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Cimitero vivente: Le origini, com’è il prequel di Pet Sematary

Cimitero vivente: Le origini sarà disponibile dal 7 ottobre su Paramount+.

«La morte è un mistero e la sepoltura è un segreto», scrive Stephen King in Pet Sematary, uno dei suoi romanzi più inquietanti e riusciti. Una frase che racchiude il sinistro fascino di un racconto capace di fondere orrore, mistero e riti tribali con un’umanità dolente e disperata, al centro di un lacerante dilemma morale fra vita e morte, fra amore e dolore, fra ostinazione e rassegnazione. Fascino che gli adattamenti cinematografici Cimitero vivente (1989), Cimitero vivente 2 (1992) e Pet Sematary (2019) sono riusciti a replicare solo a tratti, per via degli inevitabili tagli ai danni di un universo denso di eventi e tematiche. A cercare di colmare questi vuoti arriva Cimitero vivente: Le origini, opera prima di Lindsey Anderson Beer disponibile dal 7 ottobre su Paramount+, che si propone come prequel del capolavoro di King.

Un lavoro ricco di volti noti (Henry Thomas, David Duchovny e Pam Grier su tutti), che ci trasporta nel 1969, alla radice dei misteri della cittadina di Ludlow e in piena Guerra del Vietnam. Conflitto che assume un ruolo di primo piano all’interno di Cimitero vivente: Le origini, dal momento che a scatenare gli eventi è il ritorno dal fronte di Timmy Baterman (al centro di una piccola ma fondamentale digressione del romanzo), insieme alle tragiche azioni di suo padre Bill, che scava una fossa in un antico cimitero indiano con l’intenzione di fare rivivere il suo affetto più caro. Vicenda che si intreccia con quella del giovane locale Jud Crandall (che in Pet Sematary è l’anziano confidente del protagonista Louis Creed), che insieme alla fidanzata Norma (Natalie Alyn Lind) e all’amico Manny (Forrest Goodluck) è chiamato a confrontarsi con il suggestivo potere di un piccolo cimitero.

Cimitero vivente: Le origini, la morte è un mistero e la sepoltura un segreto

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Non c’è da stupirsi della devozione nei confronti di Stephen King che anima ogni istante di Cimitero vivente: Le origini. Lascia però perplessi l’approccio al progetto di Lindsey Anderson Beer, che mette più volte in secondo piano la mitologia di questo specifico racconto per concentrarsi sulle tematiche più care allo scrittore statunitense. Si susseguono infatti le figure paterne imperfette, il tema dell’orrore annidato nella provincia americana che riemerge nel corso del tempo, le fraterne amicizie adolescenziali e molti altri spunti che costituiscono l’ossatura delle opere di Stephen King. Un’idea tutt’altro che disprezzabile, che finisce però per privare Cimitero vivente: Le origini dell’anima di questo universo, che si colloca nel sottile confine fra vita, morte e sepoltura.

Lindsey Anderson Beer insegue lo shock fine a se stesso, il brivido decontestualizzato, l’estemporanea scarica di violenza, preferendo tanti singoli brividi alla costante inquietudine che contraddistingue le pagine di King. A fare le spese di questa scelta sono soprattutto i personaggi, poco caratterizzati e ridotti spesso a meri dispositivi con cui portare avanti la trama. David Duchovny e Pam Grier sono utilizzati poco e male, mentre i personaggi di origine nativa americana trovano come unica giustificazione all’interno del racconto la storia del loro popolo, intimamente connessa alla leggenda di un antico cimitero mi’kmaq in grado di riportare in vita i defunti, seppur in forma decisamente più fredda e lugubre. Anche il Timmy di Jack Mulhern, vero e proprio villain del film, non mostra mai il doloroso contrasto fra una morte ingiusta ma naturale e una nuova vita forzata e innaturale.

Un prequel senza infamia e senza lode

Cimitero vivente: Le origini

Cimitero vivente: Le origini vive così di momenti, di suggestioni e di piccole strizzate d’occhio ai fan di King, portando avanti con ostinazione un mistero la cui soluzione, almeno per i lettori del Re, è chiarissima fin dai primi minuti. Il risultato è un’opera senza infamia e senza lode, che nulla aggiunge e nulla toglie alla potenza del romanzo ma lascia il retrogusto di occasione persa. Un breve flashback ambientato secoli prima della vicenda principale, agli albori dell’orrore di Ludlow, lascia infatti intravedere cosa si sarebbe potuto ottenere con un pizzico di inventiva in più e con un approccio meno devoto alla statura autoriale di Stephen King.

Cimitero vivente: Le origini sarà disponibile dal 7 ottobre su Paramount+.

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  • King, Stephen (Autore)

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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