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Le sorelle Giussani e la nascita di Diabolik

Le sorelle Giussani sono quanto di più dirompente sia mai esistito nel mondo dell’editoria e del fumetto nel ‘900. Angela e Luciana erano due colte, spiritose, emancipate e spregiudicate sorelle milanesi di buona famiglia, divenute imprenditrici in un’epoca in cui l’emancipazione femminile in Italia era anche solo difficile da immaginare. Due sorelle che con la loro classe e il loro talento non si sono accontentate di rivoluzionare il fumetto, ma ne hanno stravolto contenuto e forma.

Angela e Luciana Giussani sono le creatici di Diabolik, fondatrici della casa editrice Astorina, il cui fuoco divamperà in una vera rivoluzione culturale che avrebbe cambiato non solo le loro vite ma anche il panorama italiano e del mondo. Le due sorelle sono nate e vissute a Milano. Angela Giussani, la sorella maggiore, era nata il 10 giugno del 1922. Luciana il 19 aprile 1928. Il padre Enrico, milanese da generazioni, è un produttore tessile che può garantire alla sua famiglia una vita agiata, mentre la madre, Vittorina, è di origini svizzere. 

Le sorelle Giussani e la nascita di Diabolik

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Il legame tra Angela e Luciana è simbiotico fin da subito: come in ogni famiglia borghese che si rispetti le sorelle vengono educate e preparate per diventare donne di casa. Angela, come raccolta Davide Barzi nel volume “Le regine del terrore, le ragazze della Milano bene che inventarono Diabolik”, ha un carattere forte, estroverso e ribelle. “Negli anni Cinquanta, quando le poche donne che guidano un’automobile sono ancora guardate con curiosità e sospetto, Angela ha addirittura il brevetto di pilota d’aereo. Inoltre va a cavallo, scia e pratica svariati altri sport. E lavora all’inizio come modella per foto di moda e pubblicitarie, e poi anche come giornalista e redattrice”.

Mentre Luciana, apparentemente più razionale e concreta, rivendica la sua indipendenza economica così opta per un lavoro tutto suo. Infatti, dopo il diploma, trova lavoro presso una nota fabbrica di aspirapolvere, e solo in seguito deciderà di affiancare sua sorella nelle sue straordinarie avventure editoriali. 

Entrambe le sorelle sono cresciute con la passione per l’editoria e i fumetti al punto che Angela, nel 1961, fonda la casa editrice Astorina, costola della più grande Astoria di proprietà del marito, l’editore Gino Sansoni. Luciana, infatti, racconta che l’avevano chiamata così quasi per gioco, per far capire che era più piccola. La sede è situata nell’appartamento che ospita l’Astoria, dove Angela ritaglia per sé alcune stanze realizzando così uno dei suoi più grandi sogni. 

Le sorelle della Milano bene che inventarono Diabolik

Il primo numero di Diabolik, dal titolo Il Re del Terrore, arriva in edicola nel novembre 1962, edito da Astorina. Ma come sono arrivate queste due sorelle della Milano bene a inventare un personaggio così iconico e a miscelare gli ingredienti perfetti per realizzare qualcosa che avrebbe attratto milioni di lettori? 

Se c’è un luogo da cui si può partire è proprio la Stazione Cadorna. Gino Sansoni trasloca la sede di Astoria in Piazza Cadorna; ogni giorno Angela, recandosi nella sede della casa editrice, intreccia il suo passo con quello di centinaia di lavoratori che fanno i pendolari e ciò che vede tra le loro mani sono quotidiani ingombranti ripiegati nelle loro tasche. 

Osservando la stazione, i pendolari, e la vita industriale di Milano, Angela ha una geniale folgorazione. Capisce che per intercettare il pubblico bisogna ipotizzare un albo piccolo e pratico, una lettura da viaggio, qualcosa che si avvicini a un libro tascabile. Dodici centimetri per diciassette.

Il primo numero di Diabolik, dal titolo Il Re del Terrore, arriva in edicola nel novembre 1962

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Una volta definita la dimensione si pensò a cosa raccontare e come individuare il giusto contenuto. Si racconta che Angela Giussani trovò un giorno, abbandonata su un sedile di un treno, una copia di un romanzo di Fantômas, feuilleton poliziesco molto celebre. Non si sa se fu quella lettura che diede la vera ispirazione per Diabolik. Feuilleton, romanzi d’appendice. Quel che si sa è che Angela Giussani riprese alcuni stilemi narrativi dei romanzi francesi e li traslò nel fumetto. 

Angela e Luciana compresero che era il momento di creare un eroe cattivo, che sarebbe poi diventato il re del terrore, il genio del crimine, il mago del travestimento, che dal ’62 ad oggi avrebbe inchiodato con i suoi fumetti milioni di lettori: un eroe negativo che dissipa le convenzioni del fumetto per ragazzi, un antieroe che rapina, uccide, che dispone delle tecnologie più avanzate, dei trucchi più sofisticati. 

Il tocco di genio fu quello di affidarsi a un personaggio diverso da quello di moda all’epoca, un eroe cattivo, un po’ Fantômas, un po’ Arsenio Lupin, che Angela definisce “un grande ladro illegale che si diverte perseguitando i grandi ladri legali”. 

Diabolik, deflagrante e inarrestabile

sorelle Giussani

Diabolik in questo modo diventa il primo fumetto nero nel formato tascabile, la misura perfetta pensata per i pendolari che ogni giorno passavano per la stazione di Cadorna. E, come raccolta Davide Barzi nel suo volume sulle sorelle Giussani, una volta definita la figura dell’antieroe era arrivato il momento di trovargli un nome: “le due sorelle in un’intervista dissero di essersi ispirate a “Diabolo” (dal latino tardo diabŏlus o dal greco diábolos) per poi approdare al più ferino Diabolik”.

Prima di Diabolik gli eroi non rapivano, di certo non uccidevano, i protagonisti dei fumetti erano buoni, non potevano contraddire il codice morale imperituro dell’epoca. Angela Giussani con Diabolik infranse le regole e le consuetudini di quell’Italia ipocrita e moralista, e sfidò il mondo con un fumetto adulto, violento: per questo le sorelle Giussani vennero più volte citate per incitamento alla corruzione, accusate da certo femminismo di aver creato con Eva Kant una figura di donna subalterna. Ma non fu così.

Il successo di Diabolik, deflagrante e inarrestabile, mostrò il deciso dissenso delle sorelle verso i mali della società: si inserirono vorticosamente in un mercato abitato da Tex Willer, Zagor, lanciarono la loro sfida ai luoghi comuni e al perbenismo e sovvertirono qualsiasi convenzione sociale. Angela e Luciana Giussani sono state due imprenditrici in un’epoca in cui l’emancipazione femminile era difficile da immaginare, il cui fuoco avrebbe preso la forma e il polso di una vera rivoluzione culturale, in Italia e nel mondo. 

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Lucia Tedesco

Giornalista, femminista, critica cinematografica e soprattutto direttrice di TechPrincess, con passione ed entusiasmo. È la storia, non chi la racconta.

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