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Linda Yaccarino, la nuova CEO di Twitter che lavorava per l’amministrazione Trump

Elon Musk lascia il ruolo di CEO di Twitter come aveva promesso qualche mese fa, ma la nuova CEO Linda Yaccarino sembra allineata al proprietario del social – almeno dal punto di vista politico. Yaccarino, dirigente di NBC Universal, ha lavorato per l’amministrazione Trump e ha espresso diverse opinioni in linea con Musk. Ma fra alcune dichiarazioni passate e a giudicare da chi si segue sui social, sembra che non sia affatto una “copia” dell’attuale CEO.

Linda Yaccarino, la CEO di Twitter che Trump aveva nominato

Dopo aver rivelato ieri in un tweet di aver trovato il suo successore, Musk ha confermato che si farà da parte per la nuova CEO Linda Yaccarino. Una dirigente esperta di televisione che lascerà NBCUniversal per la nuova sfida, Yaccarino lavora da tempo nel settore pubblicitario. E secondo diversi analisti, Twitter deve recuperare rapidamente gli inserzionisti persi con le novità introdotte da Elon Musk.

Yaccarino, tuttavia, sembra in linea con lo slittamento politico verso destra che Musk ha portato avanti su Twitter. Infatti, l’amministrazione Trump l’aveva nominata nel ruolo nel President’s Council on Sports, Fitness and Nutrition dal 2018 al 2020. E la sua posizione politica sembra emergere anche dai suoi follow su Twitter.

twitter elon musk periscope min

La maggior parte dei follower di Yaccarino sono noti: da Simone Biles a Miley Cyrus. Segue anche molti account legati a Dogecoin e altre criptovalute. Ma come molti su Twitter hanno notato, anche molti account di destra. Dai governatori repubblicani Ron DeSantis, Rand Paul e Tim Scott, fino all’ex ministro degli esteri Mike Pompeo e al podcaster e amico di Musk Joe Rogan.

Inoltre, segue Libs of TikTok, un account anti-LGBTQ+, il seguace di Q-Anon e altri complotti Jack Posbiec e diversi altri account di destra estrema. Come fa anche Musk. Anche se a differenza del proprietario, ha espresso opinioni in sostegno dell’uso dei vaccini e delle misure anti-COVID. Quindi non si tratta di una copia esatta di Musk. Ma nemmeno di una rivoluzione: la linea “politica” dell’app resterà probabilmente la stessa. Anche se resteremo a vedere.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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