fbpx
Recensioni VideogiochiVideogiochi

Metroid Dread è il giusto equilibrio tra terrore e controllo

Dopo Mario, Zelda e Animal Crossing, alla Nintendo Switch mancava ancora un capitolo di un’altra importantissima saga Nintendo, ovvero quella di Metroid. L’attesa è ora finita grazie all’uscita di Metroid Dread, titolo di lancio della versione OLED della console giapponese. Dopo avervi raccontato la nostra prima impressione sia del gioco che del nuovo modello di Switch, abbiamo avuto modo di provare il gioco completo, e siamo ora pronti a darvi la nostra recensione di Metroid Dread!

La nostra recensione di Metroid Dread

Se non avete mai giocato ad un titolo di Metroid o comunque siete a digiuno, potrebbe essere utile un piccolo ripasso. La saga vede come protagonista la cacciatrice di taglie Samus Aran, una guerriera dotata di una potente armatura capace di sparare raggi di energia e razzi. Nei vari capitoli Samus ha contribuito ha eradicare minacce come quella dei Metroid, creature medusoidi capaci di assorbire le energie vitali di altri esseri viventi, e degli X, parassiti letali che copiano capacità fisiche e mentali delle loro vittime.

Metroid Dread riprende la storia dove l’avevamo lasciata in Metroid Fusion, uscito nel 2002 per GameBoy Advance. In questo capitolo Samus ha combattuto contro i sopracitati X, sterminandoli. O almeno, così si pensava: l’incipit di Dread riguarda infatti un presunto ritorno dei parassiti X sul pianeta ZDR. La Federazione Galattica ha provato a risolvere il problema mandando una squadra di robot E.M.M.I, ma questa sembra essere scomparsa nel nulla poco dopo il suo arrivo. La palla è ora passata a Samus, l’unica capace di resiste al potere degli X e incaricata quindi di investigare.

Tutta questa premessa, per quanto utile a contestualizzare la trama, non è in realtà strettamente necessaria. Il gioco, nonostante rientri a tutti gli effetti nel canone e sia in grado di soddisfare anche i più veterani dei giocatori, è infatti estremamente godibile anche per tutti coloro che si approcciano a scatola chiusa per la prima volta alla serie.

Un’atmosfera cupa, ma non da horror

A livello di gameplay, Metroid Dread riprende la classica meccanica della serie, così iconica da aver dato, insieme alla saga di Castlevania, il nome al filone videoludico dei ‘metroidvania’. Avremo infatti la possibilità di esplorare liberamente la mappa, con alcune zone che però ci risulteranno inaccessibili fino a che non avremo sbloccato l’opportuno potenziamento.

Dread prende questa formula, e vi aggiunge un’importante elemento: l’inquietudine, il terrore (in inglese, appunto, ‘dread’). Oltre ai normali nemici, bene o male alla portata di Samus e delle sue armi, troveremo infatti i sopracitati robot E.M.M.I, in teoria dalla parte dei buoni, ma nella pratica ostili nei confronti della protagonista. Le normali armi sono inutili contro di loro, e in caso di cattura la morte è (quasi) certa. All’interno della mappa il giocatore incontrerà questi formidabili avversari solo in determinate aree, all’interno delle quali dovrà impegnarsi al massimo per essere veloce, silenzioso e nascosto, pena il ‘Game Over‘.

La meccanica è psicologicamente molto efficace, anche se non basta, nella sua forma attuale, a rendere Metroid un gioco horror. E va bene così: un senso di ansia troppo spinto probabilmente risulterebbe spiacevole per molti giocatori, mentre la delimitazione chiara del territorio dell’E.M.M.I, così i come i Game Over che semplicemente riportano all’ingresso dell’area, smussano gli angoli horror e offrono il giusto equilibrio tra terrore e controllo.

Immersivo e magnetico

Al netto del twist robotico, Dread offre l’esperienza Metroid a un livello eccezionale. L’azione è fluida e scorrevole, sia in modalità portatile che in modalità TV. Controllare Samus è incredibilmente intuitivo e soddisfacente. È quindi un piacere navigare nella mappa anche durante attività potenzialmente tediose, come l’esplorazione di aree già visitate in cerca di oggetti e potenziamenti. Grazie alla presenza di due analogici è poi possibile mirare con il braccio-canone a 360°, una primis per un titolo di Metroid a scorrimento orizzontale.

La grafica, con elementi 3D in un contesto 2D (una tecnica nota come 2.5D) è molto bella e dettagliata, anche se forse poco ispirata. Risulta però quasi un aspetto secondario, in un contesto dinamico come quello di questo gioco. L’atmosfera è comunque molto cupa e scura, e diventa quindi comprensibile la scelta di rendere questo il titolo di lancio per la Nintendo Switch OLED. Sullo schermo della Switch classica il titolo è infatti comunque godibile, ma ha una resa cromatica e di contrasto evidentemente compromessa dalla tecnologia LCD. Non pensiamo valga comunque la pena cambiare la propria Switch solo per questo gioco, ma se dovete ancora acquistare il vostro primo modello, potrebbe essere un ulteriore elemento per portavi a scegliere quello più recente.

LEGGI ANCHE:Metroid Prime Trilogy in arrivo per Nintendo Switch

Metroid Dread recensione: le nostre conclusioni

Le aspettative su Metroid Dread, un titolo la cui genesi è iniziata ben 15 anni fa e che ha seguito un percorso travagliato, erano molto alte, ma sono state soddisfatte appieno. Il gioco finale è infatti incredibilmente immersivo, con un ritmo, un’azione e una piacevolezza di gioco tali da far rimanere incollati allo schermo per ore. Noi non possiamo quindi che consigliarvelo caldamente, sia per veterani della serie che, soprattutto, per i coloro che si avvicinano per la prima volta al mondo di Metroid.

Pro

  • Gameplay molto fluido, immersivo e approcciabile
  • Grafica di buon livello
  • Un capitolo di Metroid a pieno titolo
  • Giusto equilibrio tra atmosfera di tensione e controllo della situazione

Contro

  • Ambientazioni un po’ scure per lo schermo LCD della Switch classica
  • Design delle ambientazioni e dei nemici poco innovativi

Maggiori informazioni sul gioco disponibili sul sito ufficiale di Nintendo.

Metroid Dread - Videogioco Nintendo - Ed. Italiana -...
  • Metroid Dread è un seguito diretto di Metroid Fusion del 2002

Da non perdere questa settimana su Techprincess

✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Giovanni Natalini

Ingegnere Elettronico prestato a tempo indeterminato alla comunicazione. Mi entusiasmo facilmente e mi interessa un po' di tutto: scienza, tecnologia, ma anche fumetti, podcast, meme, Youtube e videogiochi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button