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LinkedIn rivela i risultati del Recruiter Sentiment Italia 2019

I risultati svelano crescite nelle assunzioni e maggiore richiesta di competenze digitali

La più grande rete professionale del mondo LinkedIn ha rivelato tutti i risultati del Recruiter Sentiment Italia 2019, la ricerca incaricata di delineare le principali tendenze del mercato di lavoro in Italia.

Assunzioni in crescita secondo i risultati di LinkedIn

I dati hanno rivelato una forte crescita delle assunzioni in Italia nel corso dell’ultimo anno, tendenza probabilmente connessa, secondo i responsabili HR italiani, a fattori come l’espansione generale del business in Italia (57%) e la disponibilità sul mercato di candidati con il giusto livello di competenze (48%).

Nonostante una piccola percentuale di recruiter, stando a quanto rilevato dalla ricerca pubblicata da LinkedIn, non abbia visto questa tendenza positiva, il linea generale il 58% dei professionisti italiani del settore HR si sente molto o estremamente fiducioso nella propria capacità di reclutare i candidati più idonei per i propri clienti.

L’Italia è ancora il paese della manifattura

La ricerca di LinkedIn ha anche voluto approfondire la situazione dei settori industriali italiani, svelando come il tasso più alto di assunzioni sia stato registrato proprio in questi ultimi (49%), seguiti dal settore tecnologico legato alla produzione di software (45%) e il tech relativo ai servizi (44%).

Più in difficoltà sono invece i settori finance & Banking (32%), IT legato alla produzione di hardware (30%), istruzione (29%), media e comunicazione (29%) e sanità (29%).

L’importanza delle digital skill

Nonostante la crescita del mercato e del numero di assunzioni, stando al Recruiter Sentiment di LinkedIn a scarseggiare sarebbero le competenze in termini di soft skill e digital skill, richieste invece sempre di più per entrare e crescere nell’ambito del lavoro.

A mancare principalmente, secondo i recruiter italiani, sarebbero le competenze  in ambito tecnologico e di
coding (36%), le capacità di problem solving (31%), la creatività (30%), l’abilità di gestire i tempi di
lavoro in maniera corretta (28%), le competenze nell’ambito del web design (28%), la capacità di
collaborazione (27%) e il senso di leadership (26%).

Dettagli simili hanno spinto circa il 40% dei recruiter a pensare che non vi siano abbastanza candidati con le
giuste competenze digitali rispetto ai posti di lavoro disponibili.

A stupire, per quanto riguarda questa mancanza di competenze digitali, è anche il divario tra uomini e donne riscontrato dagli HR italiani. Stando ai dati, infatti, il 45% di questi ultimi ritiene che vi siano più candidati maschi dotati di digital skills rispetto alle donne!

Le soluzioni per utenti, recruiter e aziende

In un mercato del lavoro dove è sempre più complesso riuscire a far combaciare la ricerca del lavoratore
“perfetto” rispetto alle aspettative, LinkedIn ha lanciato Talent Insights.

Quest’ultimo è uno strumento utile sia per gli utenti della piattaforma sia per recruiter e aziende, poiché oltre a comprendere al suo interno più di 610 milioni di professionisti, 30 milioni di aziende e 20 milioni di offerte di lavoro, offre anche strumenti utili ad incrementare le proprie conoscenze relative alle hard e soft skill!

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Maria Elena Sirio

Videogiocatrice dall'infanzia, innamorata del fantasy e dell'avventura (ma, soprattutto, di Nathan Drake), con una passione per il disegno, il cinema e le serie tv, che tenta di conciliare tutti questi interessi con la facoltà di Biotecnologie.

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