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La bufala della settimana: ragazza senza mascherina picchiata al supermercato

Secondo la fake si tratterebbe di una diciannovenne finita in coma

C’era da immaginarselo: un conto è l’arrivo del decreto che ci permette di girare liberi dalla mascherina pressoché ovunque. Altro conto, quello di liberarsi dalle paure. Ma anche dalle superstizioni, dalle ansie irrazionali e da una certa inclinazione a fare la morale o additare il colpevole.

Dal primo maggio senza mascherina. Ma…

Concretizziamo: dal primo maggio si può stare senza mascherina in una grande quantità di luoghi. La protezione resta obbligatoria per i visitatori di strutture sanitarie e socio-sanitarie, ospedali, residenze sanitarie e strutture riabilitative. Ffp2 sino al 15 giugno sui mezzi di trasporto, e per assistere a spettacoli ed eventi sportivi al chiuso.

E in negozi e supermercati? Si può accedere senza mascherina, anche se il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto: “Raccomandiamo la mascherina in tutte le situazioni con rischi di contagi fino al 15 giugno”.

Quindi, nei supermercati è sufficiente fare attenzione a evitare gli assembramenti. E se non li si può evitare, ecco che occorrerebbe ricorrere alla protezione.

Fake news 1

Buon senso o imposizioni?

Insomma: l’andamento della pandemia ci permette di sostituire l’obbligo della protezione con il buon senso. Accesso libero ai negozi anche senza mascherina, ma in caso di situazione a rischio è caldamente consigliato, per il benessere nostro e altrui, di indossarla.

Bello, no? Siamo chiamati a vivere da cittadini adulti e responsabili, è una scommessa che dovrebbe riempirci d’orgoglio. Possiamo finalmente mostrare il nostro senso civico.

Peccato, invece (sarà capitato a tutti), di sentire frasi feroci all’indirizzo di chi entra negli esercizi col volto scoperto. Eppure, è stato il ministero stesso a porre la condizione, evidentemente perché non ha ravvisato particolari criticità.

Figurarsi quindi, in questo momento di passaggio che non tutti stanno vivendo serenamente, se sarebbero potute non comparire e non diffondersi le relative fake news.

La ragazza senza mascherina picchiata al supermercato

La notizia è la seguente: all’interno di un supermercato, una ragazza senza mascherina sarebbe stata selvaggiamente picchiata. Della misteriosa giovane si sa anche l’età: sarebbe una diciannovenne.

La storia ha anche un epilogo drammatico: la ragazza sarebbe addirittura finita in coma. Non manca nemmeno un precisa collocazione geografica: Beinasco, nella città metropolitana di Torino.

Come si è diffusa la bufala

La fake news della ragazza picchiata perché senza mascherina si è diffusa principalmente su Facebook. In diverse forme, e con testi e immagini differenti.

Una delle didascalie riportava quanto segue: “Giulia era entrata nel supermercato Maxisconto a Le Fornaci di Beinasco (To), senza mascherina come previsto dalla legge. Nonostante ciò un drappello di persone l’aveva insultata mentre faceva la spesa. Sembrava tutto finito lì, invece 3 persone ancora non identificate l’hanno attesa fuori dal supermercato, iniziando a picchiarla selvaggiamente. La giovane è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Luigi di Orbassano”.

Compariva addirittura una foto attribuita alla giovane (rimasta però senza nome, come è ovvio, dal momento che si tratta di una notizia inventata).

I no vax cavalcano la “notizia”

Più sottile uno dei testi circolati su Twitter: “Beinasco, Torino. Giulia 19 anni, picchiata al supermercato perché senza mascherina (come previsto dalla legge). È in coma”.

Sottile il vittimismo della frase, soprattutto della parentesi. Come a dire: pur essendo la legge dalla nostra, la ragazza è stata ridotta in fin di vita. Ottimo pretesto per generare un coro di proteste da parte dei no vax. Che, col progressivo decadere di (quasi) tutte le regole anti contagio, si trovano ormai con pochissimi argomenti per proseguire nella loro battaglia.

Fake news Guida per smascherarle
  • Santoianni, Francesco (Autore)

Notizia falsa, ansie vere

Il problema è tuttavia complesso. Perché, come dicevamo nella premessa, questo ritorno alla normalità non sta certo avvenendo senza contraccolpi.

In questi primi giorni di “via libera o quasi”, episodi di tensione (se non peggio) si sono verificati un po’ dappertutto. Ma, di solito, i ruoli sono stati ribaltati rispetto alla fake news della ragazza senza mascherina picchiata in un supermercato.

A Monopoli, nel Barese, un padre ha aggredito l’autista di un bus. Reo di aver ricordato alla figlia che non sarebbe potuta salire a bordo senza adeguata protezione.

E a Genova, nel comune di Arenzano, stessa sorte è capitata a un’assessora. Che sul treno regionale che collega appunto Arenzano a Genova, ha invitato una coppia di giovanissimi a indossare la mascherina. Se il ragazzo, che ne era sprovvisto, ha accettato quella della stessa assessora, la ragazza ha pensato bene di aggredire prima verbalmente e poi fisicamente la signora.

Se questo è il livello di civiltà che siamo capaci di raggiungere, viene da pensare con amarezza, non stupiamoci se le fake news attecchiscono.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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