi, durante l’estate, sarà capitato di provare un piccolo spavento, sentendo un suono forte e piuttosto fastidioso provenire dal nostro smartphone.

Era il test di IT-alert, il sistema nazionale di allarme pubblico per l’informazione della Protezione Civile diretta alla popolazione.

Dopo uno stop di qualche settimana riprendono oggi, martedì 12 settembre, i test di IT-alert, che coinvolgeranno tre regioni: Campania, Friuli-Venezia Giulia e Marche.

Vediamo anzitutto cos’è il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale, e scopriamo poi cosa (e quando) accadrà oggi.

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Cos’è IT-alert

Cosa sia IT-alert lo spiega bene una pagina del sito ufficiale, dove viene peraltro sottolineato che si tratta di un servizio ancora in fase sperimentale.

Si tratta, come già detto, del “nuovo sistema di allarme pubblico per l’informazione diretta alla popolazione, che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso.”

Ancora in fase di test, IT-alert quando sarà attivo consentirà alla Protezione Civile di informare la popolazione, “allo scopo di favorire l’adozione delle misure di autoprotezione in rapporto alla specifica tipologia di rischio e al contesto di riferimento.”

IT-alert non sostituirà ma affiancherà i sistemi di allarme già esistenti. Il suo obiettivo principale è quello di fornire informazioni sulle situazioni di pericolo con la massima rapidità.

Come funziona IT-alert

Se all’inizio dell’articolo dicevamo di un suono strano e potente, non è un caso. Già nei test di IT-alert il messaggio è stato infatti diramato attraverso “un suono ben riconoscibile e differente dalle classiche suonerie.”

Una volta operativo, lo strumento invierà un messaggio a chi si trovi in una zona interessata dall’emergenza (e abbia, naturalmente, un cellulare attivo).

Tramite la tecnologia cell-broadcast, il messaggio viene inviato a un gruppo di cellule telefoniche adiacenti tra loro e vicine alla zona interessata, anche in caso di campo limitato o banda telefonica satura.

Obiettivo è quello di minimizzare i rischi individuali e collettivi. Per questo, affinché il messaggio sia immediatamente comprensibile da tutti, il linguaggio è stato semplificato da un gruppo di ricercatori, subordinando ogni altro aspetto all’accessibilità del testo.

Alla fruibilità del messaggio hanno partecipato 3.000 volontari distribuiti in tutto il territorio nazionale.

IT-alert, la privacy e i complottismi

Data l’importanza del messaggio di IT-alert quando sarà in funzione, alla sua ricezione ogni altra funzionalità del device viene sospesa.

Non c’è nessuna implicazione che riguarda la privacy, sia perché non sono richiesti né l’iscrizione né l’accesso a particolari siti, sia perché nessun dato viene trattenuto. A spiegarlo è la Protezione Civile: “Il sistema è unidirezionale (dall’operatore telefonico al dispositivo) e non consente di ricevere alcun tipo di dato di ritorno o feedback dai cellulari raggiunti. Ciò significa che nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene trattato in alcun modo dal Dipartimento della Protezione Civile e dall’operatore telefonico di riferimento.”

Eppure, come vi abbiamo raccontato in un altro articolo, nemmeno in questo caso sono mancati i complottisti di turno. Che hanno individuato in IT-alert una nuova forma di controllo illegale della popolazione.

Il test di IT-alert del 12 settembre

Dicevamo che oggi, martedì 12 settembre, riprendono i test di IT-alert. Che coinvolgeranno Campania, Friuli-Venezia Giulia e Marche. Il messaggio, e relativo avviso sonoro, dovrebbero raggiungere la popolazione intorno alle ore 12.

Ricordiamo che i test servono per verificare il funzionamento di IT-alert sulle varie tipologie di telefono e sui diversi sistemi operativi.

Il messaggio inoltre contiene la richiesta della compilazione di un questionario, allo scopo di implementare il servizio.

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Il calendario dei test

La prima fase di test di IT-alert è iniziata il 28 giugno in Toscana, per proseguire in Sicilia, Sardegna, Calabria e concludersi il 10 luglio con l’Emilia-Romagna.

Dopo le tre regioni coinvolte oggi, il 14 settembre toccherà a Piemonte, Puglia e Umbria, mentre il 19 settembre sarà la volta di Basilicata, Lombardia e Molise.

Il 21 settembre il test di IT-alert si sposta in Lazio, Valle d’Aosta e Veneto. E il 26 in Abruzzo e nella Provincia Autonoma di Trento.

Infine Liguria il 27 settembre e Provincia Autonoma di Bolzano il 13 ottobre.

L’allarme suonerà sempre intorno alle ore 12.00. Il calendario potrà subire variazioni se i sistemi di protezione civile regionali dovessero essere impegnati in emergenze o allerte nei giorni scelti per il test.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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